Come avrete intuito, Leonessa è una delle nostre mete preferite: l’architettura raffinata, il paesaggio verdissimo e la stessa gente – così schietta, laboriosa, grintosa e attaccata al territorio – sono gli elementi fondamentali di questa nostra simpatia. Purtroppo i terremoti del 2016 hanno seriamente danneggiato questa splendida cittadina. Ancora dopo diversi anni molti monumenti leonessani, in primis la romanica Chiesa di San Francesco, si presentano avvolti da tiranti e impalcature. Come se non bastasse, la faccenda del Coronavirus – così come è stata gestita (e continua ad esserlo) dal governo – ha portato a dimenticare ulteriormente l’area del cratere sismico (pensiamo soprattutto alla drammatica situazione di Amatrice). Speriamo che le cose cambiare presto. Anzi, non dobbiamo “sperarlo”: dobbiamo esigerlo a gran voce!
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Leonessa, il salotto degli Appennini
La radiosa Piazza 7 Aprile a Leonessa, considerata il “Salotto dell’Appennino Centrale”. La sua peculiarità sta non soltanto nei portici – che si aprono dalla parte opposta rispetto alla foto – ma nello splendido contrasto visivo fra le colorate architetture – che convergono nella gotica Chiesa di San Pietro – e il verdissimo paesaggio naturale dei Monti Reatini.
Scorcio tardo-autunnale di Acquapendente

Le case di Torri in Sabina
Uno scorcio delizioso di Torri in Sabina, con le sue case che emergono dal verde, in una zona molto appartata della Sabina Tiberina.
Scorcio di Caprarola
Uno scorcio della cittadina di Caprarola con il magnifico Palazzo Farnese, capolavoro del Vignola.
Veduta di Grotte di Castro innevata
Una veduta invernale del centro storico di Grotte di Castro, nei pressi del Lago di Bolsena, esempio eloquente di borgo-presepe.
Buon Natale da Roma
“Itinerari Laziali” vi augura Buon Natale con questa vista immortale su Roma in un fascinoso tramonto invernale puntinato dagli immancabili storni.
Scorcio di Viterbo nei pressi di Pianoscarano
La salita dal Ponte del Paradosso al quartiere medievale di Pianoscarano offre una delle viste più belle sul centro storico di Viterbo, caratterizzato da numerose torri. In questi giorni natalizi la bella città di Santa Rosa è rallegrata da vivacissimi mercatini di Natale che offrono molte attrazioni anche per i bambini.
Alviano-Veduta da Lugnano in Teverina
Appena oltre il confine con l’Umbria, Lugnano in Teverina è paradossalmente il miglior belvedere sul Viterbese orientale, che appare quasi come una “mappa catastale” poiché oltre allo splendido paesaggio complessivo è possibile ammirare ogni paese, ogni abitazione, quasi ogni dettaglio. Al di sotto di Lugnano si estendono le altrettanto stupende colline dell’Amerino, da cui emerge come una visione il piccolo borgo di Alviano, ritratto nella foto, in un’osmosi ambientale di grande bellezza. Da qui si capisce inoltre bene come questa meravigliosa sub-regione, la Teverina umbro-laziale sia da considerarsi come un unico territorio che andrebbe tutelato da politiche omogenee e sinergiche che vadano oltre le attuali divisioni amministrative: il fiume insomma dovrebbe unire anziché separare.
Bassano in Teverina-Scorcio del borgo
Uno scenografico scorcio del borgo di Bassano in Teverina, posto a balcone sulla Valle del Tevere, poco a nord di Orte. Il centro storico è stato completamente ristrutturato negli ultimi decenni, dopo che nella Seconda Guerra Mondiale un’esplosione lo aveva gravemente danneggiato. Il suo territorio – che conserva cospicui resti archeologici d’epoca etrusca, romana e medievale – è legato all’antico ricordo della famosa Battaglia del Lago Vadimone (309 a. C.), laddove gli Etruschi furono definitivamente sconfitti dai Romani.
Scorcio di Proceno
Uno scorcio di Proceno, borgo dell’Alta Tuscia posto ai confini con la Toscana, nei pressi della Via Francigena. Il paese, d’aspetto rustico e nobile assieme, è dominato dall’elegante mole tufacea del Castello Cecchini, un tempo appartenuto addirittura agli Sforza di Milano, ed oggi sede di un ricercato albergo.
Valle del Sacco-Tenuta de La Polledrara
L’Alta Valle del Sacco intorno a Paliano, al confine fra Ciociaria e Campagna Romana, conserva per buona parte un paesaggio agrario “dai grandi spazi”, grazie alla sopravvivenza di estese tenute nobiliari, secondo una strutturazione del territorio che per secoli caratterizzò l’intero territorio intorno a Roma. Fra queste la Tenuta de La Polledrara merita una menzione speciale per la particolare integrità e per la cura che ne hanno i proprietari attuali, eredi dei Colonna. Nella zona sono numerosi ruderi antichi e medievali, come la pittoresca Torre dei Piscoli, già ben visibile dall’ottimo agriturismo che costituisce il cuore della tenuta.
Scorcio di Magliano Sabina
La cittadina di Magliano Sabina, ad una settantina di chilometri a nord dal centro di Roma, sorveglia l’autostrada col suo profilo al contempo elegante e rustico. Può essere considerata come la “seconda capitale” della Sabina Tiberina, dopo Poggio Mirteto, come importanza storica, artistica, demografica ed urbanistica, e di sicuro costituisce il punto di riferimento per il settore settentrionale di questo territorio, al confine con la Regione Umbria e quindi con la Sabina umbra.
Veduta di Roccantica
Una veduta dal basso di Roccantica, splendido borgo medievale nel cuore della Sabina Tiberina. Il villaggio, dominato dai ruderi di un castello, si staglia in modo spettacolare fra i boschi di lecci e querce incutendo al visitatore un senso di ammirazione e rispetto. L’ambiente circostante racchiude due tesori, uno storico e l’altro naturalistico: rispettivamente l’Eremo di San Leonardo e la gigantesca dolina nota come il “Revotano”, del diametro di circa 250 metri, cui sono legate leggende popolari (per saperne di più si consiglia la nostra guida “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”).
Rovine di Cencelle-Veduta da lontano
Le suggestive rovine medievali di Cencelle spiccano fra i campi della Valle del Mignone, verdissimi e fioriti fra aprile e la prima metà di maggio, nella magnifica zona conosciuta come le “Terre della Farnesiana”, ai piedi dei Monti della Tolfa, in cui confluiscono i confini dei Comuni di Civitavecchia, Allumiere e Tarquinia. La struttura turrita “a corona” ricorda la toscana Monteriggioni ma in questo caso non si tratta di un borgo turistico e vivo bensì di una cosiddetta “città morta”, una delle tante che costellano l’entroterra del Lazio. Per maggiori informazioni si consiglia la lettura di “Le città perdute del Lazio” dell’amico Emanuele Zampetti.
Veduta di Onano verso il tramonto
Una veduta al tramonto di Onano, tranquillo e solitario borgo situato presso il confine con il Grossetano, in Maremma. Circondato da una bellissima campagna, il paese è rinomato per una produzione pregiata di lenticchie.
Roma-Crepuscolo dal Gianicolo
Torniamo spesso a descrivere i panorami dal Gianicolo per la loro straordinaria bellezza e poesia. Roma appare da qui come una favolosa distesa di monumenti, torri, cupole e campanili, formando un complesso di imponente splendore artistico ed urbanistico. Sullo sfondo si innalzano i contrafforti del preappennino laziale e più oltre quelli dell’Appennino Centrale, con molte cime innevate d’inverno.
Veduta di Vitorchiano
Il borgo di Vitorchiano sembra emergere in modo del tutto naturale dalla rupe di peperino su cui poggia. Tale straordinaria armonia fra ambiente naturale ed urbanistica, tipico della Tuscia Viterbese, è frutto di continui adattamenti del blocco roccioso sin da epoca etrusca (per saperne di più: “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”).
Scorcio di Leonessa con la Chiesa di San Pietro
Uno scorcio dal basso della bella cittadina di Leonessa, posta nel cuore dell’omonima piana, ai piedi dei Monti Reatini e del Terminillo. Emergono dall’abitato il campanile cuspidato e l’elegante loggiato della quattrocentesca Chiesa di San Pietro. Frequentata d’inverno per lo sci e caratterizzata da un insolito aspetto alpestre, Leonessa è anche punto di partenza di magnifiche escursioni alla scoperta dell’incontaminata natura circostante.
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