La bianca Torre Civica di Monterotondo – afferente al Palazzo Orsini-Barberini – spunta fra dolci colli coronati da pini: sembra un’immagine d’epoca ma in realtà è un semplice viraggio monocromatico di una foto attuale. Solo gli occhi distratti non avranno mai notato infatti lo splendido paesaggio che si apre quando, oltrepassato il GRA e imboccata l’A1 da Roma in direzione nord, essa scende nella Piana di Settebagni, una della pianure più vaste della Valle del Tevere. Poche grandi città storiche al mondo possono vantare un’uscita (e un’entrata) così bella da un’arteria stradale così importante!
Sulla strada che collega la Flaminia, all’altezza di Sant’Oreste, a Nazzano e quindi alla Via Tiberina, si attraversa un paesaggio sorprendentemente integro, a tratti magnifico, che già preannuncia nelle forme e nelle atmosfere quello della Sabina. Un territorio unico, a due passi da Roma, eppure tuttora non soltanto sconosciuto ma sempre a rischio di folli e criminosi progetti fotovoltaici o di nuove e sempre incombenti urbanizzazioni. Un periodo perfetto per assaporare questo scenario è senza dubbio il tardo autunno e l’inizio dell’inverno quando le querce, arrossendo, creano assieme ai campi ora verdi ora arati, una tavolozza di colori straordinaria.
La magia delle nebbie mattutine autunnali, in un angolo delizioso della Valle del Tevere, al confine fra Lazio ed Umbria, dove emergono i ruderi romantici di una torre medievale…
Il meraviglioso paesaggio della Riserva Naturale Tevere-Farfa, poco a nord di Roma: si può ammirare dai deliziosi borghi di Nazzano e di Torrita Tiberina che come presepi si affacciano sul “Biondo Fiume” con le sue anse pittoresche e le sue dolci colline.
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