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L’Etruria della Tradizione

Come sempre i Monti della Tolfa sorprendono ed ammaliano. Ecco qui la Valle del Mignone, in uno dei suoi tratti più scenografici e dai “grandi spazi”, che appare improvvisamente da un poggio nei pressi di Civitella Cesi, a pochi passi dalla solitaria strada che conduce a Rota. Si ha quasi l’impressione – ad un primo sguardo fugace e superficiale – di una valle incontaminata ed inesplorata ma a guardar bene è proprio l’impronta umana ad aver plasmato questo scenario. Un paesaggio che rivela l’anima più tradizionale del Lazio, quella Tradizione – con la T maiuscola – cioè che dimostra da millenni la possibile coesistenza fra Uomo e Natura, miracolo che oggi una certa propaganda “progressista” (o sarebbe meglio dire “transumanista”) vorrebbe bocciare come impossibile. Non è un caso infatti che queste agende “green” – che di verde non hanno nulla, anzi che il verde lo fanno sparire – si accaniscano oggi proprio contro questi paesaggi culturali così intatti, evidentemente per toglierci – oltre che la nostra terra e il cibo sano – anche la prova storica delle loro menzogne.


Lestre a Pian della Faggeta

Due “lestre” – le antiche, caratteristiche abitazioni stagionali dei pastori laziali – sul solitario Pian della Faggeta, presso Carpineto Romano.


Tardo autunno sulle colline di Trevinano

Dopo l’incursione fotografica sulle splendide colline di Proceno, torniamo nel cosiddetto “Lazio toscano”, magico lembo di terra di confine che per secoli segnò l’accesso allo Stato Pontificio per chi proveniva da nord sulla Via Francigena. Stavolta ci dirigiamo però dal lato opposto della valle e della Cassia, più a est, lungo i crinali cioè, altrettanto magnifici, che risalgono i fianchi della Valle del Tirolle con vasti panorami sulla Valle del Paglia, sull’Amiata e sulle altre alture toscane e soprattutto sul vicino Monte Rufeno con i suoi fitti querceti, ora rosseggianti. La strada d’accesso, che si stacca dalla Via Cassia, è la SP 51 in direzione di Trevinano, frazione di Acquapendente, unico centro abitato della zona, il più settentrionale di tutto il Lazio. Interessanti le chiesette rurali intorno al paese, dominato dall’elegante Castello Boncompagni-Ludovisi. Dalla provinciale si consiglia di piegare a sinistra prima di giungere a Trevinano seguendo le indicazioni per vari agriturismi: come a Proceno si può lasciare l’auto e passeggiare su tranquille sterrate in una campagna bella e curata, forse un pizzico più selvatica per la maggiore presenza di boschi: i suddetti panorami e i deliziosi scorci dei casali ornati da cipressi vi riempiranno gli occhi.
Chiaramente anche in questo caso l’itinerario è piacevolissimo in bici e le strade bianche sono generalmente in buone condizioni. Ma attenzione: rispetto alla zona di Proceno qui le pendenze e i dislivelli sono assai più impegnativi.


I “cipressi miracolosi” del Santuario della Madonna del Colle presso Lenola

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Lo straordinario fenomeno naturale dei “cipressi miracolosi” del Santuario della Madonna del Colle presso Lenola, cui è legata una leggenda: per saperne di più si faccia riferimento alla nostra guida, ormai divenuta rara, “Lazio. I luoghi del Mistero e dell’Insolito”


Panorama da Lugnola sulla Sabina umbro-laziale

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Panorama autunnale sullo splendido paesaggio sabino da Lugnola, piccolo borgo al confine con la Sabina Narnense.


Presepe “a grandezza naturale” di Serrone

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Una delle simpatiche “scene” del presepe con statue a grandezza naturale che viene allestito in questo periodo natalizio a Serrone, nell’Alta Valle del Sacco. I pittoreschi vicoli del borgo diventano così lo sfondo di questa rievocazione della vita e dei mestieri di un paese ciociaro della prima metà del ‘900. 


Paesaggio presso Colli sul Velino

Paesaggio presso Colli sul Velino

Lo splendido paesaggio agreste della Valle Santa di Rieti presso Colli sul Velino. Uno scenario di altissimo valore estetico e culturale di cui si parla ancora troppo poco. Noi lo abbiamo attraversato interamente durante la prima tappa del Cammino di Francesco!


Paesaggio tolfetano sulla strada Santa Severa-Tolfa

Mti della Tolfa-Paesaggio sulla Tolfa-S. Severa

Lo scenario bucolico ammirabile dalla magnifica strada Santa Severa-Tolfa, una delle più caratteristiche della regione, che conduce al cuore dei selvaggi Monti della Tolfa. Qui una saggia ed ormai pluri-secolare amministrazione pubblica dei terreni ha permesso la conservazione di un paesaggio pressoché intatto e di grande respiro, che oggi costituisce un traccia tangibile e straordinaria dell’antica civiltà rurale della Maremma e del Lazio.


La grande quercia di Poggio Mirteto

Gregge alla quercia di Poggio Mirteto

Una monumentale quercia offre ombra e riposo ad un gregge con il suo pastore come secoli or sono.