Un’inconsueta luce fredda, quasi fiamminga, nell’inconfondibile, misterioso paesaggio etrusco in un crepuscolo di fine settembre. Siamo nell’Alta Valle del Marta, a nord di Tuscania e a pochi passi dall’omonima riserva naturale, in una zona purtroppo sconosciuta e negletta anche agli escursionisti e ai fotografi laziali oltre che ai turisti.
Una veduta insolita di Bomarzo, dalla poco conosciuta Piana di Sipicciano, punto di partenza per avventurose passeggiate nella wilderness della Valle del Vezza. Da qui il borgo appare nella sua forma più elegante, perfettamente inserita in un contesto paesaggistico intatto.
E ‘fatto poco noto, ma ai piedi del versante occidentale dei Monti Lepini, precisamente nella campagna di Cori, si apre una zona vinicole più belle, pregiate ed interessanti del Lazio. Re di queste coltivazioni è il Bellone, vitigno autoctono che dà vita a produzioni limitatissime ma di alta qualità, sempre più aperte verso il biologico: qui siamo fra gli splendidi vigneti delle cantine bio di Carpineti.
Un assolato sentiero sale su un dolcissimo poggio, rivestito da viti di uva bianca e nera dalle quali svettano ovunque eleganti cipressi: è una scena tipica della splendida campagna tra Castiglione, Civitella, Bagnoregio e Lubriano … La stagione della vendemmia sta per finire ma ora inizierà quella del foliage, che colorerà le viti di rosso, arancio ed oro …
Le romantiche visioni di Poggio Nibbio, uno dei luoghi più suggestivi e panoramici dei Monti Cimini, lungo l’antico tracciato montano della Via Francigena.
Stimigliano è uno dei più straordinari “belvedere” della Sabina Tiberina e di tutta la Valle del Tevere laziale. Oltre alla fertile piana del “Biondo Fiume” (oggi a rischio per una mega centrale a biogas) e allo sfondo del Soratte, si ammirano le belle colline che con lunghissimi crinali scendono dolcemente dai Monti Sabini. Nella foto, una magica alba settembrina…
Le prime luci di un mattino a settembre fra le colline della Sabina Tiberina: una leggera nebbiolina si fa sempre più rada minuto dopo minuto, lasciando ammirare un paesaggio dolce e verdissimo. Qui siamo nei pressi di Cantalupo in Sabina, piccolo borgo qualificato dall’elegante Palazzo Camuccini (XVI sec.).
Settembre: tempo di arature in campagna. La sapiente mano dell’agricoltore tradizionale in questo periodo crea un suggestivo paesaggio di “terra”, contrastante con le aree verdi di pascolo, ricco di sfumature che cambiano a seconda dell’ora.
La misteriosa Isola di Santo Stefano con il suo poderoso carcere borbonico – costruito, si dice, con criteri esoterici – vista da Ventotene. Settembre con le sue temperature più miti è perfetto per visitare le isole pontine, non rinunciando al bagno nelle acque cristalline ma potendone apprezzare meglio le bellezze naturalistiche.
L’incantevole campagna che circonda il Lago di Giulianello, a poca distanza dall’omonimo paesino, frazione di Cori. Siamo in una zona di transizione fra Monti Lepini, Colli Albani e Pianura Pontina, in cui il paesaggio alterna pascoli e seminativi creando uno scenario dai grandi spazi.
Affacciata sul Fiume Tevere, al confine con l’Umbria, Orte è una delle cittadine d’arte più importanti dell’Alto Lazio. Dopo decenni di abbandono, negli ultimi anni il centro storico ha favorito di numerosi restauri (tuttora in corso) che hanno “rispolverato” l’aspetto nobile di molti edifici e vie, valorizzando le architetture medievali e rinascimentali. Allo stesso tempo, però, l’anima elegante ed “aristocratica” di palazzi e case-torri convive con quella calda e “popolaresca” dei vicoli con i panni stesi popolati da gatti sornioni, degli intonaci sbrecciati con le edicole mariane e delle abitazioni in tufo ornate da gerani e surfinie. Tale commistione ne fa un luogo particolarmente pittoresco ed interessante per la fotografia, anche per la presenza di tanti dettagli come stemmi di antichi casati e portali di pregio; la limitazione o la chiusura al traffico di alcune strade inoltre permette finalmente al visitatore di passeggiare con sufficiente tranquillità “perdendosi” spesso in un ambiente suggestivo e apparentemente “fuori dal tempo”. Eppure, nonostante un tesoro come “Orte Underground” e l’oggettiva bellezza del centro storico (la cui qualità dell’ornato urbano è nel complesso assai elevata rispetto a certi paesi ben più celebrati del Viterbese – a cominciare da Caprarola, Sutri, Vignanello o Soriano…), Orte è snobbata dai più ed anzi sa risultare addirittura antipatica: sarà che è sempre stata considerata un posto di passaggio, sarà la vicinanza con l’Autostrada (che comunque incide sul paesaggio sicuramente di meno rispetto ai capannoni, ai viadotti, ai nuovi condomini nella piana sottostante e alla zona moderna), sarà che molti sentono poco “trendy” questa città così “a portata di mano”, sta di fatto che Orte non è apprezzata come merita. Con le foto che seguono vogliamo quindi farla conoscere meglio al pubblico italiano, tenendo conto che gli stranieri la stanno già riscoprendo da tempo… Si consiglia di andare a fare qualche scatto a fine agosto e a settembre, quando il centro storico viene addobbato dalle bandiere delle varie contrade per l’Ottava Medievale, uno degli eventi principali dell’anno.
Commenti recenti