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Ai piedi della “Cattedrale”

Uno dei “paesaggi fantastici” più straordinari d’Italia culmina con l’arrivo alla cosiddetta “Cattedrale”, un colle di guglie d’argilla sottoposte ad incessante erosione, destinato inevitabilmente a scomparire. Un luogo che spinge a meditare – in tempi rapidissimi – su quanto siano transuenti non solo le opere umane ma anche quelle della natura.


La Torre di Chia (o “di Pasolini”)

La Torre di Chia è il simbolo del Castello di Colle Casale, maniero nascosto nelle selve tra Bomarzo e Chia (frazione di Soriano nel Cimino). Connessa ad una rete di torri medievali sparse nella zona (che ricordano le epoche, longobarda-bizantina, feudale e comunale), è nota anche come “Torre di Pasolini”, per essere appartenuta al celebre regista e scrittore, quale sua ultima dimora. Luogo fino a pochi anni fa amatissimo dagli escursionisti – che oggi lo possono raggiungere dal parco delle cascatelle (a pagamento) – emana un’atmosfera di fascino e mistero: si auspica vivamente la possibilità per i camminatori di raggiungere le cascatelle e la torre, come avveniva un tempo, dal campo sportivo di Bomarzo, riaprendo il sentiero tuttora (scandalosamente) chiuso.


Tramonto invernale sul Lago d’Alviano

Al confine tra Umbria e Lazio, il Lago di Alviano (bacino di sbarramento sul Tevere e oasi WWF), offre tramonti struggenti in tutte le stagioni.


Grotta nel Fosso del Mandrione

Nel Fosso del Mandrione, fra Bassano in Teverina e la frazione Sant’Eutizio di Soriano nel Cimino, si snoda uno splendido sentiero che tocca le tracce di varie epoche storiche, da quelle più remote e misteriose (Preistoria) al più “vicino” Medioevo, di cui è simbolo l’omonima svettante Torre di Santa Maria di Luco: il tutto come sempre immerso nelle magiche selve della Tuscia Cimina.


Don Chisciotte a Sant’Angelo di Roccalvecce

Il murale dedicato a “Don Chisciotte” a Sant’Angelo di Roccalvecce, forse una delle opere di maggiore impatto scenografico tra quelle ammirabili nel “paese delle fiabe”.


Antico casale turrito fra Orte e Vasanello

Torri e antichi casali punteggiano le ubertose colline fra Orte e Vasanello, entrambi centri di grande rilievo nel passato: il primo nel Medioevo, il secondo soprattutto in epoca rinascimentale.


Il Moai di Vitorchiano

Il Moai è una presenza insolita che sorprende i visitatori di Vitorchiano: la leggenda dei Maori dice che porti fortuna toccare il suo ombelico!


Veduta di Bomarzo al tramonto

Una classica veduta del borgo di Bomarzo, per metà in ombra e per metà illuminato dalle ultime e calde luci di un languido tramonto di fine autunno.


Civita di Bagnoregio alle ultime luci del tramonto

La straordinaria suggestione di Civita di Bagnoregio con le ultime luci del tramonto.


Crepuscolo da Grand Tour a Gallese

Le colline che circondano Gallese offrono scorci assai romantici, soprattutto nell’autunno inoltrato. In più punti emerge il piccolo e compatto borgo medievale, culminante nel Palazzo-Castello Altemps, d’origine medievale ma ristrutturato nel Rinascimento. Certe viste sembrano uscire dai dipinti sette-ottocenteschi e ci rimandano a celebri letterati come Stendhal, il quale fu affascinato da queste terre.


Civita: come un masso scolpito

Zoomando dal Belvedere di San Bonaventura sul borgo di Civita di Bagnoregio si ottiene questo “pattern” che mette in risalto l’omogeneità del tessuto architettonico-edilizio fondato sulla bruna pietra tufacea, qui nella foto illuminata e resa “dorata” dalla potente luce di un tramonto autunnale. Il borgo appare quasi come un vero e proprio masso scolpito, alla stregua dell’altrettanto celebre Matera. In realtà per lo più non si tratta di case rupestri bensì di abitazioni costruite con il materiale estratto dalla rupe stessa, che presenta infatti numerose cavità ipogee risalenti sino all’epoca etrusca (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”).


La “fiaba” di Civita dalle Balze di Seppie

Una magnifica veduta al tramonto di Civita di Bagnoregio dal Monumento Naturale Balze di Seppie, piccola area protetta nei pressi di Lubriano. Uno scorcio straordinario, che include l’intera Valle dei Calanchi e che pian piano sta diventando conosciuto fra i turisti. Un vero e proprio “terrazzo naturale”, comodo e liberamente accessibile all’interno di un’accogliente azienda agricola di prodotti latto-caseari.


Il campanile di San Salvatore a Vasanello

Il bellissimo campanile della Chiesa di San Salvatore (XI sec.) a Vasanello, uno dei più insigni monumenti romanici della Tuscia Viterbese.


La porta del borgo di Gallese

La principale porta d’accesso al piccolo ma suggestivo borgo medievale-rinascimentale di Gallese, noto per il suo palazzo Ducale degli Altemps e come località citata nel celebre racconto “La Duchessa di Paliano” di Stendhal.


Castel Cellesi: atmosfera internazionale

Uno scorcio nel borgo di Castel Cellesi – frazione di Bagnoregio – piccolo “tesoro segreto” in cui sempre più si sentono parlare lingue straniere. Fra gli innumerevoli borghi della Teverina è infatti uno di quelli maggiormente “in ascesa” poiché sta suscitando l’interesse da parte di investitori stranieri. Si tratta del resto di un luogo unico nel suo genere, con le sue piazzette rettangolari circondate da case colorate, mentre tutt’intorno il paese è circondato da un territorio rurale e naturale integro e di grande suggestione, reso negli ultimi anni fruibile da un’opera di segnaletica da parte dei volontari del posto. A tal proposito, partendo da Castel Cellesi è possibile raggiungere la splendida Cascata delle Ferriere, lungo la misteriosa Valle del Rio Chiaro. Ricordiamo che nel fondovalle, nei pressi di un’altra deliziosa cascata, è situata anche una nostra struttura amica, l’Agriturismo Molinaccio al Rio Chiaro, dove troverete accoglienza e cordialità straordinarie.


La Cascata del Mulino a Corviano

Ai piedi dell’insediamento preistorico, etrusco e medievale di Corviano (nei pressi di Vitorchiano), scroscia la pittoresca Cascata del Mulino, sul Torrente Martelluzzo, affluente del Vezza. Per la sua valenza storico-naturalistica questa zona è oggi ricompresa in un “monumento naturale”. Luoghi colmi di fascino e mistero ove l’uomo nelle epoche passate seppe creare un equilibrio (oggi impensabile) fra le risorse ambientali e le proprie attività indispensabili. Del resto, a quel tempo non esistevano né capitalismo né consumismo e il “liberismo” era del tutto sconosciuto…


Il Lago Vadimone

Il misterioso Lago Vadimone, fra Bassano in Teverina e Orte, legato ad antiche leggende e alla storica vittoria dei Romani sugli Etruschi in due decisive battaglie fra IV e III secolo a. C., che decretarono l’invasione latina dell’Etruria. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Il labirinto del Castello Orsini a Vasanello

Nel grazioso “giardino medievale” del Castello Orsini di Vasanello – una delle più belle dimore storiche della Tuscia – stupisce la presenza di un labirinto di siepi dal misterioso significato…


Civitella d’Agliano sotto un cielo plumbeo d’aprile

Il compatto borgo di Civitella d’Agliano, uno dei più suggestivi eppure meno conosciuti “balconi” panoramici sulla magnifica Valle dei Calanchi. Siamo nella nostra amata Teverina Viterbese, terra di “paesi fantasma” e “città morenti” che tuttavia si stanno riscoprendo all’insegna di un turismo curioso. Per chi volesse saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Vasanello-Gli unicorni di Castello Orsini

L’unicorno è un simbolo ricorrente nell’iconologia del casato dei Farnese, di cui si vede bene l’immancabile giglio al centro dell’immagine. Qui siamo nel suggestivo Castello Orsini a Vasanello (in cui visse Giulia Farnese, “la bella”, sposa di Orsino Orsini), che custodisce diversi esempi di unicorni, nelle varie sfaccettature stilistiche che quest’animale fantastico presenta rispetto alle sue molteplici raffigurazioni.