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Paesaggio romantico dai Giardini Cahen

Uno scorcio di quella romantica landa al confine fra Lazio e Umbria, da cui si erge solitario il fiabesco borgo di Torre Alfina: un contesto ambientale assai bucolico – caratterizzato dall’alternanza di prati, coltivi e boschi misti (soprattutto querceti) -, ove si stagliano ville, casali, torri e castelli. Eccone un saggio dai bei giardini del Castello Cahen, una delle dimore storiche più singolari del Lazio. Sullo sfondo lontano a sinistra si vede il massiccio del Monte Vettore – cima principale dei Sibillini – ricoperto dalle prime abbondanti nevi tardo autunnali, stagione i cui intensi colori rosseggianti si notano invece nel paesaggio collinare in primo piano.


La Rocca di Radicofani da Trevinano

Nell’estremo lembo settentrionale del Lazio, subito a nord di Acquapendente, il paesaggio assume connotati antichi, sia per la sua integrità sia per i grandi spazi, ora agresti ora selvaggi, che “dialogano” con le contigue colline toscane, formando un quadro fermo al Medioevo anche grazie alla presenza di numerosi borghi arroccati e coronati da castelli: come la Rocca di Radicofani, famosa per le gesta di Ghino di Tacco, “conte-bandito” che visse a cavallo fra XIII e XIV secolo imperversando sulla Via Francigena. Fu citato sia da Boccaccio, nel “Decamerone”, sia da da Dante, nel VI canto del “Purgatorio” («Quiv’era l’Aretin che da le braccia /
fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte») parlando del giurista Benincasa da Laterina, giudice senese ucciso proprio da Ghino.


Arrivo ad Acquapendente

Il monumentale arrivo da sud al centro storico di Acquapendente lungo la Via Cassia-Francigena, annunciato dagli edifici medievali della Torre Julia de Jacopo e della Basilica del Santo Sepolcro. Questa piacevole cittadina è allietata nella terza domenica di maggio dalla famosa Festa dei Pugnaloni, antica festa tradizionale caratterizzata da splendidi quadri “floreali” dedicati ognuno ad uno specifico tema sociale, culturale o religioso.


La “Capanna del carbonaro” sul Rufeno

Alle pendici del Monte Rufeno, nel fitto della foresta, una capanna colpisce l’escursionista e lo induce alla sosta. Si tratta della ricostruzione di una capanna di carbonai e nelle immediate vicinanze si vedono le carbonaie. In alcuni punti del bosco i carbonai realizzavano delle piccole “piazzole” e installavano questi insediamenti ma oramai nei boschi si riconoscono – se si ha l’occhio esperto – soltanto gli “spiazzi” mentre ovviamente queste costruzioni sono del tutto scomparse, anche perché erano stagionali e dunque non permanenti. La capanna nella foto fu realizzata a scopo didattico da Alessandro Fani, uno degli ultimi “carbonari” d’Italia, scomparso pochi anni fa e che noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere e frequentare. Oggi rimane il suo amore per questi luoghi che aleggia nel bosco, dove sembra echeggiare il suo dolce eloquio. Poco a valle è il Casale Felceto, custode di altre memorie contadine, con una piccola scuola rurale del primi del Novecento.


La romantica Torre Alfina

L’autunno è il periodo più suggestivo per visitare la romantica Torre Alfina, con il suo castello e i suoi sfuggenti panorami. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


L’alba di un nuovo anno

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Eh già, stavolta il nuovo anno si presenta ricoperto da una spessa coltre nebbiosa, per i dubbi e i timori che – per un motivo o per un altro – incute nei nostri animi. In ogni caso, auguriamo a tutti i nostri cari lettori un meraviglioso 2021, coscienziosi del fatto che ciò che accadrà sarà anche frutto delle nostre scelte e delle “energie” che sapremo attivare. Qui nella foto siamo sull’Altopiano dell’Alfina, nel Comune di Acquapendente, alle prime luci dell’alba.


Acquapendente: la “porta del Lazio”

Percorrendo la Via Cassia da nord verso sud per secoli e tutt’oggi Acquapendente è il primo centro che si incontra nel Lazio. Si tratta di una bella città, poco visitata e valorizzata ma ricca di fascino: in virtù del suo monumento principale, la magnifica Cripta del Santo Sepolcro, è definita la “Gerusalemme d’Europa”. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


Cascata del Fosso della Caduta presso Acquapendente

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Lo spettacolo selvaggio della Cascata del Fosso della Caduta, non lontana da Torre Alfina e dal Museo del Fiore.


Pieve di Sant’Angelo presso Acquapendente

La deliziosa Pieve di Sant’Angelo, affacciata sulla selvaggia Valle del Tirolle (affluente del Paglia) regno incontrastato di caprioli e cinghiali: un luogo per meditare e rilassarsi godendo di un paesaggio splendido, ai margini della Riserva Naturale del Monte Rufeno, all’estremo Nord del Lazio.


Scorcio tardo-autunnale di Acquapendente

L’austera bellezza di Acquapendente – la “Gerusalemme d’Europa” – in una fioca luce crepuscolare tardo-autunnale.


Il Fiume Paglia

Uno scorcio tardo autunnale del Fiume Paglia, dalla Cassia, alle porte di Acquapendente. Il fiume nasce dalle pendici del Monte Amiata, in Toscana, attraversa un tratto splendido di Lazio e poi sconfina in territorio umbro, ai piedi di Orvieto, andando a confluire nel Tevere nei pressi di Baschi e della Diga di Corbara.

Tardo autunno sulle colline di Trevinano

Dopo l’incursione fotografica sulle splendide colline di Proceno, torniamo nel cosiddetto “Lazio toscano”, magico lembo di terra di confine che per secoli segnò l’accesso allo Stato Pontificio per chi proveniva da nord sulla Via Francigena. Stavolta ci dirigiamo però dal lato opposto della valle e della Cassia, più a est, lungo i crinali cioè, altrettanto magnifici, che risalgono i fianchi della Valle del Tirolle con vasti panorami sulla Valle del Paglia, sull’Amiata e sulle altre alture toscane e soprattutto sul vicino Monte Rufeno con i suoi fitti querceti, ora rosseggianti. La strada d’accesso, che si stacca dalla Via Cassia, è la SP 51 in direzione di Trevinano, frazione di Acquapendente, unico centro abitato della zona, il più settentrionale di tutto il Lazio. Interessanti le chiesette rurali intorno al paese, dominato dall’elegante Castello Boncompagni-Ludovisi. Dalla provinciale si consiglia di piegare a sinistra prima di giungere a Trevinano seguendo le indicazioni per vari agriturismi: come a Proceno si può lasciare l’auto e passeggiare su tranquille sterrate in una campagna bella e curata, forse un pizzico più selvatica per la maggiore presenza di boschi: i suddetti panorami e i deliziosi scorci dei casali ornati da cipressi vi riempiranno gli occhi.
Chiaramente anche in questo caso l’itinerario è piacevolissimo in bici e le strade bianche sono generalmente in buone condizioni. Ma attenzione: rispetto alla zona di Proceno qui le pendenze e i dislivelli sono assai più impegnativi.


All’estremo nord del Lazio…

Nell’estrema punta settentrionale del Lazio, sulle colline a nord di Acquapendente, il paesaggio si fa improvvisamente “toscano”, offrendo “quadri” incantevoli, del tutto simili agli scorci del contiguo Senese: qui siamo nelle magnifiche colline a valle di Trevinano, frazione di Acquapendente, dove lo sguardo spazia sulla Valle del Paglia, il Monte Rufeno e le alture toscane.

Romanticismo gotico nel Bosco del Sasseto

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Novembre è uno dei momenti magici per visitare il suggestivo Bosco del Sasseto, a Torre Alfina, denominato dal National Geographic il “Bosco di Biancaneve” …


Acquapendente, sulla Via Francigena

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L’eleganza formale di Acquapendente, cittadina sviluppatasi nel Medioevo sulla Via Francigena. Famosa per la Basilica del Santo Sepolcro, con la sua magnifica cripta romanica, è il primo centro del Lazio che si incontra provando da nord sulla Via Cassia.


Campagna fra Acquapendente e Onano

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La splendida campagna fra Acquapendente ed Onano, vicino al confine con la Toscana.


Veduta di Torre Alfina

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Una veduta di Torre Alfina, magnifico borgo dell’Alta Tuscia che nel cuore dell’autunno incrementa il suo aspetto romantico e sognante. Le visite guidate continueranno sino alla fine di dicembre, allorquando il maniero – attualmente gestito dalla Boscolo Etoile Academy – sarà purtroppo nuovamente messo all’asta: un’occasione in più quindi per accorrere a visitare questo singolare e affascinante monumento, sito in una delle zone più splendide del Lazio.


Il Monte Rufeno da Acquapendente

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Una classica visuale del Monte Rufeno e dell’omonima riserva naturale da Acquapendente, in questo ottobre che man mano inizia a mostrare i colori autunnali.


Panorama dalla cima del Monte Rufeno

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Lo splendido panorama dalla cima del Monte Rufeno (738 m. s. l. m.), all’estremo nord del Lazio, ove la Provincia di Viterbo confina con la Provincia di Siena. Un’area protetta bellissima, per lo più composta da boschi di querce, tutela questa piccola montagna posta a dominio della Valle del Paglia e di tutta la magnifica zona collinare del cosiddetto “Lazio toscano”: spicca in questo paesaggio senza tempo il Monte Amiata con le sue foreste di faggio e castagno. 


Castello di Torre Alfina-Veduta tra i fiori di un glicine

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Il fiabesco Castello di Torre Alfina spicca tra un glicine in fiore. Senza dubbio questo borgo meraviglioso – sospeso fra Lazio, Umbria e Toscana – merita di essere visitato soprattutto nelle mezze stagioni.