Voltarsi e guardare indietro l’Infernaccio dalla forra, mentre si avanza… Uno spettacolo di vera wilderness! Questa valle è uno dei nostri luoghi del cuore nonché uno dei siti più segreti e suggestivi della Tuscia, “pozzo senza fine” in tal senso, come ampiamente descritto nella nostra nuova guida. Di certo, con il suo nome, quest’immagine è perfetta per Halloween…
I colori festosi dell’autunno nella Valle del Simbrivio contrastano con l’atmosfera tetra di questi giorni, in cui ombre grigie sembrano allungarsi sulle nostre vite e sulle nostre libertà fondamentali…
Il Torrente Subissone, lungo il Sentiero del Fiore (a valle di Torre Alfina) crea angoli magici dove par quasi di potersi aspettare la comparsa del “piccolo popolo”… Per saperne di più su Torre Alfina: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Questo è il periodo di massimo splendore nelle faggete del Centro-Italia: uno spettacolo (gratuito) da non perdere! Qui siamo sui Monti Simbruini, alle falde del Monte Autore. La speranza è di poter godere della bellezza della natura e della vita all’aria aperta, cose ESSENZIALI per un’esistenza piena e sana, in un momento drammatico in cui qualcuno, senza alcun motivo valido ed inoppugnabile, vorrebbe privarcene.
I selvaggi crinali del poderoso massiccio del Cairo, che domina l’Abbazia di Montecassino. Qui siamo nei pressi del solitario Campo del Popolo, altopiano carsico fra i più suggestivi della Ciociaria, a cavallo fra Val di Comino e Valle del Liri.
Se il panorama da Picinisco guardando verso sud-ovest incanta per la bellezza radiosa della Val di Comino, affacciandosi dal lato opposto del paese, verso est, il paesaggio cambia completamente: monti imperiosi e valli scoscese rivestite di foreste e solcate da torrenti catturano lo sguardo del visitatore. Siamo nel versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dominato dalla mole dei selvaggi Monti della Meta, rifugio per orsi, lupi, aquile e camosci. Davvero in certi borghi del Lazio non si sa da che parte guardare per via della bellezza paesaggistica che straborda ovunque!
L’ardita sella fra il Monte Elefante (m. 2015) e il Monte Brecciaro (m. 1954), sui Monti Reatini, divertente palestra di roccia per gli escursionisti laziali, che può purtroppo risultare pericolosa per gli inesperti a causa dei passaggi fortemente esposti.
Uno scorcio dell’imponente bastionata calcarea che compone le pareti del versante nord del Terminillo. Un aspetto fortemente alpestre, che rende la “montagna di Roma” elegante e solenne laddove ammirata dalla Vallonina, salendo da Leonessa. Ma il Terminillo è anche luogo di leggende e misteri fin dai tempi più remoti: una delle più curiose è quella della “spada nella roccia”, in loc. Cinque Confini, che richiama la presenza dei Templari in questo territorio.
La wilderness dei Monti Aurunci nei pressi della nella zona della Valle di Tozzo, a poca distanza da Itri. Un territorio solitario e misterioso, ricco di leggende di streghe e briganti, in netto contrasto con le popolose ed animate città costiere.
La discesa dall’Altopiano del Caiolo alla forra di San Giuliano appare quasi come una porta verso il mondo del fantastico. Ma è la pura realtà di un parco splendido, quello di Marturanum, in cui le vestigia etrusche, romane e medievali si fondono con una natura incantevole.
Uno straordinario panorama dai crinali che si aprono dalla suggestiva piana carsica di Campo Catino: in primo piano le nevi degli Ernici, in secondo piano il profilo inconfondibile del Monte Cacume, sui Lepini, e sullo sfondo una visione inedita e sfumata del promontorio del Circeo.
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