Famosa per la sua “Faggeta monumentale”, Soriano nel Cimino sorprende pure per i suoi castagneti, con svariati esemplari secolari, che si estendono a quote più basse. In questo periodo il foliage dei castagni giunge al proprio culmine, per lasciare presto la scena alla lunga veste invernale.
Un magnifico paesaggio crepuscolare autunnale nell’antica Tenuta del Marchese del Grillo, sui Monti Volsini: si trova a poca distanza da Bolsena, in località Piazzano, e lascia immergere il visitatore in un’atmosfera sospesa, quasi “ottocentesca”.
Rocchette incorniciata dai colori autunnali novembrini: uno dei borghi più suggestivi ed appartati della Sabina Tiberina, cuore di un itinerario che va a toccare altri luoghi pregni di mistero e sempre con una forte impronta medievale. A dominio di questo ameno paesino immerso nel verde si staglia la mole poderosa del Castello di Rocchettine, uno degli innumerevoli “castelli perduti” sparsi fra i colli e i monti del Lazio.
Nel cuore della Teverina, il piccolo borgo di Roccalvecce si illumina al calar delle tenebre in una serata d’inizio novembre. Alle sue spalle si intravede Sant’Angelo, noto come il “paese delle fiabe” per via dei numerosi murales che lo rendono unico nel suo genere. Un’immagine metaforica del momento oscuro, appunto, che sta passando la nostra Italia, schiacciata da una politica che non è più minimamente rappresentativa della sovranità e degli interessi del popolo.
Il suggestivo panorama dal Monastero del Sacro Speco su Santa Scolastica e Subiaco. Questa, assieme alla valle di Rieti, è l’altra “valle santa” del Lazio: se a Rieti è il messaggio di San Francesco ad aver lasciato il suo segno, qui a Subiaco e dintorni è stata l’opera infaticabile di San Benedetto e dei suoi monaci ad aver tracciato una delle pagine più gloriose della storia dell’Occidente e della cristianità.
Novembre è una delle stagioni più belle per visitare i piccoli borghi della Sabina, immersi in una campagna splendida e piena di colori e profumi. Uno di questi è Fianello, che si apre sul versante tiberino, proprio al confine con l’Umbria ternana e la Sabina Narnense. Il paesino, immutato dal dopoguerra ad oggi, ed intatto nel suo profilo medievale emerge come una visione dall’età degli incastellamenti.
Novembre è uno dei momenti magici per visitare il suggestivo Bosco del Sasseto, a Torre Alfina, denominato dal National Geographic il “Bosco di Biancaneve” …
Il corbezzolo, uno dei frutti più deliziosi dell’autunno, riscontrabile in grandi quantità sulle colline del Lazio, in particolare nelle zone caratterizzate da querceti e leccete.
La Valle del Treja in questi giorni inizia a colorarsi dei toni caldi dell’autunno: un meraviglioso gioco cromatico che va ad impreziosire il paesaggio già spettacolare della vallata. Su tutto ciò si staglia come una visione il borgo di Calcata Vecchia, da cui è scattata la foto.
Lo scenario fantastico di Calcata e della Valle del Treja a fine novembre. Il borgo tufaceo si protende come una penisola nella vallata che dà il suo meglio nel foliage autunnale.
A cavallo fra ottobre e novembre le colline della Sabina interna si rivestono di mille sfumature grazie alla straordinaria varietà vegetazionale della zona. Oltre a ciò, è il periodo più intenso per visitare questo splendido territorio poiché ci si trova nel momento “clou” della raccolta delle olive, che da queste parti – vista l’antichissima tradizione olivicola (testimoniata dalla prima dop italiana) – assume una valenza iconica e quasi mitica. Qui siamo a Monteleone Sabino, luogo di importanti ritrovamenti archeologici come testimoniano le rovine di Trebula Mutuesca.
Torniamo anche quest’anno, a novembre, nell’incantevole faggeta del Monte Cimino, presso Soriano, per godere il foliage in uno dei boschi più belli d’Italia, apice dell’antica Selva Cimina che tanto incuteva timore ai legionari romani. Anche se i colori non sono quelli del 2015, lo spettacolo e soprattutto l’atmosfera misteriosa rimangono notevoli.
A novembre le faggete d’alta quota dei Monti Simbruini hanno già messo il loro vestito invernale. Mentre nei boschi misti a circa mille metri d’altitudine e nelle faggete fino a circa 1300 metri i colori si mostrano in questi giorni al massimo del proprio splendore, man mano che si sale i faggi risultano sempre più spogli. Dall’alto delle cime si può apprezzare un suggestivo colpo d’occhio su queste compatte distese “rosse”.
Ai piedi di Artena ma invisibile dalle strade principali, si apre una delle valli agricole più suggestive dei Monti Lepini. Per arrivarci occorre divincolarsi fra una serie di viuzze asfaltate e poi sterrate che partono dalla strada principale per Colleferro. Queste colline disegnano un vero e proprio “quadro” di bucolica bellezza meritevole di tutela e valorizzazione.
Lo splendore dei castagneti dei Monti Cimini a novembre: nella foto ci troviamo nella località Poggio Nibbio, in una zona che offre panorami mozzafiato. Tutta l’area dei Cimini è caratterizzata da suggestioni romantiche e luoghi misteriosi: per saperne di più si faccia riferimento alla nostra guida “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”.
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