La Torre di Chia è il simbolo del Castello di Colle Casale, maniero nascosto nelle selve tra Bomarzo e Chia (frazione di Soriano nel Cimino). Connessa ad una rete di torri medievali sparse nella zona (che ricordano le epoche, longobarda-bizantina, feudale e comunale), è nota anche come “Torre di Pasolini”, per essere appartenuta al celebre regista e scrittore, quale sua ultima dimora. Luogo fino a pochi anni fa amatissimo dagli escursionisti – che oggi lo possono raggiungere dal parco delle cascatelle (a pagamento) – emana un’atmosfera di fascino e mistero: si auspica vivamente la possibilità per i camminatori di raggiungere le cascatelle e la torre, come avveniva un tempo, dal campo sportivo di Bomarzo, riaprendo il sentiero tuttora (scandalosamente) chiuso.
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Veduta di Bomarzo al tramonto
Una classica veduta del borgo di Bomarzo, per metà in ombra e per metà illuminato dalle ultime e calde luci di un languido tramonto di fine autunno.
“On the road” nei pressi di Bomarzo
Non siamo in una contea rurale degli USA ma nel cuore dell’Italia, nella fattispecie nella stupenda località di Marcolino a Bomarzo, con lo sfondo inconfondibile dei Monti Cimini: ben visibile da Palazzo Orsini, si tratta di un altopiano che non solo offre uno dei panorami più belli di tutta la Teverina umbro-laziale ma anche l’accesso a numerosi siti archeologici. Un luogo che dovrebbe essere conosciuto e valorizzato a livello sia escursionistico sia meramente turistico tramite l’inserimento in un’auspicabile “strada dei paesaggi” che farebbe la gioia di ciclisti e “bikers”.
L’antico vulcano Cimino
Dalle incontaminate praterie di Marcolino, presso Bomarzo (ai margini della Riserva Naturale di Monte Casoli e del Monumento Naturale di Corviano), si apre una delle più belle viste della Tuscia sui Monti Cimini, che emergono con le loro pronunciate forme vulcaniche. Le ultime luci della giornata marcano i canaloni tra le foreste di faggi e castagni, creando un’atmosfera pittorica che ricorda certi dipinti del Corot nella Campagna Romana.
Bomarzo dalla località Marcolino: la quiete prima della tempesta?
La perfezione formale di Bomarzo, cittadella medievale e poi rinascimentale con gli interventi degli Orsini nel XVI secolo, ideatori del famoso Parco dei Mostri (o Sacro Bosco) – nonché dell’omonimo palazzo-castello ben visibile nella foto. Qui siamo nella stupenda e panoramica località Marcolino, circa al confine con il Comune di Vitorchiano, in un freddo ed uggioso pomeriggio di aprile. Da questa località – al confine con la Riserva di Monte Casoli di Bomarzo -oltre a godere di magnifici panorami è possibile accedere in modo particolarmente spettacolare alla Valle del Vezza, con tutti i suoi tesori archeologici inestimabili e riscoperti negli ultimi anni: l’insediamento rupestre di Monte Casoli (la “piccola Matera della Tuscia”), i sepolcri romani, il mondo onirico dei “Sassi dei predicatori”, il sito rupestre di Corviano e il “bosco megalitico” del “Pietreto” (Monumento Naturale Regionale), ecc… il tutto in un paesaggio eccezionalmente integro e pittoresco. Ebbene forse nel prossimo futuro questa diventerà un'”immagine storica” poiché su questi stessi prati è prevista la costruzione di un mega impianto fotovoltaico a terra. Sì avete capito bene, non è uno scherzo anche se potrebbe sembrarlo: in effetti anche l’aver anche solo potuto presentare questo scandaloso e demenziale progetto costituisce l’ennesimo insulto al patrimonio culturale, unico al mondo, di una terra – la Tuscia, il Lazio – che sta venendo letteralmente fatta a pezzi da un’amministrazione dalla cosa pubblica caratterizzata – a tutti i livelli – non soltanto da incompetenza e ignoranza assolute ma spesso da ben altro…. (come dimostrano recenti gravissimi fatti accaduti in Regione), e certamente indegna di gestire luoghi di cotanta importanza e bellezza.
Ara cubica romana nella Selva di Malano
Nella misteriosa Valle dei predicatori (o dei megaliti) innumerevoli manufatti di varie epoche compaiono improvvisamente nei boschi e nei noccioleti: come quest’ara cubica di epoca repubblicana, situata a pochi passi dal cosiddetto “Primo Sasso del Predicatore”, la cui funzione non è tuttora chiara.
Veduta settembrina di Bomarzo dal Piano di Sipicciano
Una veduta insolita di Bomarzo, dalla poco conosciuta Piana di Sipicciano, punto di partenza per avventurose passeggiate nella wilderness della Valle del Vezza. Da qui il borgo appare nella sua forma più elegante, perfettamente inserita in un contesto paesaggistico intatto.
Tempietto nel Sacro Bosco di Bomarzo
Un suggestivo scorcio del Sacro Bosco di Bomarzo durante le recenti nevicate, con il “Tempietto” cinquecentesco disegnato dall’architetto Pirro Ligorio.
Cascate di Chia
Le belle Cascate di Chia, situate ai piedi dell’omonimo castello che appartenne a Pasolini e dove il grande regista girò una scena del film “Il Vangelo secondo Matteo” (1964). Scorrono nel selvaggio Fosso Castello e sono ormai meta di un gran numero di visitatori nei fine settimana.
Veduta della Torre di Chia
Una veduta romantica della torre del Castello di Chia, conosciuto anche come “Castello di Pasolini” in quanto il famoso regista lo abitò nell’ultimo periodo della propria vita. Sorge ai margini della Piana Cimina, nella Teverina, a balcone sulla splendida Valle del Fosso Castello, tra i borghi di Chia e Bomarzo ma nel Comune di Soriano nel Cimino.
Panorama tardo-autunnale da Bomarzo
Lo splendido panorama da Bomarzo verso la Valle del Tevere, con gli struggenti colori tardo-autunnali.
La Valle del Vezza dal megalite
Il profilo della verdissima e selvaggia Valle del Vezza, cuore della Teverina Viterbese, da uno degli innumerevoli megaliti vulcanici lungo il percorso per i “Sassi dei Predicatori”. Qui per la precisione siamo nei pressi del cosiddetto “Secondo Sasso del Predicatore”: angoli di pura magia fra storia, mistero e natura.
Veduta di Montecasoli di Bomarzo
Una veduta dello spettacolare insediamento rupestre etrusco-romano di Montecasoli, cuore dell’omonima riserva naturale nei pressi di Bomarzo.
All’inizio della primavera sulla Strada dei vini e dei sapori della Teverina Viterbese
Anche se l’exploit dei vigneti (che ad ottobre si tingono di arancio e rubino) è ancora lontano, nel periodo primaverile è comunque assai piacevole percorrere la cosiddetta “Strada del Vino e dei Sapori della Teverina Viterbese”, che, snodandosi lungo la Valle del Tevere, collega la zona di Bomarzo a quella di Castiglione e ad Orvieto. La strada, che in parte ricalca il tracciato della SP Teverina (ossia il suo tratto pianeggiante), offre un piacevole e rilassante paesaggio agreste, prima prevalentemente a pascolo e seminativo, poi caratterizzato da estesi vigneti. Interessanti le varie deviazioni possibili che, al di là della celebre Bomarzo, portano a conoscere numerosi altri borghi di un certo interesse (Mugnano, Montecalvello, Roccalvecce, Civitella d’Agliano, Sermugnano, ecc.) e soprattutto paesaggi straordinari, come la Valle dei Calanchi che si può raggiungere deviando per Vaiano all’altezza della località Pian della Breccia (Civitella d’Agliano), per terminare infine ad Orvieto passando per le magnifiche colline di Tordimonte.
Monte Casoli di Bomarzo
Una veduta del suggestivo insediamento rupestre preistorico ed etrusco di Monte Casoli di Bomarzo, a poca distanza dal celebre Parco dei Mostri.
Pictures of Teverina Viterbese: from Viterbo to Orvieto
Some images of Teverina Viterbese, along the way from Viterbo to Orvieto.
VITERBO
VITORCHIANO
BOMARZO
MUGNANO IN TEVERINA
CHIA
BASSANO IN TEVERINA
ORTE
GROTTE SANTO STEFANO
FERENTO
MONTECALVELLO
ROCCALVECCE
CELLENO
CASTEL CELLESI
GRAFFIGNANO
CIVITELLA D’AGLIANO
SAN MICHELE IN TEVERINA
VAIANO
CIVITA DI BAGNOREGIO
VALLEY OF “CALANCHI”
LUBRIANO
SERMUGNANO
CASTIGLIONE IN TEVERINA
TORDIMONTE
ORVIETO
Hamlets and landscapes of Tuscia: from Viterbo to Orvieto
This itinerary moves through in the area known as “Teverina” (wetted by river Tiber – click here for the gallery) and it starts from Viterbo. It is the “capital” of Tuscia, the “City of the Popes”, where the word “Conclave” was born: the town is stunning because of its perfectly preserved medieval squares.
In few minutes, thanks to a comfortable highway, we can reac the little medieval town of Vitorchiano, The centre preserves all the 1200s architectural elements of Viterbo’s S. Pellegrino and Piano Scarano hamlets and gives wonderful sights of the medieval life.
From Vitorchiano on the way to Grotte Santo Stefano (on the Belvedere square) the tourist can find a Moai, the typical statue from the Easter Island.
From here we can follow two different paths: the first leads to Grotte Santo Stefano and the other one (shorter but not less intense) takes us to the highway Viterbo-Orte, direction Orte.
We leave the highway at the exit to Bomarzo which we reach and cross (whose ancient and medieval hamlet appears – inviting and intriguing – on the left).
Bomarzo – really worth a short visit – is well known and famous thanks to its Monsters’ Park (worth itself a trip) and many archaeological remains (the sites of Montecasoli and Santa Cecilia and the appreciable “Etruscan Pyramid”). Bomarzo is surrounded by misterious valleys that the tourists love to discover in spring and in late autumn to admire the wonderful colours of the woods and of the countryside.
Following the road down a steep hill we reach the Tiber Valley and we cannot help noticing the lovely and fascinating hamlet of Mugnano in Teverina emerging with its tower on the top of a tufa hill and surrounded by green and peaceful lawns.
Once visited this graceful hamlet, we go back to Bomarzo and to the highway which we do notenter: at the crossing, we turn to left and drive for a few kilometres until we meet the post “Chia” on the left. It is a very small and ancient burgh – pertaining to the municipality of Soriano nel Cimino – half of which in remains and under restoration.
Chia is famous for being on the banks of Fosso Castello (Castello Stream) where some of the scenes of “Il Vangelo secondo Matteo” have been shot in 1964. “Il Vangelo” is one of the masterpieces of Pier Paolo Pasolini – one of the most famous and discussed italian cinema directors who decided to spend the rest of his life in this small village: he bought the famous “tower”, now known as Pasolini’s tower. Pasolini was found – dead – on Ostia beach, near Rome and his death is still object of arguments and discussions.
The road to Chia has no exits: we must go back to the main road where we turn left. We reach Bassano in Teverina, a very small and scarcely inhabited village which has been completely restored during the past decades because heavily damaged by an explosion of a train containing ammunitions during the Second World War.
Once visited Bassano, we can visit Orte, an ancient etruscan town, with Renaissance palaces and medieval towers, rich of interest for the underground itinerary (“Orte sotterranea”).
Then we go back to Vitorchiano (via the highway to Viterbo) and continue our trip toward Grotte Santo Stefano. This area – known as “Teverina” because it develops on the banks of the Tiber – is dotted with ancient castles, fortresses and extensions of olive trees and vineyards producing excellent wine and oil.
From Grotte di Santo Stefano, a modern village, many archaeological and naturalistic hiking trails start (Ferento ruins, Infernaccio falls, The Ring Stone, Piantorena, etc.) in a very beautiful, almost wild, countryside.
Then the road leads to Montecalvello – a castle-hamlet completely uninhabited but still in perfect conditions, last dwelling of Balthus – and to Graffignano with its Baglioni-Santacroce castle (XIth century).
From Graffignano we drive back to the Teverina main road and turn left – aiming to the North – and after some kilometres we find the ancient hamlet of Roccalvecce – under the municipality of Viterbo – with its magnificent Costaguti Palace-Castle.
The castle, the perfect place for weddings and social occasions, is also a good and appreciated solutions for holidays immersed in a silent and peaceful nature.
In front of Roccalvecce – on the other side of the valley – there is a wonderful sight of Celleno Vecchio, an abandoned and a “ghost” village now being recovered and re-inhabited.
The area of Celleno is famous for the cultivation of cherries and houses one of the most interesting Sagre (Festivals) in April when the colorful branches make the village a real explosion of whites and pinks.
Castel Cellesi (a sort of colourful village-farm) is within easy reach and really worth a visit thanks to the nice area and the tall bell-tower (similar to those present in the North of Italy).
A little further we meet San Michele in Teverina, surrounded by peaceful sights and with the palace connected to the rest of the hamlet via a nice bridge.
We are not far from Civitella d’Agliano. This is the area of wine and wheat thanks to the immense fields surrounded by woods of oaks, cypresses and pines trees. The landscape remembers the tuscan countryside.
Civitella d’Agliano is not the “usual” hamlet like all the other small villages we have met so far. It is a real Commune with its Mayor in spite of the fact that the inhabitants are no more than 1000 in total. The village is all gathered around a steep tufa block and grants a bird’s eye view on the Tiber Valley, the Calanchi of Bagnoregio and the mountains of Umbria.
Vaiano is a far and away burgh surrounded by “Calanchi” (starting point for most of the adventurous trekking paths) not far from Bagnoregio and its hamlet Civita, worldwide famous as “the dying town”.
“Heart” of the Calanchi Valley, Civita of Bagnoregio is visited by many thousands of tourists from all over the world…
Once reached Lubriano (with its magnificent view of the Calanchi Valley) we continue to Sermugnano, near the border of the province of Viterbo and Orvieto.
Sermugnano is one of the many small villages with very few inhabitants (less than 100) and still in good conditions, immersed in the silence of nature, far from noise and confusion.
The next destination of this itinerary is Castiglione in Teverina, well known for its wines and offering superb sights of agricultural economy and of the Calanchi Valley.
Now we are near Orvieto, with its wonderful monuments, as like as Saint’s Patrick’s Well and the gothic Cathedral, and also with its good wines: so we can finish the itinerary tasting a glass of Orvieto docg wine…
Translation by Osvaldo Velo (http://flyfishingtuscia.com/) in collaboration with Luca Bellincioni and Arianna Federici.
Recommended accommodations
Roccalvecce – “Castello Costaguti”
Vitorchiano – “Villa Lavinia”
Lubriano – “Locanda Settimo Cielo”
Paesaggio sublime dal Palazzo Orsini di Bomarzo
Affacciandosi dal piano nobile dell’elegante Palazzo Orsini di Bomarzo, si ammira un paesaggio sublime nella sua perfezione e particolarità, fra i più splendidi ed unici del Lazio. Verdi vallette e vasti altopiani si alternano a fitti boschi di querce, forre e calanchi, con lo sfondo inconfondibile di Montefiascone e della sua cupola, formando una sorta di quadro “vivente”, dall’immenso valore estetico, culturale, ambientale. Noto quasi soltanto per il celeberrimo Parco dei Mostri e più recentemente per la misteriosa Piramide Etrusca, il borgo di Bomarzo in sé merita invece una passeggiata attenta sia per la sua bellezza architettonica sia per queste vedute senza tempo: tutto ciò costituisce un patrimonio da conoscere e da salvaguardare (per saperne di più: “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”).
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