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Il Moai di Vitorchiano

Il Moai è una presenza insolita che sorprende i visitatori di Vitorchiano: la leggenda dei Maori dice che porti fortuna toccare il suo ombelico!


Tramonto romantico da Nemi

Intrisi di miti e leggende, amatissimi dai viaggiatori del Grand Tour, Nemi e il suo lago vulcanico sono fra i luoghi più romantici dei Colli Albani e di tutto il Lazio. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Dettaglio nel borgo di Trevignano

Un dettaglio nel romantico borgo di Trevignano Romano (cfr. “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”).


Il lago, la rocca e… lo spettro

La Rocca Monaldeschi della Cervara a Bolsena – vista dall’alto, dal belvedere della Via Orvietana – contrasta con lo sfondo azzurro del Lago Volsinio. Il fortilizio è sede di un ottimo museo archeologico e di un acquario e domina il borgo “alto”, quello più antico. Una leggenda popolare narra che vi si aggirerebbe lo “spirito” di un personaggio ucciso in modo violento durante le ribellioni e le repressioni che caratterizzarono la storia medievale di Bolsena. Sembra che diverse testimonianze riferiscano di episodi “paranormali” o di strane sensazioni provate all’interno dell’edificio. Per sapere di più delle curiosità e la storia di Bolsena: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Labro al tramonto: la “forma” di un borgo

Labro è un piccolo borgo medievale ai margini della Valle Santa Reatina, in direzione di Leonessa e al confine con l’Umbria. E’ noto per la sua particolare integrità che ne fa una delle perle non soltanto della Sabina ma dell’intero Lazio. Panorami fiabeschi sul verde della Valle del Fuscello e sul Lago di Piediluco incorniciano un dedalo in bianca pietra calcarea, ben curato dai proprietari delle abitazioni e amato da un turismo di nicchia di provenienza anche internazionale. Labro colpisce sin dall’arrivo in auto per questa visione perfetta a livello di “forma della città” (come avrebbe detto Pier Paolo Pasolini), senza intrusioni moderne, che mostra una struttura “a cascata”, con gli edifici che, assecondando i dislivelli naturali del colle, scendono formando numerosi “terrazzi” sovrapposti. Su tutto domina il campanile della chiesa mentre paradossalmente appare defilato il Castello Nobili Vitelleschi, che costituisce uno dei manieri più affascinanti e meglio conservati della regione e su cui non potevano mancare voci su presunte “presenze”… Al di là di ciò, Labro risulta di per sé un luogo suggestivo e oltre modo piacevole, con i suoi pochi ma caratteristici locali che offrono ristorazione ed ospitalità per un turismo selezionato che ama i piaceri più raffinati della vita: l’arte e il paesaggio, i tramonti, la leggera brezza che si insinua fra i vicoli silenziosi, il buon cibo… Valori materiali e immateriali che sono in grado insieme di innescare quell’ “economia della bellezza” su cui dovrebbe innestarsi lo sviluppo “sostenibile” del nostro Paese.


Tramonto romantico da Casperia

Com’è noto ai fotografi laziali, le colline della Sabina Tiberina regalano tramonti indimenticabili. Del resto si tratta di una delle aree più “luminose” della nostra regione, grazie alla sua perfetta esposizione sud-ovest. Qui siamo in uno dei più amati “belvedere” della Sabina, ossia a Casperia, dove tra le belle abitazioni d’epoca si aprono magnifici “quadretti”, in particolare al tramonto, come già detto, allorquando vengono marcati i profili dei crinali, punteggiati da ville e casali e ornati da pini e cipressi. Sullo sfondo lontano di questa immagine, i monticelli della Tuscia Romana chiudono sfumatamente l’orizzonte.