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Mura megalitiche in Val di Comino

Resti di mura megalitiche nella campagna di San Donato Val di Comino. Una presenza costante in Ciociaria, questa tipologia muraria: per saperne di più e crearsi eventualmente un itinerario “a tema”, si consiglia la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Camminando per Veroli

E’ assai piacevole camminare per le tranquille strade dei quartieri medievali di Veroli, cittadina d’arte nel cuore della Ciociaria. Facendo attenzione, si scoprono inoltre numerosi simboli scolpiti sulle pietre calcaree delle abitazioni che ci fanno capire come questo centro abbia molti segreti da svelare… Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Tramonto romantico da Nemi

Intrisi di miti e leggende, amatissimi dai viaggiatori del Grand Tour, Nemi e il suo lago vulcanico sono fra i luoghi più romantici dei Colli Albani e di tutto il Lazio. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Il Dio Pan della Fontana Papacqua

Il Dio Pan: un volto rievocatore di quel mondo fiabesco e pregno di mitologia classica che ispirò l’arte manierista nella Tuscia. Siamo a Soriano nel Cimino, un luogo ricco di storia e leggende avvolto dalla magia dei Monti Cimini (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”), e questo dettaglio appartiene alla famosa Fontana Papacqua del Palazzo Chigi-Albani (XVI sec.).


Soriano, come un “presepe”

Soriano nel Cimino offre una delle “vedute di borghi” più suggestive del Lazio sia di giorno sia di notte. Al calar del buio le finestre e le porte sono marcate dall’illuminazione pubblica e creano un effetto quasi rupestre che ha un qualcosa di misterioso. Ci troviamo del resto in una zona che da questo punto di vista ha moltissimo da dire e che proprio in autunno si offre in un’atmosfera particolarmente magica. Per maggiori informazioni: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Il chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo

Il suggestivo chiostro romanico dell’Abbazia di Valvisciolo, custode di tracce che rimandano alla presenza templare. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


La Grotta della Madonna delle Carceri a Civita di Bagnoregio

La suggestiva Grotta della Madonna delle Carceri a Civita di Bagnoregio, lungo la medievale Via Romea-Germanica, che oggi come un tempo saluta il viandante/escursionista che proviene da Lubriano. Probabilmente sede di una tomba etrusca, fino al 1695 era circondata da case, allorquando un terribile terremoto fece crollare quella parte del borgo risparmiando la cappella. Per saperne di più su Civita e i suoi misteri: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Triplice Cinta a Villa Santo Stefano

Una “triplice cinta” campeggia su un gradino nel borgo di Villa Santo Stefano: un segno che accomuna questi paesino ai tanti centri ciociari che vedono la presenza massiccia di tale misterioso simbolo (per saperne di più cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”).


La Cascata della Paternale

La Cascata della Paternale è il momento culminante dell’avventurosa risalita dell’omonimo fosso, tributario del Fiora, a poca distanza dall’Eremo di Poggio Conte. E’ formata sostanzialmente da due piccoli salti posti su due piani sovrapposti che creano un effetto molto pittoresco. Per saperne di più degli itinerari possibili in questa magnifica zona: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Il Sentiero del Nitracco a Chia

L’imbocco dello sconosciuto Sentiero del Nitracco a Chia, che conserva le tracce di svariate civiltà ed epoche sovrapposte: notevole un muraglione in opera megalitica (o poligonale), probabilmente romano, una tipologia architettonica piuttosto rara nell’Alto Lazio ma che abbiamo ammirato anche nel vicino Fosso del Mandrione, sempre nei pressi di Soriano nel Cimino.


Bifora a Sermoneta

Uno dei tanti preziosi elementi decorativi, artistici ed architettonici che si incontrano nel centro storico di Sermoneta, una delle “protagoniste” della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Buon Natale!

In una società ormai malata di tecno-scientismo, parlare di Natale potrebbe sembrare ridicolo. Ci rivolgiamo infatti a chi ancora non si è piegato ai nuovi “dogmi” del meccanicismo e del materialismo esasperato e viceversa conserva la propria “parte spirituale” ovvero le proprie radici culturali. A tutti voi, Buon Natale.


Il “trono” del Cimino

La faggeta vetusta del Cimino – patrimonio Unesco dal luglio del 2017 – è uno dei boschi più suggestivi e misteriosi del Lazio. Fra i numerosi massi dalle forme più curiose che vi si scorgono, spicca ad un certo punto una grande roccia bucherellata avente la vaga forma di un trono con cinque protuberanze, quasi una sorta di stella o di mano: un luogo, come il resto dei Monti Cimini, da scoprire e assaporare con calma (per saperne di più “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”).


Sull’antico sentiero di Albalonga

L’ombroso e antico sentiero (negli ultimi anni risistemato) che dalla zona del Convento dei Cappuccini di Albano conduce al Convento di Palazzolo in un paio di orette scarse, costeggiando un acquedotto romano e percorrendo il bordo craterico del Lago di Castel Gandolfo, con vedute mozzafiato sull’omonimo borgo, sul sottostante bacino, su Roma e (nelle giornate limpide) sulla Campagna Romana settentrionale sino al Soratte, la Tolfa, i Cimini, i Sabini e gli Amerini. Una camminata da “convento a convento”, dunque, ma non solo: a circa metà del percorso, un viottolo in discesa permette di arrivare – non senza difficoltà – all’Eremo di Sant’Angelo in lacu, altro luogo di forte spiritualità. Verso la fine si aprono le misteriose Grotte di Palazzolo, rifugio nel corso di secoli di “santi” e di “briganti”. Insomma, un percorso straordinario che racchiude molteplici valori e che andrebbe fatto conoscere di più anche al turismo straniero, magari assicurando l’apertura e la fruibilità dei due complessi monastici, che attualmente si presentano chiusi al pubblico.


Il Convento di San Francesco a Sermoneta fra le colline di ulivi

Il Convento di San Francesco a Sermoneta si staglia su una collina alle pendici dei Monti Lepini, a circa un chilometro dal paese. Edificato nel Trecento dai seguaci del Poverello di Assisi – forse dal ramo dei cosiddetti “Fraticelli” – subì diversi passaggi di mano fra i vari ordini religiosi, fra cui probabilmente i Cavalieri di Malta di cui sono ben visibili le caratteristiche croci sul portico esterno. Questo simbolo tuttavia, noto anche come Croce delle Otto Beatitudini, fu in uso anche presso i Templari che pure furono presenti nel sito, che probabilmente era situato su un’antica via di pellegrinaggio – grosso modo ricalcante quella che oggi viene detta “Francigena del Sud”. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2” (nuova edizione).


Nel giardino della farmacia di Trisulti

Il giardino della Certosa di Trisulti, caratterizzato da un “labirinto” di bizzarre siepi, accompagna il visitatore alla celeberrima e misteriosa farmacia dei monaci, con i suoi elementi esoterici e misteriosofici. Per saperne di più si consiglia la nostra nuova guida, appena uscita, sul Lazio meridionale.


Rosacrepante

Uno dei luoghi più onirici del Lazio, ossia il cratere lavico di Rosacrepante, caos di pietre vulcaniche che si apre nel cuore della buia e solitaria Selva del Lamone, un tempo rifugio di bande brigantesche.


La volta di Santa Maria dell’Assunta ad Amaseno

La volta affrescata della Chiesa di Santa Maria dell’Assunta ad Amaseno, del XII secolo. Si tratta di una delle chiese più belle del Lazio meridionale, ove nitido risulta lo stile gotico-cistercense. Nella struttura alcuni elementi misteriosofici richiamano la presenza dei Cavalieri del Tempio, i quali com’è noto furono assai attivi nel Basso Lazio. Inoltre l’edificio sacro è noto per il “miracolo del sangue” di San Lorenzo, che si scioglie ogni 10 agosto in occasione della ricorrenza del Santo. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


La Villa dei Quintili dall’Appia Antica

Costruita nella prima metà del II secolo d. C. da due nobili consoli, la grandiosa Villa dei Quintili si affaccia con i suoi ruderi su uno degli angoli più suggestivi della Via Appia Antica, a pochi chilometri a sud di Roma. Al fascino storico e paesaggistico si sommano in questo luogo svariate leggende popolari: per saperne di più si faccia riferimento alla nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


La Pietra dell’Anello

Teverina-Pietra dell'Anello, veduta 1 RCRLB

La misteriosa Pietra dell’Anello si impone alla vista dalle brume del fondovalle: siamo nel cuore della Teverina, dove, fra borghi e paesaggi senza tempo, la realtà sembra sfumare nella fantasia. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.