Un vicolo del suggestivo borgo di Rocchette, nel cuore della Sabina Tiberina, luogo dal fascino antico che incanta il visitatore, in una zona ricchissima di itinerari densi di mistero e magia.
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Arco nel borgo di Corchiano
Un caratteristico arco nel pittoresco borgo medievale di Corchiano, noto per il suo frequentato “Parco delle forre”.
Nel borgo di Castelnuovo di Porto
Posto lungo la Flaminia, Castelnuovo di Porto è il simbolo di come una cittadina possa rinascere riappropriandosi della propria identità e rendendosi consapevole delle proprie qualità. Dopo decenni di follie edilizie e di abbandono del centro storico, allorquando il suo destino di “Comune-dormitorio” di Roma sembrava segnato, come per “magia” esso negli ultimi anni ha ricevuto un’adeguata attenzione politica volta a recuperarlo e a farne un attrattore turistico. Recentemente Castelnuovo è stato persino inserito nel prestigioso club dei “Borghi più belli d’Italia”, suscitando l’attenzione di numerosi romani avveduti che hanno scelto di trasferirsi qui per godere di una maggiore qualità della vita. Passeggiare in questo dedalo di vicoli, archi e voltoni affascina per i numerosi scorci pittoreschi e stupisce per la cura che in più punti si vede nelle vie e nelle abitazioni – ornate da fiori, piante e rampicanti -, la quale esprime un amore per il luogo che è poi il sentimento senza il quale i nostri paesi rischiano di morire o di venire stravolti.
Camminando per Veroli
E’ assai piacevole camminare per le tranquille strade dei quartieri medievali di Veroli, cittadina d’arte nel cuore della Ciociaria. Facendo attenzione, si scoprono inoltre numerosi simboli scolpiti sulle pietre calcaree delle abitazioni che ci fanno capire come questo centro abbia molti segreti da svelare… Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.
Tra i vicoli di Vignanello
Il centro storico di Vignanello è formato da alcuni “borghi” di diversa origine storica (medievale, rinascimentale e sei-settecentesca). La zona più suggestiva è senza dubbio quella che si dipana dalla splendida piazza principale – dominata dal Castello Ruspoli – in direzione sud. Qui, in un oscuro intrico di vicoli, archi, tunnel e voltoni, è possibile ammirare scorci di estrema rusticità, che racchiudono l’anima autentica dei paesi dell’area cimina. Nonostante un primo impatto che potrebbe richiamare (a ragione) un senso di abbandono ed incuria, i muri sbrecciati e scrostati, i vecchi portoni sbiaditi, i portali scolpiti e consunti creano un complesso di incredibile fascino. Anche se il confine fra il naif e il pittoresco è spesso molto labile, qui non è come in quei paesi perfettamente ristrutturati in cui le case sono tutte uguali come in un residence e dove in sostanza si va ad ammirare il lavoro (ben fatto, per carità) dei muratori: a Vignanello invece – come in altri borghi cimini – ogni muro è custode del tempo, e dunque di memorie preziose che emergono dalle sfumature di intonaci cadenti e che sembrano parlare al visitatore che sappia capire, ascoltare, percepire…
Entrando nel borgo di Vacone
Noto agli “intenditori paesaggisti” per il suo magnifico panorama sulla Sabina Tiberina (e ai buongustai per un curioso ristorante con soltanto due coperti), Vacone offre anche un piccolo ma delizioso borgo in pietra, sormontato da un castello dell’XI secolo (o anche precedente) rimaneggiato più volte nei secoli. Tutt’intorno al paese – avvolto da profondi silenzi e memorie classiche – si trovano, persi nei boschi, ruderi antichi e medievali.
Vicolo a Montasola
Uno dei caratteristici vicoli in pietra che si aprono appena varcata la seconda porta del borgo di Montasola, che ancora oggi appare come un vero e proprio castello cinto da mura, rivelando la forma del castrum originario, secondo uno schema che si ritrova in altri centri della Sabina e dell’Umbria. Una meta splendida per un weekend autunnale all’insegna della quiete assoluta nonché della bellezza dell’architettura e del paesaggio.
Una via di Santopadre
Perso su un solitario costone della Valle del Melfa, laddove essa si restringe creando una forra, Santopadre sorprende il visitatore con i suoi intatti vicoli in pietra. Il borgo è toccato dal Cammino di San Benedetto, ed è annoverabile a diritto fra i “borghi segreti” del Lazio che meritano assolutamente di essere riscoperti. La zona del resto – una delle più belle di tutto il Lazio meridionale – custodisce innumerevoli valenze architettoniche, spirituali, paesaggistiche, letterarie ed archeologiche, il tutto immerso in un alone di leggenda: per saperne di più consigliamo la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.
Nel cuore di Montasola
Nota per il suo magnifico panorama sulle verdi ed integre colline della Sabina Tiberina, Montasola ammalia anche per un centro storico ben tenuto e ricco di interesse: mentre alcune abitazioni sono state trasformate in “museo diffuso” di arti e mestieri tradizionali, in tutto il borgo sono presenti delle piccole e discrete tabelle che raccontano la storia degli edifici e degli angoli più interessanti. Recenti lavori di recupero del circuito murario hanno connesso quest’ultimo, in un unico percorso, allo splendido Parco “Il Monte”, impreziosito dalla Chiesa della Beata Vergine Maria: il luogo, estremamente curato e servito da uno chalet-bar, è perfetto per le famiglie e per il relax nonché per chi ama fotografare e ammirare i leggendari tramonti sabini. Quel che ci piace rimarcare è come Montasola si riveli una realtà in cui la sensibilità sia degli amministratori che dei residenti abbia creato solidi presupposti per lo sviluppo di quella “economia della bellezza” su cui crediamo si debba basare la rinascita del nostro Paese.
Una tranquilla stradina nella misteriosa Veroli
La Veroli medievale conserva un’atmosfera tranquilla e paesana ed è piacevole passeggiare fra i suoi vicoli in pietra anche nelle giornate estive. La cittadina esprime però anche spunti misteriosi, che lasciano trapelare il passaggio nel Medioevo di ordini monacali e sapienziali di grande importanza: per saperne di più si faccia riferimento al vol. 2 della riedizione della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Un vicolo di Sermoneta
Siamo a Sermoneta, lungo il vicolo, ormai ombroso con il sopraggiungere del crepuscolo, che collega – a saliscendi – la piazzetta del belvedere con la romanica Chiesa di San Michele Arcangelo. Un mosaico di pietra calcarea formato da case e palazzetti medievali e rinascimentali in cui, incisi su stipiti e gradini, si notano simboli misteriosi.
Vicolo con arco ad Ausonia
Luci ed ombre si contendono la scena tra i vicoli in pietra di Ausonia, borgo appartenente al Parco Regionale dei Monti Aurunci, fra la Ciociaria e il Golfo di Gaeta. Luoghi di misteri legati alle antichissime civiltà preromane e di leggende di streghe e briganti.
Vicolo a Blera
Blera è un pittoresco centro della Maremma Viterbese. Molto meno curato e “turistico” di quello della vicina Barbarano Romano, offre comunque scorci suggestivi. Il paese è al centro di una zona affascinante e misteriosa a livello storico-archeologico-paesaggistico: per saperne di più si consiglia la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Nel Quartiere Castello a Bolsena
Il Quartiere Castello è il più antico di Bolsena e il più apprezzato dai turisti, soprattutto stranieri, per la tranquillità e le atmosfere medievali.
Vicolo di Villa Santo Stefano
Un vicolo di Villa Santo Stefano, rustico e appartato borgo nella Valle dell’Amaseno.
Vicolo con casa-torre a Sermoneta
Un caratteristico vicolo a Sermoneta, su cui svetta una casa-torre.
Vicolo di Fumone
Un angolo caratteristico dello splendido borgo medievale di Fumone, nell’Alta Ciociaria, noto fra gli appassionati di mistero per le presunte apparizioni spettrali nel Castello Longhi-De Paolis: per saperne di più si faccia riferimento alla nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”, Eremon Edizioni.
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