Archivi tag: vedute di borghi e città

Colle di Tora

Con lo sviluppo, negli ultimi anni, del cosiddetto “turismo di prossimità”, alcune località del Lazio hanno goduto di una sorta di “boom turistico”, divenendo molto più conosciute rispetto al passato. Una di esse è il Lago del Turano, uno dei più bei laghi artificiali d’Italia, esempio straordinario di come possa essere coniugata la produzione di energia pulita e rinnovabile (idroelettrica) e la creazione di paesaggi di straordinario valore turistico, estetico ed ambientale (zona umida) – malgrado i costi sociali pagati da questi territori (e quelli ci sono sempre) con la “sommersione” dei terreni più fertili o di interi paesi (come accaduto nel vicinissimo Lago del Salto). Però erano altri tempi… In ogni caso, oggi ammiriamo uno scenario dai toni fiabeschi, un lago dai colori cangianti – smeraldino, turchese, azzurro – a seconda delle stagioni e delle condizioni meteo, che i turisti – anche stranieri – stanno scoprendo e apprezzando, e su cui si affacciano borghi incantevoli: nella foto Colle di Tora, il più piccolino, che si erge lungo un’esigua penisola circondato dalle acque.


Veduta di Bomarzo al tramonto

Una classica veduta del borgo di Bomarzo, per metà in ombra e per metà illuminato dalle ultime e calde luci di un languido tramonto di fine autunno.


Civita di Bagnoregio alle ultime luci del tramonto

La straordinaria suggestione di Civita di Bagnoregio con le ultime luci del tramonto.


Crepuscolo da Grand Tour a Gallese

Le colline che circondano Gallese offrono scorci assai romantici, soprattutto nell’autunno inoltrato. In più punti emerge il piccolo e compatto borgo medievale, culminante nel Palazzo-Castello Altemps, d’origine medievale ma ristrutturato nel Rinascimento. Certe viste sembrano uscire dai dipinti sette-ottocenteschi e ci rimandano a celebri letterati come Stendhal, il quale fu affascinato da queste terre.


Vallerano nei boschi

Il bel borgo di Vallerano, visto da Vignanello, appare immerso nei boschi di castagno dei Monti Cimini che in questo periodo si tingono delle magnifiche sfumature del foliage autunnale.


Corchiano dalla valle

Il suggestivo scorcio dal basso dello spicchio della rupe tufacea di Corchiano dal Parco delle Forre in una visione monocromatica che ne accentua la dimensione “atemporale”.


Civita: come un masso scolpito

Zoomando dal Belvedere di San Bonaventura sul borgo di Civita di Bagnoregio si ottiene questo “pattern” che mette in risalto l’omogeneità del tessuto architettonico-edilizio fondato sulla bruna pietra tufacea, qui nella foto illuminata e resa “dorata” dalla potente luce di un tramonto autunnale. Il borgo appare quasi come un vero e proprio masso scolpito, alla stregua dell’altrettanto celebre Matera. In realtà per lo più non si tratta di case rupestri bensì di abitazioni costruite con il materiale estratto dalla rupe stessa, che presenta infatti numerose cavità ipogee risalenti sino all’epoca etrusca (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”).


La “fiaba” di Civita dalle Balze di Seppie

Una magnifica veduta al tramonto di Civita di Bagnoregio dal Monumento Naturale Balze di Seppie, piccola area protetta nei pressi di Lubriano. Uno scorcio straordinario, che include l’intera Valle dei Calanchi e che pian piano sta diventando conosciuto fra i turisti. Un vero e proprio “terrazzo naturale”, comodo e liberamente accessibile all’interno di un’accogliente azienda agricola di prodotti latto-caseari.


Cottanello tra le foreste sabine

Antico castrum longobardo, il sito di Cottanello si sviluppò nel Basso Medioevo dotandosi di una cerchia muraria, che appare in parte inglobata dalle abitazioni. Fu dominio dell’Abbazia di Farfa e feudo degli Orsini. Oggi il giro delle mura è stato restaurato e reso fruibile, offrendo una bellissima passeggiata con notevoli panorami sul verde dei Monti Sabini e delle sottostanti colline, che pigramente digradano verso il Tevere. Nei pressi del paese si annoverano altre meraviglie, come l’Eremo di San Cataldo, i Prati delle Casette (“paesaggio storico” della Regione Lazio) e un’insolita cava romana abbandonata.


Veduta di Rocca Canterano

Abbarbicata in posizione ardita su di uno sperone dei Monti Ruffi, Rocca Canterano è una delle icone della Media Valle dell’Aniene e affascina per i suoi panorami incontaminati a 360°. Dal paese partono diverse bellissime escursioni sia nei boschi sottostanti sia verso le cime maggiori di questo poco conosciuto massiccio pre-appenninico.


Capodimonte e la Rocca Farnese

Uno scorcio del delizioso borgo medievale-rinascimentale di Capodimonte, affacciato sul Lago di Bolsena.


Capodimonte al tramonto

Una sfumata veduta al tramonto di Capodimonte, pittoresco borgo farnesiano intriso di leggende e curiosità.


Tarquinia medievale dalla Roccaccia

L’impressionante skyline turrita della Tarquinia medievale, vista dalle suggestive colline della Roccaccia e immersa nell’intatto paesaggio della Valle del Marta.


Gaeta medievale, incanto mediterraneo

Il promontorio della “Gaeta medievale” visto dal Monte Orlando e immerso nell’azzurro del Tirreno: una “cartolina” che sta diventando “classica” per questa splendida cittadina ricca di fascino e mistero.


Civitella d’Agliano sotto un cielo plumbeo d’aprile

Il compatto borgo di Civitella d’Agliano, uno dei più suggestivi eppure meno conosciuti “balconi” panoramici sulla magnifica Valle dei Calanchi. Siamo nella nostra amata Teverina Viterbese, terra di “paesi fantasma” e “città morenti” che tuttavia si stanno riscoprendo all’insegna di un turismo curioso. Per chi volesse saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Veduta di Nazzano

Una veduta delle compatte case di Nazzano, uno dei borghi più belli dei dintorni di Roma, magnificamente affacciato sul Fiume Tevere, qui tutelato da una “storica” riserva naturale, e dominato dal suggestivo Castello Savelli.


Latera, come un presepe…

Con le sue umili e compatte abitazioni, Latera appare al visitatore come un vero e proprio “paese-presepe”. Particolarmente eloquente, a tal proposito, è il momento che segue al crepuscolo, allorquando il piccolo borgo, avvolto da una flebile luce naturale, viene “acceso” da tante lucette. Tutt’intorno il silenzio e l’atmosfera di una campagna ancora integra.


Visioni da “Grand Tour” a Gallese

Il territorio di Gallese costituisce un patrimonio paesaggistico straordinario e ancora scarsamente conosciuto. Accanto alle numerose vestigia antiche, romane ed etrusche, sparse un po’ ovunque nei boschi, stupisce la bellezza della campagna che circonda l’abitato, di immenso valore “identitario” per il Lazio. Affascinante risulta infatti il contrasto fra gli ambienti selvaggi delle forre (in particolare il pittoresco Fosso dei Frati) e la placida tranquillità dei prati solcati da greggi e punteggiati da casali e conventi. Uno dei modi più semplici ed immediati per godere questa zona a piedi o in bicicletta è il cosiddetto “Giro del Pappagallo”, un sentiero ad anello che parte dal borgo medievale e ritorna direttamente ad esso: ad un certo punto si ammira uno scorcio davvero incantevole sul Palazzo Ducale che richiama i dipinti dei vedutisti del Grand Tour sette-ottocentesco. Per avere itinerari d’autore in questa zona, consigliamo la nostra guida – che sta riscuotendo un notevole successo e si avvia a diventare un “classico” – “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


Soriano, come un “presepe”

Soriano nel Cimino offre una delle “vedute di borghi” più suggestive del Lazio sia di giorno sia di notte. Al calar del buio le finestre e le porte sono marcate dall’illuminazione pubblica e creano un effetto quasi rupestre che ha un qualcosa di misterioso. Ci troviamo del resto in una zona che da questo punto di vista ha moltissimo da dire e che proprio in autunno si offre in un’atmosfera particolarmente magica. Per maggiori informazioni: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Scorcio di Onano

Tra Acquapendente e Sorano – al confine tra Lazio e Toscana – si staglia il pittoresco borgo “segreto” di Onano, con il suo poderoso castello quasi “mimetizzato” tra le vecchie case di tufo. Appartenuto alla famiglia feudale dei Monaldeschi è ora sede del Comune.