I Lepini offrono sentieri suggestivi, a volte poco battuti, sempre avvolti da una certa atmosfera misteriosa. Qui siamo sull’altopiano carsico dell’Erdigheta, dove si trova un profondo inghiottitoio. I cavalli al pascolo nella bruma creano uno scenario affascinante, quasi “britannico”.
La località di Capo Portiere, a pochi chilometri da Latina e raggiungibile anche da una frequentatissima pista ciclabile, è la porta d’accesso al magnifico litorale del Parco Nazionale del Circeo con le sue dune e i suoi laghi costieri. Oltre ad una bella spiaggia, offre un panorama offre un suggestivo panorama sul Lago di Fogliano che appare come un dipinto dei tempi del Grand Tour.
No, tranquilli, scherziamo: sarebbe ingiusto definire animali così nobili come gli italiani attuali… Comunque è stato un incontro interessante questo, mentre con l’amico Adrian Moss ci aggiravamo per le lande solitarie della Tuscia maremmana, in località Carcarella di Tuscania…
Cavalli in libertà nelle grandi e solitarie distese collinari della Maremma Laziale (qui siamo nella località di Lascocanale, fra Tuscania e Tarquinia): è un’immagine non rara da queste parti ma che regala ogni volta pure sensazioni di libertà, in una natura indomita seppur sapientemente modellata dall’uomo e ove il “respiro etrusco” è sempre nell’aria…
A giugno albeggia davvero presto ma l’alzataccia è come sempre ripagata da spettacoli incredibili. Torniamo a Montebello di Tuscania , stavolta in versione estiva, per immortalare la più classica “alba etrusca”, un momento magico della giornata che forse qui meglio che in ogni altro luogo della Tuscia esprime l’anima di questo misterioso popolo antico. Il grano maturo riflette i raggi del caldo sole maremmano, creando una luce dorata magnifico che tutto avvolge di rosso e arancio, lasciandoci sbalorditi. Ecco qui di seguito una galleria che può solo lontanamente rendere l’idea della bellezza mozzafiato della Maremma Viterbese illuminata dal primo mattino: per capirla bisogna andarci di persona! Un grazie al caro amico Adrian Moss di Esplora la Tuscia per il supporto logistico ma soprattutto per la graditissima compagnia.
Il bucolico Campo di Segni, vasto altopiano carsico nel cuore dei Monti Lepini: uno scenario affascinante, caratterizzato da una ruralità “antica” in netto contrasto con le valli industrializzate che circondano queste montagne. Formalmente siamo nella cosiddetta “città metropolitana di Roma” ma di fronte a queste immagini ci rendiamo una volta in più conto di quanto sia ridicolo il “burocratese”.
Gli stazzi in pietra del Piano del Lontro, sul versante ciociaro dei Monti Lepini. Quest’altopiano carsico, raggiungibile da Gorga, ospita un villaggio pastorale “spontaneo”, dove tuttora gli allevatori della zona portano i propri armenti al pascolo semi-brado. Un gioiello storico-culturale-antropologico da scoprire passeggiando nel silenzio e nella tranquillità estrema di queste montagne, così vicine alle città ma così lontane dai loro ritmi.
Ai piedi di Artena e dei Monti Lepini, nel cuore del Lazio, si apre inaspettatamente un’ampia e splendida valle dal carattere bucolico: la si può raggiungere (in discesa) anche da Rocca Massima. Uno dei pochi spazi agresti “aperti” dei Lepini e per questo di grande valore culturale-paesaggistico.
Un altro scenario stupendo dall’Anti-Appennino Sud del Lazio: il panorama dalla cima del Monte Calvilli, “tetto” dei Monti Ausoni, sorprende l’escursionista per la wilderness delle montagne intorno, che conservano tutto il fascino del paesaggio pastorale arcaico. Qui la vista è sul borgo di Pastena, nota per le sue suggestive grotte carsiche, che si adagia con la sua caratteristica forma circolare nelle fertili pianure ausoniche: nel centro storico è la casa di famiglia dell’indimenticabile Nino Manfredi.
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