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Ronciglione, Via Borgo di Sopra

Il bell’allestimento di Via Borgo di Sopra a Ronciglione – uno dei “borghi più belli d’Italia – per il presepe vivente 2023-24. In realtà si tratta già della via più suggestiva e curata del borgo medievale e a nostro parere andrebbe lasciata libera da queste installazioni, in modo da renderla ammirabile dai turisti nella sua piena integrità: allestimenti che andrebbero viceversa concentrati in Via Borgo di Sotto – che appare invece piuttosto trasandata – o ancora meglio lungo un itinerario inedito fra i vicoli meno visitati del paese, allo scopo di valorizzarli.


Il Moai di Vitorchiano

Il Moai è una presenza insolita che sorprende i visitatori di Vitorchiano: la leggenda dei Maori dice che porti fortuna toccare il suo ombelico!


Civita di Bagnoregio alle ultime luci del tramonto

La straordinaria suggestione di Civita di Bagnoregio con le ultime luci del tramonto.


Civita: come un masso scolpito

Zoomando dal Belvedere di San Bonaventura sul borgo di Civita di Bagnoregio si ottiene questo “pattern” che mette in risalto l’omogeneità del tessuto architettonico-edilizio fondato sulla bruna pietra tufacea, qui nella foto illuminata e resa “dorata” dalla potente luce di un tramonto autunnale. Il borgo appare quasi come un vero e proprio masso scolpito, alla stregua dell’altrettanto celebre Matera. In realtà per lo più non si tratta di case rupestri bensì di abitazioni costruite con il materiale estratto dalla rupe stessa, che presenta infatti numerose cavità ipogee risalenti sino all’epoca etrusca (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”).


Nel borgo di Castelnuovo di Porto

Posto lungo la Flaminia, Castelnuovo di Porto è il simbolo di come una cittadina possa rinascere riappropriandosi della propria identità e rendendosi consapevole delle proprie qualità. Dopo decenni di follie edilizie e di abbandono del centro storico, allorquando il suo destino di “Comune-dormitorio” di Roma sembrava segnato, come per “magia” esso negli ultimi anni ha ricevuto un’adeguata attenzione politica volta a recuperarlo e a farne un attrattore turistico. Recentemente Castelnuovo è stato persino inserito nel prestigioso club dei “Borghi più belli d’Italia”, suscitando l’attenzione di numerosi romani avveduti che hanno scelto di trasferirsi qui per godere di una maggiore qualità della vita. Passeggiare in questo dedalo di vicoli, archi e voltoni affascina per i numerosi scorci pittoreschi e stupisce per la cura che in più punti si vede nelle vie e nelle abitazioni – ornate da fiori, piante e rampicanti -, la quale esprime un amore per il luogo che è poi il sentimento senza il quale i nostri paesi rischiano di morire o di venire stravolti.


Lungo le mura di Castro dei Volsci

Castro dei Volsci è un pittoresco paesino medievale arroccato alle pendici dei Monti Ausoni, nel cuore della Ciociaria. Inserito fra i “Borghi più belli d’Italia”, offre vie acciottolate, resti di mura turrite, case in pietra e ampi panorami, oltre che aria pulita e un’ottima enogastronomia. Ancora vive sono inoltre le tradizioni, esaltate dagli eventi che animano il centro nel corso dell’anno, fra cui spicca il Presepe Vivente, uno dei più coinvolgenti di tutto il Lazio per il suo carattere spontaneo ed autentico di “festa paesana di altri tempi”. La musica e i costumi ciociari sono protagonisti di queste goliardiche serate, assieme al simpatico dialetto e alla calorosa accoglienza della gente del posto.


Nel cuore di Canterano, il “salotto” dei Monti Ruffi

Ubicato su un crinale dei selvaggi e solitari Monti Ruffi, ma a poca distanza da Subiaco, Canterano è una vera sorpresa per gli appassionati – come noi – di luoghi “segreti” eppure bellissimi. Il paesino fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia” ed è stato definito un “salotto all’aria aperta”: in effetti la sua piazza – da cui si dipanano pittoreschi vicoletti – dà proprio questa impressione. Di sicuro possiamo affermare che si tratta di uno dei tanti centri fin troppo sottovalutati dell’entroterra laziale. L’aria buona, i panorami incantevoli su distese di boschi e un pane delizioso (e non mancano funghi e tartufi) sono gli elementi più apprezzati di Canterano, che però non esauriscono le sue numerose valenze, date anche dal fatto di essere un borgo così intatto e accogliente, in fondo a due passi da Roma, oltre che una delle tappe storiche del Grand Tour sette-ottocentesco. Insomma Canterano conferma come il Lazio potrebbe essere una vera “potenza turistica” se la politica regionale – che raramente è stata all’altezza del valore del territorio – investisse risorse (e soprattutto volontà) nella tutela e nella valorizzazione dei valori paesaggistici e culturali.


Veduta crepuscolare di Castel Gandolfo

Un romantico scorcio crepuscolare di Castel Gandolfo, insediamento dalle origini antichissime, tradizionale sede estiva del Papa e oggi inserito nel club dei “Borghi più belli d’Italia”. La foto è scattata dal bellissimo sentiero che dai Cappuccini di Albano, immersi fra i castagni e bordando i resti di una conduttura idrica d’epoca romana, conduce al Convento di Palazzolo, con le sue misteriose grotte. A metà percorso circa, una deviazione permette di scendere all’Eremo di Sant’Angelo in lacu, altro luogo assai suggestivo. Ovviamente si ammirano diversi scorci splendidi sul lago. Un’escursione che – se la si fa completa – unisce meravigliosamente aspetti storici, letterari, paesaggistici, archeologici. Ma non è tutto: leggende e persino fatti di cronaca nera confluiscono in questi luoghi; per saperne di più consigliamo la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Le “tre porte” di Labro

Il suggestivo accesso alla cosiddetta “Piazzetta delle tre porte” a Labro, crocevia ove convergono le principali vie di questo magnifico borgo, uno dei più pregiati del Lazio.


La romantica Torre Alfina

L’autunno è il periodo più suggestivo per visitare la romantica Torre Alfina, con il suo castello e i suoi sfuggenti panorami. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Le case di Castel di Tora

Il pittoresco borgo di Castel di Tora, uno dei più belli del Lazio e senza dubbio il più visitato della Valle del Turano. Domina l’abitato una rocca dell’XI secolo, di origine longobarda e appartenuta all’Abbazia di Farfa.


Bomarzo dalla località Marcolino: la quiete prima della tempesta?

La perfezione formale di Bomarzo, cittadella medievale e poi rinascimentale con gli interventi degli Orsini nel XVI secolo, ideatori del famoso Parco dei Mostri (o Sacro Bosco) – nonché dell’omonimo palazzo-castello ben visibile nella foto. Qui siamo nella stupenda e panoramica località Marcolino, circa al confine con il Comune di Vitorchiano, in un freddo ed uggioso pomeriggio di aprile. Da questa località – al confine con la Riserva di Monte Casoli di Bomarzo -oltre a godere di magnifici panorami è possibile accedere in modo particolarmente spettacolare alla Valle del Vezza, con tutti i suoi tesori archeologici inestimabili e riscoperti negli ultimi anni: l’insediamento rupestre di Monte Casoli (la “piccola Matera della Tuscia”), i sepolcri romani, il mondo onirico dei “Sassi dei predicatori”, il sito rupestre di Corviano e il “bosco megalitico” del “Pietreto” (Monumento Naturale Regionale), ecc… il tutto in un paesaggio eccezionalmente integro e pittoresco. Ebbene forse nel prossimo futuro questa diventerà un'”immagine storica” poiché su questi stessi prati è prevista la costruzione di un mega impianto fotovoltaico a terra. Sì avete capito bene, non è uno scherzo anche se potrebbe sembrarlo: in effetti anche l’aver anche solo potuto presentare questo scandaloso e demenziale progetto costituisce l’ennesimo insulto al patrimonio culturale, unico al mondo, di una terra – la Tuscia, il Lazio – che sta venendo letteralmente fatta a pezzi da un’amministrazione dalla cosa pubblica caratterizzata – a tutti i livelli – non soltanto da incompetenza e ignoranza assolute ma spesso da ben altro…. (come dimostrano recenti gravissimi fatti accaduti in Regione), e certamente indegna di gestire luoghi di cotanta importanza e bellezza.


Nemi fra le sacre selve

Nel cuore dei Colli Albani, la pittoresca Nemi appare immersa nelle selve in antichità consacrate alla dea Diana.


Bolsena-Scorcio dalla Rocca Monaldeschi della Cervara

Uno scorcio dalla Rocca Monaldeschi della Cervara a Bolsena con la neoromanica Chiesa di San Salvatore, costruita nei primi del Novecento dall’architetto Luigi Codini, autore, fra le altre cose, della splendida Villa Aliotti a Roma.


Sermoneta spunta dal basso

Le antiche case di Sermoneta spuntano dalla macchia mediterranea, viste dall’area della Fiera di San Michele. Spicca il maschio del Castello Caetani, simbolo del paese. Sermoneta sarà una delle protagoniste del vol. 2 della nuova edizione di “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”, che uscirà fra non molto, dopo il grande lavoro effettuato in quest’ultimo anno di studi, ricerche, perlustrazioni e reportage fotografici. Stay tuned!


Labro dal Lago di Piediluco

Lago di Piediluco-Paesaggio con Labro 1 RCRLB

Come in uno scenario fantastico, lo splendido borgo di Labro, incastonato nel verde, appare alla stregua di una “visione” dal placido Lago di Piediluco, al confine tra Umbria e Lazio.


Le case di Calcata in tramonto estivo

Calcata-Scorcio di case 1 RCRLB

Le case del pittoresco borgo di Calcata Vecchia – noto come il “paese delle streghe” – in un pallido tramonto estivo… Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


Alba da Allerona

Una meravigliosa alba sulle splendide colline dell’Umbria occidentale dal piccolo borgo di Allerona, situato a pochissimi chilometri dal confine regionale e dalla Riserva Naturale del Monte Rufeno.


Arte contemporanea e paesaggio a Torre Alfina

Torre Alfina-Panorama all'alba 1 RCRLB

L’autunno inoltrato è una delle stagioni migliori per visitare l’incantevole borgo di Torre Alfina, che in questo periodo di ammanta di magia. Qui alcune installazioni d’arte contemporanea convivono in modo spesso molto interessante con l’architettura storica e il paesaggio severo e romantico della Valle del Paglia e dell’Altopiano dell’Alfina.


Torre Alfina, come in una fiaba

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Uno scorcio notturno del fiabesco Castello di Torre Alfina, che domina uno dei borghi più incantevoli del Lazio, perso in un severo altopiano dell’Alta Tuscia.