Un aspetto quasi “british” dell’Agro Falisco nel punto in cui si erge – nel severo paesaggio invernale – la mole romanica dell’Abbazia di Santa Maria di Falleri. Fondata nel XII dai cistercensi, sorveglia l’antico tracciato della Via Amerina, sui resti della città romana di Falerii Novi.
I pochi ma romantici resti della chiesa abbaziale di Piantangeli, nel cuore dei Monti della Tolfa. Si tratta di uno dei luoghi più solitari e suggestivi del Lazio, su cui aleggia una fosca leggenda legata ai Cavalieri Templari (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”). Si raccomanda la sua visita in questo periodo – oltre che ovviamente in primavera – per via della straordinaria bellezza del paesaggio in cui si trova il sito, esaltata dai colori dell’autunno inoltrato: di sicuro, il panorama “a volo d’uccello” sulla Valle del Mignone vi lascerà senza fiato.
Edificata a cavallo fra XII e XIII secolo in un elegante quanto essenziale stile romanico-gotico cistercense, l’Abbazia di Fossanova è uno dei luoghi di fede più importanti del Lazio. Sorge in una depressione della vasta Valle dell’Amaseno, al centro di un antico reticolo viario che ha collegato per secoli l’area pedemontana lepina e l’Appia con la Valle del Sacco (ossia con quella che oggi siamo soliti definire “Ciociaria”), dunque all’interno del più ampio itinerario fra Roma e Napoli: oggi è toccata dal Cammino di San Tommaso e dalla Via Francigena del Sud. Questo solenne monumento si trova a poca distanza da Priverno, di cui è frazione assieme al delizioso borgo che lo circonda, premiato dal Touring Club Italiano con la “bandiera arancione”. Legata alla figura di San Tommaso d’Aquino, che quivi morì il 7 marzo del 1274, l’abbazia conserva altresì un interessante corpus di “iconologia magica”, che abbiamo ampiamente analizzato nel vol. 2 di “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Il giardino della Certosa di Trisulti, caratterizzato da un “labirinto” di bizzarre siepi, accompagna il visitatore alla celeberrima e misteriosa farmacia dei monaci, con i suoi elementi esoterici e misteriosofici. Per saperne di più si consiglia la nostra nuova guida, appena uscita, sul Lazio meridionale.
Nel bel chiostro in stile cistercense dell’Abbazia di Valvisciolo (XII sec.), nei pressi di Norma, numerosi simboli rivelano la presenza dei Cavalieri Templari nonché la profonda dottrina misteriosofica di questo ordine monacale: come il famoso Sator, che qui appare in una rarissima forma circolare.
Fondata nel 735 d. C. dai monaci dell’Abbazia di Farfa, l’Abbazia di San Salvatore Maggiore si staglia con la sua mole massiccia, quasi come una fortezza, nel sereno scenario dei Monti del Cicolano.
L’interno della Chiesa di Santa Maria, cuore dell’Abbazia di Farfa. L’impianto originario, d’impronta romanica, è stato sottoposto nel corso dei secoli a diversi rimaneggiamenti. Spicca sulla controfacciata uno splendido Giudizio Universale di scuola fiamminga, realizzato nel 1561 con l’inconsueta tecnica dell’olio su muro. L’abbazia nasconde leggende e misteri, che vi invitiamo a scoprire con la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Uno dei “quadri” più spettacolari della Ciociaria e dell’intero Lazio: la Certosa di Trisulti, vista dal vicino Convento di San Nicola, spicca come una gemma preziosa fra le sacre selve dei Monti Ernici, sorvegliata dalle ardite vette della Monna e della Rotonaria. Uno scorcio di perfetta e sublime integrazione fra architettura, storia e natura, che meraviglia ed entusiasma i sempre più numerosi pellegrini del Cammino di San Benedetto.
Uno degli scorci “proverbiali” del Lazio: l’Abbazia di Vulci e il Ponte del Diavolo dominano la selvaggia Valle del Fiora creando uno scenario dai toni “fantastici”.
Situata poco a nord di Roma, su un terrazzo fluviale del Tevere in vista delle colline della Sabina, la bellissima Abbazia di Sant’Andrea in Flumine si nasconde discreta e defilata dallo sguardo distratto dei migliaia di automobilisti che percorrono l’A1 ogni giorno e resta incredibilmente fuori da ogni circuito turistico. Eppure è uno dei tanti tesori artistici ed architettonici del Lazio che non si può non conoscere: malgrado la vicinanza con l’autostrada, né il paesaggio né l’atmosfera sembrano risentirne più di tanto ed anzi il luogo emana una forte spiritualità. Edificata nel VIII secolo dai carolingi su un’antica chiesa del VI secolo, tuttora ammirabile, fu una delle grandi abbazie imperiali benedettine nei dintorni di Roma, come la vicina Farfa. Oggi la splendida location è utilizzata per i matrimoni e aperta alle visite.
La semplice ed elegante facciata romanica dell’Abbazia cistercense di Valvisciolo, situata nei pressi di luoghi importanti come Ninfa, Bassiano, Norba e Sermoneta, alle pendici dei Monti Lepini. Impreziosito da un magnifico chiostro, il monumento, di antichissima origine, custodisce un rarissimo esempio di “Sator circolare” oltre che innumerevoli altri esempi di “iconologia magica”. Sull’abbazia aleggiano curiose leggende legate ai Templari (per saperne di più: “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”).
Lo splendore dell’Abbazia di San Giusto, presso Tuscania. Egregiamente restaurato diversi anni fa da un privato “illuminato” dopo un lungo abbandono , il complesso – di origine cistercense – è stato poi adibito a prestigioso agriturismo. Ringraziamo i proprietari che ci hanno gentilmente concesso di realizzare alcuni scatti all’interno della loro bellissima tenuta: aprile e maggio sono fra l’altro i momenti migliori per visitare Tuscania e i suoi dintorni. Si consiglia vivamente il pernotto in questa magnifica struttura.
La luce del tramonto indora le rovine dell’Abbazia di San Martino sul Monte Acuziano, viste da Fara Sabina; sullo sfondo il mistico Monte Soratte. La zona è colma di tesori archeologici ed artistici (basti pensare all’Abbazia di Farfa) ma anche di luoghi curiosi: per saperne di più cfr. “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”.
Le spettacolari architetture fortificate che inglobano l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata e che la fanno assomigliare più ad una fortezza che a un luogo di culto. Siamo sui Castelli Romani, in una zona di grande fascino storico-paesaggistico: a poca distanza sono le suggestive rovine di Tusculum.
Uno scorcio dell’austera Abbazia di San Pastore, presso Contigliano, nella Valle Santa di Rieti. Si tratta di un complesso fondato nel XIII secolo dai monaci cistercensi, esperti nelle bonifiche di aree palustri come allora si presentava la piana reatina. Il monumento è stato recentemente restaurato in modo impeccabile da un privato della zona: è sede di un agriturismo ed ospita cerimonie ed eventi. Nei pressi dell’abbazia è il tracciato del Cammino di Francesco.
La semplice facciata della chiesa abbaziale di Farfa, scrigno di tesori storico-artistici nel cuore della Sabina Tiberina. Eretta fra il VI-VII secolo da alcuni monaci, l’abbazia fu cara a Carlo Magno e divenne nell’Alto Medioevo fulcro di un vero e proprio Stato che si estendeva soprattutto a cavallo del Lazio e dell’Umbria attuali, con proprietà anche in Toscana e nelle Marche; circondata da uno splendido borgo, ricco di botteghe artigianali e dotato di strutture ricettive, dal 1921 l’abbazia è gestita dai benedettini che permettono la visita guidata di una porzione del complesso religioso. Per maggiori informazioni sulla storia e sulle leggende che avvolgono l’Abbazia di Farfa si faccia riferimento al nostro libro “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
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