Uno scorcio di quella romantica landa al confine fra Lazio e Umbria, da cui si erge solitario il fiabesco borgo di Torre Alfina: un contesto ambientale assai bucolico – caratterizzato dall’alternanza di prati, coltivi e boschi misti (soprattutto querceti) -, ove si stagliano ville, casali, torri e castelli. Eccone un saggio dai bei giardini del Castello Cahen, una delle dimore storiche più singolari del Lazio. Sullo sfondo lontano a sinistra si vede il massiccio del Monte Vettore – cima principale dei Sibillini – ricoperto dalle prime abbondanti nevi tardo autunnali, stagione i cui intensi colori rosseggianti si notano invece nel paesaggio collinare in primo piano.
Famosa per la sua “Faggeta monumentale”, Soriano nel Cimino sorprende pure per i suoi castagneti, con svariati esemplari secolari, che si estendono a quote più basse. In questo periodo il foliage dei castagni giunge al proprio culmine, per lasciare presto la scena alla lunga veste invernale.
Il bel borgo di Vallerano, visto da Vignanello, appare immerso nei boschi di castagno dei Monti Cimini che in questo periodo si tingono delle magnifiche sfumature del foliage autunnale.
La Faggeta monumentale del Cimino – patrimonio dell’Umanità UNESCO – è uno dei boschi più amati ed apprezzati (anche se non il migliore in assoluto) per fotografare il foliage autunnale nel Lazio. Quest’anno tuttavia, a causa del caldo di settembre-ottobre, tale ricercato fenomeno tarda ad arrivare: occorrerà attendere almeno a fine mese, se non i primi di novembre per ammirare gli splendidi colori del Cimino in autunno e probabilmente stavolta non dureranno molto. Qui nell’immagine ne ammiriamo uno scatto di qualche anno fa.
Fra una o massimo due settimane “esploderà” lo spettacolo del “foliage” nelle aree appenniniche del Lazio: qui siamo lungo il sentiero per il Monte Autore (nel Parco Regionale dei Monti Simbruini), escursione facile e adatta anche alle famiglie (partendo da Campo dell’Osso), che permette di ammirare al meglio questo fenomeno naturale. Per le zone di mezza montagna e soprattutto per quelle collinari invece occorrerà aspettare la fine del mese o – se le temperature continueranno ad essere elevate – novembre per avere dei colori interessanti.
Entrare nell’ultrasecolare Faggeta del Cimino è come varcare la porta di un’antica cattedrale affrescata con colori sfavillanti: da non perdere, in tutto questo periodo a cavallo fra ottobre e novembre, lo spettacolo del foliage in questo bosco “patrimonio dell’Umanità” dal 2017. Un luogo, oltretutto, non solo di grande bellezza naturalistica ma ricco anche di un fascino misterioso (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”).
Metà ottobre è il momento perfetto per il “foliage” in montagna. Come da noi espresso in numerosi altri post, i Simbruini – montagne a cui siamo particolarmente legati – rappresentano forse la zona del Lazio che offre l’approccio più facile ed immediato a tale spettacolo, divenuto negli ultimi anni “di moda”. E’ stato interessante vedere in questo fine settimana numerose persone, “armate” di fotocamera, intente ad immortalare questa magnificenza, passeggiando sui facili sentieri di Livata-Campo dell’Osso. I Simbruini colpiscono in questo periodo per la bellezza dei verdi prati e per gli accecanti colori delle faggete, le cui chiome, a seconda dell’altitudine e delle piante, sfumano dal verde al giallo, dal bronzo al marrone. Ma occorre sbrigarsi: alle quote più alte la vegetazione è già quasi invernale!
Il piacevole sentiero che attraversa i “Prati di Sotto”, sui Piani di Cottanello, ove si trova il pittoresco villaggio pastorale abbandonato delle Casette.
Un magnifico paesaggio crepuscolare autunnale nell’antica Tenuta del Marchese del Grillo, sui Monti Volsini: si trova a poca distanza da Bolsena, in località Piazzano, e lascia immergere il visitatore in un’atmosfera sospesa, quasi “ottocentesca”.
Rocchette incorniciata dai colori autunnali novembrini: uno dei borghi più suggestivi ed appartati della Sabina Tiberina, cuore di un itinerario che va a toccare altri luoghi pregni di mistero e sempre con una forte impronta medievale. A dominio di questo ameno paesino immerso nel verde si staglia la mole poderosa del Castello di Rocchettine, uno degli innumerevoli “castelli perduti” sparsi fra i colli e i monti del Lazio.
I colori festosi dell’autunno nella Valle del Simbrivio contrastano con l’atmosfera tetra di questi giorni, in cui ombre grigie sembrano allungarsi sulle nostre vite e sulle nostre libertà fondamentali…
Questo è il periodo di massimo splendore nelle faggete del Centro-Italia: uno spettacolo (gratuito) da non perdere! Qui siamo sui Monti Simbruini, alle falde del Monte Autore. La speranza è di poter godere della bellezza della natura e della vita all’aria aperta, cose ESSENZIALI per un’esistenza piena e sana, in un momento drammatico in cui qualcuno, senza alcun motivo valido ed inoppugnabile, vorrebbe privarcene.
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