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Torre di Vallonina

La romantica Torre Vallonina è una delle innumerevoli “torri segrete” sparse nel Lazio. In realtà sarebbe ben visibile dalla strada che risale la magnifica Vallonina da Leonessa verso il Terminillo, soprattutto nello spoglio paesaggio invernale; tuttavia, per via della sua posizione immersa nel bosco, sfugge spesso alla vista del turista. Sono i resti di un antico castrum, forse longobardo, cui fu poi affiancato un monastero agostiniano – importante punto di riferimento per la popolazione locale – di cui pure rimane qualche rudere circondato nella faggeta.


Monti Reatini: sguardo verso il Vettore

Un’immagine di wilderness appenninica dalle pendici del Terminillo guardando verso il Vettore (gruppo dei Sibillini), con in primo piano le solitarie creste di Jaccio Crudele e Monte di Cambio.


Nebbia fra le “Dolomiti del Lazio”

Un crepuscolo nebbioso dalla Sella di Leonessa, da cui spicca l’aspetto “dolomitico” del Terminillo, qui in parte velato, appunto, dalle nubi.


La Giostra del Velluto

Un momento della Giostra del Velluto all’interno dell’omonimo Palio, evento di origine rinascimentale molto sentito dalla popolazione di Leonessa.


Il Terminillo e le sue rocce

L’aspetto alpestre del Terminillo dalla magnifica strada della Vallonina.


Nel borgo di Vallunga

La magnifica Piana di Leonessa custodisce uno dei paesaggi storici più intatti ed importanti dell’intero Lazio ma ciò che la contraddistingue è la presenza di innumerevoli minuscoli borghi del tutto sconosciuti. Tranne alcune rare eccezioni, si tratta di villaggi in cui purtroppo regna incontrastato l’abbandono, mai fotografati da alcun turista o famoso reporter dunque di fatto rimasti fino ad oggi dimenticati, anzi diremmo quasi “invisibili”. Eppure si tratta di un patrimonio insediativo (ed etno-antropologico) straordinario e nel complesso molto integro (basta guardare la trama di questi nuclei dai monti circostanti, in particolare dal Tilia, dal Cambio e dal Tolentino, con le “macchie” di tetti a coppi) che è quasi un unicum nella regione di Roma. La “colonizzazione” di questa landa sperduta degli Appennini fu frutto di un’operazione politico-urbanistica ben precisa in epoca medievale – che trova riscontro soltanto nella vicina Conca di Amatrice (le cosiddette “ville”, dal francese ville) – legata alla figura del conte parigino Carlo I d’Angiò, divenuto poi re di Sicilia e padrone di tutto il Sud Italia, il quale riuscì ad estendere la sua influenza su una vasta fetta dell’Italia Centrale appenninica. Non si tratta dei classici castrum murati che siamo abituati a vedere sulle nostre montagne bensì di agglomerati di case senza una struttura precisa, con isolati dotati di orti e collegati spesso fra loro da archi, secondo una disposizione che ricorda curiosamente i villaggi di alcuni paesini del Trentino. La foto ritrae il piccolo borgo di Vallunga, che mostra alcune case ristrutturate e che sorprende per un antico forno paesano perfettamente conservato. Desolazione e malinconia ma anche silenzio assoluto e aria purissima (qui, secondo gli esperti c’è l’aria più pulita del Lazio) dominano la scena.


Incontro fugace nella campagna leonessana

Mti Reatini-Piano di Leonessa, cervo presso Vallimpuni 1 RCRLB

Un incontro fugace nell’incontaminata campagna leonessana all’altezza della frazione di Vallimpuni.


La grinta della Leonessa

Leonessa-Veduta 1 RCRLB

Come avrete intuito, Leonessa è una delle nostre mete preferite: l’architettura raffinata, il paesaggio verdissimo e la stessa gente – così schietta, laboriosa, grintosa e attaccata al territorio – sono gli elementi fondamentali di questa nostra simpatia. Purtroppo i terremoti del 2016 hanno seriamente danneggiato questa splendida cittadina. Ancora dopo diversi anni molti monumenti leonessani, in primis la romanica Chiesa di San Francesco, si presentano avvolti da tiranti e impalcature. Come se non bastasse, la faccenda del Coronavirus – così come è stata gestita (e continua ad esserlo) dal governo – ha portato a dimenticare ulteriormente l’area del cratere sismico (pensiamo soprattutto alla drammatica situazione di Amatrice). Speriamo che le cose cambiare presto. Anzi, non dobbiamo “sperarlo”: dobbiamo esigerlo a gran voce!


Leonessa, il salotto degli Appennini

Leonessa-Piazza 1 RCRLB

La radiosa Piazza 7 Aprile a Leonessa, considerata il “Salotto dell’Appennino Centrale”. La sua peculiarità sta non soltanto nei portici – che si aprono dalla parte opposta rispetto alla foto – ma nello splendido contrasto visivo fra le colorate architetture – che convergono nella gotica Chiesa di San Pietro – e il verdissimo paesaggio naturale dei Monti Reatini.


Il Monte di Cambio

Mti Reatini-Mte di Cambio visto da Albaneto 1 RCRLB

Il Monte di Cambio visto dal piccolo borgo di Albaneto, frazione di Leonessa, in una zona praticamente incontaminata nel cuore del Piano di Leonessa.


Monte Terminillo-Pareti nord

Mti Reatini-Mte Terminillo, pareti nord 1 RCRLB

Uno scorcio dell’imponente bastionata calcarea che compone le pareti del versante nord del Terminillo. Un aspetto fortemente alpestre, che rende la “montagna di Roma” elegante e solenne laddove ammirata dalla Vallonina, salendo da Leonessa. Ma il Terminillo è anche luogo di leggende e misteri fin dai tempi più remoti: una delle più curiose è quella della “spada nella roccia”, in loc. Cinque Confini, che richiama la presenza dei Templari in questo territorio.


Sua Maestà il Terminillo

Mti Reatini-Mte Terminillo, veduta dal Mte Elefante 1 RCRLB

Il maestoso massiccio del Terminillo visto dal dirimpettaio Monte Elefante.


Il Terminillo dalla Vallonina

Mti Reatini-Mte Terminillo, veduta dalla Vallonina 1 RCRLB

La bellezza alpestre del Terminillo visto dalla magnifica Vallonina di Leonessa.


Monte di Cambio a giugno

Qui di seguito alcune immagini dal Monte di Cambio, una delle cime maggiori del gruppo dei Monti Reatini, ben noti per la presenza preponderante del Terminillo. Il sentiero più battuto, che si consiglia di percorrere nel mese di giugno, parte dalla località Fontenuova, nei pressi di Leonessa, raggiungibile dalla magnifica strada Vallonina. Il sentiero presenta una prima parte nella faggeta per poi aprirsi completamente in uno splendido paesaggio carsico fino alla vetta della montagna (2081 m. s. l. m.). Notevoli i panorami su tutte le catene montuose dell’Appennino Centrale – con in primo piano ovviamente il Terminillo e le sue dirupate pareti-nord – e sul sottostante Piano di Leonessa, ben coltivato e punteggiato da minuscoli borghi medievali.

Mti Reatini-Mte di Cambio, paesaggio con Rifugio Maiolica 1 RCRLB.JPG

Mte di Cambio-Pascolo 2 RCRLB

Mte di Cambio-Pascolo 1 RCRLB

Mte di Cambio-Paesaggio carsico 3 RCRLB

Mte di Cambio-Paesaggio carsico 1 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama lungo il percorso 4 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama lungo il percorso 3 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama lungo il percorso 2 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama lungo il percorso 1 RCRLB

Mte di Cambio-Fioritura 1 RCRLB

Mte di Cambio-Fioritura 2 RCRLB

Mte di Cambio-Fioritura 4 RCRLB

Mte di Cambio-Fioritura 3 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, sentiero 1 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, scorcio lungo il sentiero 3 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, scorcio lungo il sentiero 2 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, scorcio lungo il sentiero 1 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, scorcio lungo il sentiero 4 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, scorcio lungo il sentiero 5 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama lungo il percorso 6 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama lungo il percorso 5 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, campo fiorito lungo il percorso 1 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, campo fiorito lungo il percorso 2 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, segnaletica 1 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, croce sulla vetta 1 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama dalla cima 2 RCRLB

Mti Reatini-Mte di Cambio, panorama dalla cima 1a RCRLB


Scorcio di Leonessa con la Chiesa di San Pietro

Leonessa-Chiesa di S. Pietro, loggiato e campanile

Uno scorcio dal basso della bella cittadina di Leonessa, posta nel cuore dell’omonima piana, ai piedi dei Monti Reatini e del Terminillo. Emergono dall’abitato il campanile cuspidato e l’elegante loggiato della quattrocentesca Chiesa di San Pietro. Frequentata d’inverno per lo sci e caratterizzata da un insolito aspetto alpestre, Leonessa è anche punto di partenza di magnifiche escursioni alla scoperta dell’incontaminata natura circostante.


Panorama dal Monte di Cambio verso il Terminillo

Panorama dal Monte di Cambio

Lo scenario selvaggio offerto dalla cima del Monte di Cambio (2081 m. s. l. m.), appartenente al gruppo dei Monti Reatini. Il Terminillo troneggia sullo sfondo di verdi pascoli ancora fioriti a fine giugno. Tutt’intorno soltanto monti, foreste e valli incontaminate, fra cui la grande Piana di Leonessa punteggiata da una miriade di minuscoli borghi medievali.  Un patrimonio ambientale immenso da conoscere e salvaguardare.