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Tarquinia, Via degli Archi

Tarquinia è una delle cittadine d’arte dei più belle ed affascinanti del Lazio ma tutt’oggi è ancora poco conosciuta e visitata come meriterebbe. Nota anche come la “San Gimignano del Lazio” per le sue numerose torri – di cui una ventina circa perfettamente conservate – la cittadina sta comunque riscoprendo negli ultimi anni un certo lustro e finalmente pare che il turismo si stia accorgendo che c’è uno scrigno d’arte medievale oltre alla ben più nota magnificenza delle necropoli etrusche patrimonio Unesco. Una delle cause di questa timida riscoperta è anche il progressivo miglioramento di questo pregiato centro storico, con ristrutturazioni di edifici, ripavimentazioni e chiusure al traffico. Uno degli angoli recentemente recuperati è Via degli Archi – in foto – che incanta il visitatore per la sua coerenza estetica, caratterizzata dalla tipica pietra locale giallastra, il “macco”.


Tarquinia medievale

Le spettacolari architetture medievali del centro storico di Tarquinia, luogo splendido da visitare soprattutto in primavera. Qui è lo slargo in cui diverse torri si innalzano intorno alla romanica Chiesa di San Pancrazio.


Tarquina: vista da Campo Cialdi

Il cosiddetto “Campo Cialdi” è un ampio prato che si apre a sinistra della splendida stradina che conduce alla chiesetta di San Giacomo a Tarquinia. Offre forse il panorama più iconico della città medievale, con le sue torri e la Chiesa di Santa Maria di Castello e con lo sfondo del Tirreno – l’antico mare degli Etruschi.


Tuscania crepuscolare

Toni crepuscolari accentuano la suggestione di Tuscania in una sera di dicembre.


Scorcio su Largo delle Sette Cannelle a Tuscania

Tuscania custodisce uno dei centri storici più belli e curati del Lazio, in una sintesi assai armoniosa fra architettura medievale e rinascimentale che ricorda Orvieto di cui peraltro ripete la predominanza assoluta della pietra tufacea, con inserti di peperino, nenfro e basalto, rocce che ricordano l’origine prettamente vulcanica dell’attuale geomorfologia della zona. Una delle vie più caratteristiche è il cosiddetto “Largo delle Sette Cannelle”, una stradina curvilinea che offre scorci particolarmente evocativi.


Tarquinia medievale dalla Roccaccia

L’impressionante skyline turrita della Tarquinia medievale, vista dalle suggestive colline della Roccaccia e immersa nell’intatto paesaggio della Valle del Marta.


Nel cuore di Terracina

La bellissima Piazza del Municipio, cuore di Terracina, ricalca il luogo dell’antico Foro Emiliano: vi si sommano rovine e reperti d’epoca romana ad architetture medievali in un mix assai affascinante. Per la sua importanza storico-archeologica e per la sua oggettiva piacevolezza, questa piazza può essere considerata come il vero “salotto all’aria aperta della Riviera di Ulisse”.


Nepi-Scorcio presso Porta Nica

Nepi è uno dei centri più pittoreschi e caratteristici della regione di Roma. Come la più celebre Tivoli, anche Nepi può essere considerata una delle “città dell’acqua” del Lazio, non soltanto per le rinomate fonti minerali ma più semplicemente perché l’acqua è ovunque, sia in basso nelle selvagge forre sia in alto, fra i bastioni e le antiche porte, un tempo unici accessi a questo ricco borgo, fortificato alla fine del Quattrocento dall’architetto Antonio Sangallo il Vecchio su commissione di papa Borgia. Nei pressi di Porta Nica questa fusione magistrale fra acqua, architettura e paesaggio giunge al culmine, con la visione della poderosa Cascata dei Cavaterra (il Lazio non è nuovo a cascate nei centri storici – oltre alla già citata Tivoli, ricordiamo Isola del Liri) e l’altrettanto possente complesso di torri e bastioni formato dalle mura e dalla Rocca Borgiana. Una zona, l’Agro Falisco (nel cui cuore si situa Nepi), ricca di fascino e mistero, che vi consigliamo di scoprire nelle pagine della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Camminando per Veroli

E’ assai piacevole camminare per le tranquille strade dei quartieri medievali di Veroli, cittadina d’arte nel cuore della Ciociaria. Facendo attenzione, si scoprono inoltre numerosi simboli scolpiti sulle pietre calcaree delle abitazioni che ci fanno capire come questo centro abbia molti segreti da svelare… Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


La Madonnina della Chiesa della Misericordia a Soriano nel Cimino

Di origini medievali e sede dell’omonima confraternita, la piccola Chiesa della Misericordia si incontra nel nucleo più antico di Soriano nel Cimino, salendo verso la Rocca degli Orsini. Aperta nei fine settimana da volontari del posto, racchiude numerose opere d’arte – frutto delle varie stratificazioni storiche (come i rimaneggiamenti rinascimentali e barocchi) – che costituiscono vere e proprie “chicche”. Spesso si tratta di manufatti inquietanti, così come risulta l’atmosfera della chiesa stessa. Uno di essi è una rara Madonnina posta in una teca sull’altare principale, la quale sembra fissare gli astanti con uno sguardo vago ma intenso: di incerta attribuzione, ritrae la Vergine Maria da bambina. Colpisce anche la presenza – sopra un altro altare – di una Vergine Nera di Loreto. Lasciamo la sorpresa al visitatore di scoprire gli altri dettagli curiosi di questo sconosciuto gioiello architettonico.


Porta San Francesco ad Alatri

L’intero perimetro delle mura urbiche di Alatri – tutt’oggi in gran parte ben conservato – mostra questa eloquente successione di epoche, a partire da quella più antica, attribuita alla misteriosa civiltà italica e pre-romana degli Ernici. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Una chiesa nel borgo di Alvito

Disposto a più livelli e dominato da una fortezza, il centro storico di Alvito cela numerose chiesette e palazzetti storici, con architetture barocche e neoclassiche in cui si ravvisano gli influssi “borbonici”, peculiari dell’antica appartenenza al Regno delle Due Sicilie.


“La Strage degli Innocenti” a Montefiascone

Un particolare toccante dell’affresco, probabilmente trecentesco, che ritrae la Strage degli Innocenti, nella romanica Chiesa di San Flaviano a Montefiascone: situata proprio sulla Francigena, si tratta di un monumento che incanta per la bellezza – ancora poco conosciuta – dei suoi cicli pittorici. Un’immagine che nel suo significato risulta sempre attuale, poiché oggi come in passato il Potere non si fa certo scrupoli di trucidare innocenti per raggiungere i propri scopi.


Una tranquilla stradina nella misteriosa Veroli

La Veroli medievale conserva un’atmosfera tranquilla e paesana ed è piacevole passeggiare fra i suoi vicoli in pietra anche nelle giornate estive. La cittadina esprime però anche spunti misteriosi, che lasciano trapelare il passaggio nel Medioevo di ordini monacali e sapienziali di grande importanza: per saperne di più si faccia riferimento al vol. 2 della riedizione della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


Arrivo ad Acquapendente

Il monumentale arrivo da sud al centro storico di Acquapendente lungo la Via Cassia-Francigena, annunciato dagli edifici medievali della Torre Julia de Jacopo e della Basilica del Santo Sepolcro. Questa piacevole cittadina è allietata nella terza domenica di maggio dalla famosa Festa dei Pugnaloni, antica festa tradizionale caratterizzata da splendidi quadri “floreali” dedicati ognuno ad uno specifico tema sociale, culturale o religioso.


Bifora a Sermoneta

Uno dei tanti preziosi elementi decorativi, artistici ed architettonici che si incontrano nel centro storico di Sermoneta, una delle “protagoniste” della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Tuscania con il naso all’insù…

La bellezza di Tuscania va apprezzata da ogni prospettiva, guardando spesso “all’insù” per godere degli scorci tipici delle nostre cittadine d’arte comunali in cui le torri svettano fra i palazzi medievali e rinascimentali.


Sul corso di Anagni

Sul corso di Anagni, in una notte deserta…


Acropoli romana di Ferentino

Le rovine dell’Acropoli romana di Ferentino, risalente al II secolo a. C..


Svastiche nel Duomo di Ferentino

Oggi consideriamo la svastica un emblema nazista ma in realtà si tratta di un simbolo antichissimo con un significato del tutto positivo, attinente al bene e al sole, mantenutosi nella cultura cristiana. Eccolo campeggiare sul soffitto del Duomo dei Santi Giovanni e Paolo a Ferentino.