La suggestiva Tomba della Casetta, con la sua caratteristica scala laterale: si trova nella Necropoli di Grotta Penta (VI-IV sec. a. C.), appena fuori dall’abitato di Blera, che prende il nome da alcune sepolture in cui permangono resti di pitture.
Archivi tag: valle del biedano
La Tomba della Casetta
Lascia un commento | Tag: alto lazio, archeologia, archeologia antica, architettura, architettura funeraria, architettura religiosa, architettura rupestre, bassa tuscia, Blera, Etruria, etruria meridionale, etruschi, luoghi misteriosi, luoghi senza tempo, necropoli di grotta penta, provincia di viterbo, storia, storia antica, tomba della casetta, tomba della casetta nella necropoli di grotta penta, tuscia, tuscia viterbese, valle del biedano | Pubblicato in: Galleria fotografica
Vicolo a Blera
Blera è un pittoresco centro della Maremma Viterbese. Molto meno curato e “turistico” di quello della vicina Barbarano Romano, offre comunque scorci suggestivi. Il paese è al centro di una zona affascinante e misteriosa a livello storico-archeologico-paesaggistico: per saperne di più si consiglia la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, bassa tuscia, Blera, borghi, centri storici, lazio. i luoghi del mistero e dell'insolito, maremma, maremma laziale, maremma viterbese, paesaggio urbano, provincia di viterbo, tuscia, tuscia viterbese, valle del biedano, vicoli | Pubblicato in: Galleria fotografica
Vicolo a Blera
Un vicolo fiorito a Blera, in una tranquilla giornata estiva.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, bassa tuscia, Blera, borghi, centri storici, Etruria, paesaggio urbano, provincia di viterbo, tuscia, tuscia viterbese, valle del biedano, vicoli | Pubblicato in: Galleria fotografica
La Roccaccia di Respampani

L’emozione straordinaria di giungere alla Rocca Vecchia (Roccaccia) di Respampani, uno degli innumerevoli luoghi ancora “segreti” che la Tuscia sa regalare.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, architettura, borghi perduti, Etruria, Luoghi romantici, luoghi segreti, maremma, maremma laziale, maremma viterbese, Monte romano, provincia di viterbo, respampani, Rocca vecchia di respampani, Roccaccia di respampani, ruderi, ruderismo, tuscia, tuscia centrale, tuscia viterbese, valle del biedano, vedutismo | Pubblicato in: Galleria fotografica
Necropoli di San Giuliano-Tombe a palazzina

Le cosiddette “Tombe a palazzina” nella Necropoli di San Giuliano presso Barbarano Romano. La vasta area archeologica, immersa in un paesaggio incantevole, è compresa nel Parco Regionale Marturanum, che offre numerosi sentieri escursionistici ben segnalati.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, architettura funeraria, architettura religiosa, architettura rupestre, barbarano romano, bassa t, marturanum, necropoli, necropoli di san giuliano, parco regionale di marturanum, tuscia, valle del biedano | Pubblicato in: Galleria fotografica
Pieve di San Giuliano presso Barbarano
La suggestiva chiesetta rurale di San Giuliano, di origine romanica e circondata da tombe etrusche, nel Parco Regionale Marturanum: siamo all’interno del Comune di Barbarano Romano (VT), nella Valle del Biedano, vero “cuore” della Maremma Laziale.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, architettura, aree protette, barbarano romano, bassa tuscia, chiesa di san giuliano a marturanum, chiese, chiese rurali, Etruria, fotografia, maremma, maremma laziale, maremma viterbese, marturanum, medioevo, Parco Regionale Marturanum, pievi, provincia di viterbo, romanico, storia, tuscia, tuscia viterbese, valle del biedano | Pubblicato in: Galleria fotografica
Rovine della Chiesa di San Pietro a Norchia
I suggestivi ruderi della Chiesa di San Pietro a Norchia, in stile romanico (XII-XIII sec.). Situati di fronte all’area della necropoli etrusca, i resti dell’insediamento medievale emergono da prati cespugliati e boschi di querce, in un paesaggio senza tempo, dagli orizzonti infiniti, che invita alla meditazione.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, architettura, architettura religiosa, bassa tuscia, chiesa di san pietro a norchia, chiese, città morte, Etruria, fotografia, galleria fotografica, luca bellincioni, luoghi dello spirito, luoghi senza tempo, norchia, romanico, rovine, ruderi, tuscia, tuscia centrale, tuscia viterbese, valle del biedano, vetralla | Pubblicato in: Galleria fotografica
Scorcio della Necropoli di Norchia
Uno sguardo inedito e romantico dall’alto sulla Necropoli di Norchia, uno dei luoghi più suggestivi del Lazio e dell’intera Etruria. Le tombe rupestri, scavate nella parete tufacea, sembrano nascere direttamente da essa, come un elemento naturale.
Lascia un commento | Tag: alto lazio, altopiano della tuscia, archeologia, bassa tuscia, daniela cortiglia, Etruria, etruria meridionale, etruschi, fosso del pile, fosso dell'acqua alta, fotografia, luoghi dello spirito, luoghi misteriosi, luoghi senza tempo, maremma, maremma laziale, maremma viterbese, necropoli, norchia, paesaggi fantastici, provincia di viterbo, ruderi, ruderismo, siti archeologici, storia, storia antica, tuscia, tuscia centrale, valle del biedano, vedute, vedutismo, vetralla | Pubblicato in: Galleria fotografica
Necropoli di Pian del Vescovo a Blera
La suggestiva Necropoli di Pian del Vescovo ai piedi del borgo medievale di Blera. Tutta l’area della Valle del Biedano è colma di vestigia etrusche disseminate in un territorio ancora per larghi tratti selvaggio o comunque eminentemente rurale. Ruderi romani e medievali completano un quadro a dir poco affascinante ove natura e storia si mescolano in maniera straordinaria. Per saperne di più: “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”.
Lascia un commento | Tag: archeologia, aree archeologiche, bassa tuscia, Blera, Etruria, etruschi, lazio. i luoghi del mistero e dell'insolito, maremma, maremma laziale, mistero, monti della tolfa, necropoli, necropoli di pian del vescovo, provincia di viterbo, storia, tufo, tuscia, valle del biedano | Pubblicato in: Galleria fotografica
Valle del Biedano dal Calatore delle Cerquete
Uno scorcio spettacolare della Valle del Biedano nei pressi della tagliata etrusca del Calatore delle Cerquete, lungo uno dei sentieri del Parco Regionale di Marturanum. Ci troviamo nel cuore della Tuscia, a poca distanza dal borgo medievale di Barbarano Romano, in una zona misteriosa e ricca di siti archeologici. Numerose leggende ammantano questa vallata, descritta nella nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.
Lascia un commento | Tag: alta tuscia, alto lazio, archeologia, barbarano romano, Blera, calatore delle cerquete, Etruria, etruschi, Lazio, lazio i luoghi del mistero e dell'insolito, leggende, maremma, maremma laziale, mistero, monti della tolfa, parco regionale di marturanum, provincia di viterbo, tuscia, valle del biedano | Pubblicato in: Galleria fotografica
I castelli perduti della Tuscia
English version
L’itinerario percorre da sud a nord la Tuscia Romana e Viterbese, attraversando paesaggi unici nel loro genere, che custodiscono l’identità autentica del Lazio. L’Etruria meridionale è il territorio che ha lasciato i resti più cospicui della civiltà degli Etruschi, ma il nostro cammino si svolge alla ricerca del meno celebrato passato medievale, che qui tuttavia ha lasciato un’impronta indelebile, non raramente sovrapponendosi proprio a quello etrusco. Il patrimonio di “rovine storiche” della Tuscia è inestimabile: si parla di centinaia di siti, dall’epoca villanoviana ed etrusca a quella romana, medievale e rinascimentale, non tutti né conosciuti né tanto meno catalogati; ruderi quasi sempre immersi in ambienti agresti e naturali di rara e silenziosa bellezza, che riportano il visitatore indietro nel tempo. Noi ci limiteremo comunque ai monumenti più rilevanti e facilmente visitabili.
L’itinerario parte come gli altri da Roma, puntando a Nord lungo la Via Cassia. Dopo una mezz’ora scarsa, si giunge al bivio di Settevene, ove si seguono le indicazioni per Trevignano Romano. Subito ci si immette in un’incantevole campagna, dove i ruderi di torri e casali punteggiano i campi, con le greggi che fanno capolino attorno a qualche quercia isolata: sembrerebbe di rivivere i vecchi dipinti della Campagna Romana del Settecento, ma le moderne fattorie ci riportano al presente facendo capire come le attività agro-pastorali siano indispensabili alla conservazione di questo prezioso paesaggio, proprio alle porte della Capitale.
Siamo ora nel Parco Regionale dei Laghi di Bracciano e Martignano e in breve scendiamo nella grande caldera vulcanica, che appare di colpo coll’azzurro del Lago Sabatino. Altri quindici minuti e si giunge a Trevignano Romano, ove ci attende la prima tappa del nostro viaggio. Dal piccolo e pittoresco borgo di pescatori si sale con una piacevole passeggiata alla duecentesca Rocca dei Prefetti di Vico, vero mosaico di pietre tufacee e basaltiche, che offre un panorama indimenticabile sul Lago di Bracciano cinto da verdi colline.
Si riparte prima in direzione di Bracciano (da non perdere la visita al Castello Orsini-Odescalchi), costeggiando ancora il bordo inferiore del bacino lacustre in uno scenario da cartolina, e poi, all’altezza di Manziana, si seguono le indicazioni per la Riserva Naturale di Monterano, che si raggiunge in un quarto d’ora circa.
Monterano Vecchia è una delle “città fantasma” più suggestive d’Italia e uno dei “luoghi magici del Lazio”: il suo straordinario paesaggio, in cui sublime appare il connubio fra rovine storiche e ambiente naturale, è stato più volte utilizzato nei decenni passati come set cinematografico ed oggi rappresenta una delle mete predilette dagli escursionisti romani; anche qui si ammira un castello in rovina, anzi sarebbe meglio parlare di una dimora nobiliare, ossia il Palazzo Ruspoli, ingentilito ad opera del Bernini da un’elegante fontana sormontata da un leone.
Si prosegue per Tolfa, immettendosi in una strada solitaria che si insinua in un paesaggio oltre modo stupendo: stiamo attraversando i selvaggi Monti della Tolfa, ove le testimonianze etrusche e medievali si accavallano, giacendo nascoste nei boschi e dimenticate da tutto e tutti; qui il tempo sembra essersi fermato e soltanto rudi cavalli e vacche dalle grandi corna arcuate solcano i pascoli sassosi, movimentando uno scenario che altrimenti apparirebbe immobile.
A Tolfa ci attende l’austera Rocca Frangipane, edificata nella grigia pietra trachitica locale: il fortilizio, di origine probabilmente longobarda, offre un panorama spettacolare.
Da Tolfa il nostro itinerario può seguire due direzioni, entrambe ricollegabili a Tuscania, che più avanti sarà un’altra tappa fondamentale: la prima deviazione ci porta verso mare, tramite una strada di eccezionale valore paesaggistico che oltrepassa Allumiere, scende al borgo rurale della Farnesiana e poi passa ai piedi delle vicine rovine di Cencelle, città-fortezza che giace abbandonata in una campagna immensa e appare sin da lontano coi suoi mozziconi di torri.
Infine si sbuca sulla Via Aurelia raggiungendo Tarquinia, che con i suoi monumenti medievali e la sua necropoli etrusca patrimonio Unesco vale senz’altro una sosta attenta. Si riprende il cammino sulla Via Tarquiniense dirigendosi verso Tuscania fra verdi praterie e campi di grano (purtroppo oggi a rischio a causa di scellerati progetti di fotovoltaico a terra): più o meno a metà strada, presso l’antica fattoria di Montebello (indicazioni sulla destra), si trovano i castelli dell’Ancarano e di Pian Fasciano, proprio uno di fronte all’altro a dominio delFiume Marta, che scorre placido in una valle solitaria e dell’aspetto arcaico.
Da Tuscania invece si può raggiungere, procedendo verso la Cassia lungo la Via Vetrallese, la Roccaccia di Respampani, posta nell’omonima, vastissima tenuta della Regione Lazio. Torniamo ora a Tolfa e seguiamo l’alternativa al tragitto appena descritto (che può comunque essere percorso in un secondo momento): si riscende in direzione di Canale Monterano e si ritorna al bivio per Manziana sulla Via Claudia-Braccianese, che si segue verso Nord (girare a sinistra). Si oltrepassa il “borgo ideale” di Oriolo Romano, qualificato dal bel Palazzo Altieri, e poi si entra in Provincia di Viterbo, arrivando dopo qualche decina di chilometri a Blera, paese di origine etrusca e di aspetto cinquecentesco, immerso in un territorio ricchissimo di testimonianze d’epoca villanoviana, etrusca, romana e medievale.
Pochi luoghi come questi sanno offrire la perfetta convivenza fra natura e vestigia del passato: il Parco Regionale Marturanum (nel Comune di Barbarano Romano, altro borgo fortificato tutto da gustare) è la più comoda porta d’accesso a codesto intrigante e romantico mondo fatto di larghi orizzonti e antiche rovine. Da Blera si prendono le indicazioni per il piccolo villaggio di Civitella Cesi, e poco prima di giungervi una stradina sulla destra porta al Castello di San Giovenale e all’omonima importante area archeologica, isolati su un pianoro che si interrompe a strapiombo sulla meravigliosa Valle del Vesca, alle pendici settentrionali dei Monti della Tolfa.
Da Blera si torna sulla Cassia e si va a Viterbo, dove si seguono i cartelli per la zona termale: nelle vicinanze alcune indicazioni (fare attenzione!) conducono al sito di Castel d’Asso, insediamento medievale sorto su un abitato etrusco, di cui rimangono addirittura tombe a camera con iscrizioni nella misteriosa lingua dei Tirreni.
Si ritorna verso il Capoluogo e poco dopo si prende la Via Tuscanese che conduce a Tuscania. A circa metà strada una sterrata sulla sinistra conduce ad una fattoria rossa e poi allo sperduto Castel Cardinale, situato in una proprietà privata.
Questa è una delle tappe più belle del nostro itinerario: il maniero, legato a curiose storie locali, si erge all’apice di una dolce collinetta posta inaspettatamente sul fondo di una valle tufacea, a poca distanza da un torrente. Il silenzio e la sobrietà della campagna donano un tocco in più al castello, che si distingue per un grosso torrione che ne affianca l’ingresso.
Si giunge poi a Tuscania, che merita di certo una visita in virtù della notevole ricchezza monumentale e delle particolari atmosfere del centro storico. Qui una speciale menzione va al palazzo fortificato del Rivellino, ormai ridotto a rudere, che assieme alle magnifiche basiliche romaniche di Santa Maria Maggiore e di San Pietro, nonché alla silente vallata del Marta, forma il magnifico complesso paesistico che si ammira dal Belvedere di Torre di Lavello, una delle più amate “cartoline” della Tuscia.
Da Tuscania si prende per Marta e il Lago di Bolsena e quasi giunti al paese sulla sinistra una stradina porta al poco visibile Castell’Araldo, di origini templari. Anche qui il paesaggio è bellissimo, anzi, per meglio dire, lo sarebbe se non si vedessero le enormi torri eoliche recentemente installate nelle vicinanze, che incombono spaventose e rumorose. Tali “mostri d’acciaio” purtroppo segnano gravemente questa parte del percorso, e incidono anche su un altro stupendo sito nei diretti pressi di Marta, vale a dire il Castello di Monte Leano, riconoscibile per una pittoresca torre spezzata, conosciuta come la “Forchetta del Diavolo”. E’ davvero scandaloso che il patrimonio paesaggistico inestimabile della Tuscia abbia dovuto subire uno scempio simile: le energie rinnovabili sono importanti e vanno promosse, ma non possono diffondersi in un modo indiscriminato e sproporzionato, ai danni delle zone più belle ed intatte con vocazioni ben diverse da quella industriale!
Da qui, seguendo prima la Verentana e poi la strada per Montalto, si potrebbe effettuare una lunga deviazione verso mare alla ricerca di altri due siti interessanti, ossia Castellardo presso Canino e Castelvecchio nei dintorni di Arlena di Castro: tuttavia, la difficoltà di trovare effettivamente le due località sconsiglia il tragitto a chi non abbia gusti avventurosi e a chi tema di fare un buco nell’acqua. Certo più comodo è procedere verso il meraviglioso Lago Volsino, sulle cui sponde si scende in pochi minuti, risalendo poi pian piano l’orlo dell’immensa caldera vulcanica fino ad entrare a Montefiascone, patria del celebre vino “Est! Est! Est!”. La cittadina è dominata dalle scure rovine della Rocca dei Papi, che a sua volta offre un panorama ineguagliabile sulle sottostanti colline, tutte coltivate a vite e ulivo, nonché ovviamente sul grande lago, oltre il quale appaiono all’orizzonte i profili del Monte Amiata e delle alture sul confine tosco-laziale (verso mare, invece, la “barriera” delle pale eoliche è desolante e mette malinconia in chi conosce com’era fino a poco tempo fa questo paesaggio…).
Dopo Montefiascone si consiglia di allungare la gita puntando a Bolsena, “città dei Miracoli di Santa Cristina”, ove all’apice dello scuro borgo medievale, fra i più splendidi del Lazio, si eleva la Rocca dei Monaldeschi, fino a pochi decenni fa in rovina ma oggi recuperata a scopi museali.
Da Bolsena si ridiscende la Via Cassia verso Sud e si torna nella parte bassa di Montefiascone, che si lascia non prima di aver visitato la romanica Chiesa di San Flaviano, formata da due corpi sovrapposti e adornata da pregevoli affreschi; più avanti sempre dalla statale si imbocca (cartelli per Celleno e Bagnoregio) la tranquilla strada campestre che porta al bivio di Ferento.
Proseguendo verso Nord si entra nell’ampia sub-regione della Teverina, coi suoi vigneti, frutteti, prati e burroni, ma soprattutto con i suoi borghi medievali dall’indiscusso fascino, fra cui troneggia la famosa Civita di Bagnoregio, instabile isola di tufo sul mare argilloso della “fantastica” Valle dei Calanchi. Anche nella Teverina non mancano torri e fortilizi in rovina, fra cui citiamo almeno il Castello di Corviano, presso l’omonima area archeologica rupestre, e il Castello di Chia, che fu ultima dimora del regista Pier Paolo Pasolini.
Da Vitorchiano o Bomarzo, ennesimi “borghi-gioiello” della Teverina, si prende la veloce superstrada per Orte e poi si procede verso Gallese e Civita Castellana, avvicinandosi al Fiume Tevere. Si sbuca sulla Via Flaminia all’altezza della località di Borghetto e della ferrovia, su cui troneggiano le enigmatiche rovine della Rocca di San Leonardo, dalla bruna pietra tufacea, su cui aleggiano leggende e misteri.
Da Borghetto si risale la Via Flaminia verso Roma, con immediata retrospettiva, grandiosa, del maniero detto anche “di Andosilla”. Giunti ai piedi di Civita Castellana, che merita certamente una visita per il Duomo cosmatesco e per il Forte San Gallo, si prosegue verso Sud sulla statale attraversando un paesaggio prima tutto forre e strapiombi e poi dolce ed ondulato, su cui si impone alla vista l’isolato Monte Soratte: campi di grano e casali turriti, prati con greggi al pascolo e querce isolate formano una sorta di “quadro vivente”.
Ci troviamo ormai nel cuore dell’ampia sub-regione dell’Agro Falisco, uno dei territori più singolari del Lazio, che ripropone quel paesaggio pittoresco della Campagna Romana settentrionale, caratterizzato appunto dall’alternanza fra placidi pascoli e profondi burroni, che già entusiasmò il Goethe e altri illustri viaggiatori del passato, ma che oggi inspiegabilmente è caduto nel dimenticatoio, causa probabilmente lo scadimento culturale in atto da decenni nel nostro Paese: anzi, il proliferare vergognoso del fotovoltaico a terra e progetti assurdi di centrali eoliche pongono attualmente a serio rischio anche questo irripetibile patrimonio ambientale e culturale! Dopo poco si gira a destra per Faleria, borgo semi-spopolato con castello, che si raggiunge non prima di aver gustato la verde campagna nella quale si nasconde, ormai interamente avvolto da rovi e rampicanti, il Castello di Paterno.
Si attraversa quindi la parte nuova di Faleria e si prosegue per Calcata fino a un bivio con piccolo cartello turistico, ove si svolta a destra su una sterrata che porta al sito del Castello di Foiano, posto in posizione spettacolare al margine di un’esile altopiano stretto fra due canyon. Si ritorna sulla strada principale, si tocca Calcata Nuova e si scende subito al piccolo villaggio di Calcata Vecchia che appare improvvisamente tutto raccolto su uno sperone tufaceo, in uno scenario naturale magnifico ove alcune forre si intrecciano ammantate da boschi. Il rustico e affascinante paesino, compreso nel Parco Regionale della Valle del Treja, è abitato fin dagli anni Settanta da numerosi artisti internazionali, e da solo vale un viaggio, anche per goderne l’atmosfera surreale, un po’ fuori dal mondo. Anche da qui, con un sentierino segnato che attraversa il Fiume Treja, è possibile raggiungere un insediamento medievale abbandonato: è il Castello di Santa Maria, di cui rimane soltanto una tozza torre ma che offre un’ottima vista su Calcata Vecchia.
C’è da dire che l’intero Agro Falisco, solcato anticamente dalla romana Via Amerina, è ricco di resti di torri e manieri, spesso difficili da raggiungere per via dell’intricata vegetazione: un recente opuscolo in dotazione presso sede del parco, nella piazzetta di Calcata, ne fornisce una mappa piuttosto dettagliata. I siti più interessanti si addensano in particolare intorno a Nepi e Castel Sant’Elia (Torre di Isola Conversina, Castello di Porciano, Castel d’Ischi, Castel Filissano), le quali dal canto loro conservano monumenti e opere d’arte medievale e rinascimentale di grande valore. Da Nepi si può tornare in pochi minuti sulla Via Cassia all’altezza di Settevene, chiudendo ad anello questo nostro lungo itinerario. Per informazioni dettagliate sulla storia dei manieri in rovina della Tuscia e sul come raggiungerli si faccia riferimento alla nostra guida I Castelli perduti del Lazio e i loro segreti.
APPUNTI DI VIAGGIO
Tempo stimato:
2-3 giorni
Periodi migliori:
ottobre-novembre-dicembre e aprile-maggio-giugno per i colori della campagna
Dove dormire:
Lascia un commento | Tag: agro falisco, alto lazio, archeologia, architettura, arlena di castro, bagnoregio, barbarano romano, Blera, bolsena, bomarzo, calcata, campagna romana, canale monterano, canino, castel cardinale, castel d'asso, castel d'ischi, castell'araldo, castellardo, castelli, castello di borghetto, castello di bracciano, castello di chia, castello di corviano, castello di foiano, castello di paterno, castello di san giovenale, chia, civita castellana, civita di bagnoregio, civitella cesi, Etruria, faleria, fiume vesca, fortezze, i castelli perduti del lazio, i castelli perduti della tuscia, Italia, lago di bolsena, lago di bracciano, Lazio, manieri, marturanum, medioevo, medioevo italiano, montefiascone, nepi, oriolo romano, paesaggio, palazzo ruspoli di monterano vecchia, parco regionale dei laghi di bracciano e martignano, parco regionale della valle treja, piansano, provincia di viterbo, rinascimento, rocca dei papi di montefiascone, rocca dei prefetti di vico di trevignano, rocca di san leonardo di borghetto, rocca frangipane di tolfa, rocca monaldeschi di bolsena, roma, rovine, ruderi, ruderismo, settevene, tarquinia, teverina, torre dell'isola conversina, tuscania, tuscia, valle dei calanchi di civita di bagnoregio, valle del biedano, valle del marta, valle del treja, vedutismo, via cassia, via tuscanese, via vetrallese, viterbo, vitorchiano | Pubblicato in: Itinerari laziali
Menù
- Album tematici
- Appena fuori dal Lazio
- Avvisi ai lettori
- Collaboratori
- English version
- Escursioni e passeggiate
- Eventi e manifestazioni
- Galleria fotografica
- I nostri libri
- Immagini e pensieri
- Itinerari laziali
- Lazio. I luoghi del Mistero e dell'Insolito
- Le foto dei lettori
- Navigazione rapida
- Strutture consigliate
- Trekking e cammini dello spirito
-
Post recenti
- Chiostro del Santuario di Santa Maria delle Grazie a Ponticelli
- La Valle del Tevere da Ponzano Romano
- La Pietra dell’Anello
- Le chiome dei Lepini
- L’alba di un nuovo anno
- Il tramonto dell’anno
- Auguri per un Natale di profonda spiritualità
- Stradina sul Piano di Cottanello
- Cavalli nella nebbia sul Piano dell’Erdigheta
- Veduta crepuscolare di Carpineto Romano
Tutti i post
I più letti
Tags
alta ciociaria alta tuscia alto lazio appennini archeologia architettura architettura militare architettura religiosa aree protette arte autunno bassa ciociaria bassa sabina bassa tuscia basso lazio borghi campagna campagna romana castelli centri storici chiese ciociaria città metropolitana di roma Etruria etruria meridionale etruschi fotografia i castelli perduti del lazio Italia itinerari laziali laghi lago di bolsena Lazio lazio. i luoghi del mistero e dell'insolito lazio centrale luca bellincioni luoghi misteriosi maremma maremma laziale maremma viterbese medioevo medioevo italiano mistero montagna montagne monti cimini monti della tolfa monti ernici monti lepini monti sabini monti simbruini monti volsini natura paesaggi paesaggi culturali paesaggi fantastici paesaggio paesaggio agrario paesaggio naturale paesaggio storico paesaggio urbano paesaggi romantici paesaggi rurali panorami provincia di frosinone provincia di latina provincia di rieti provincia di roma provincia di viterbo reatino rinascimento roma rovine ruderi ruderismo ruralità sabina sabina tiberina spiritualità stagioni storia teverina teverina laziale teverina viterbese turismo lazio tuscania tuscia tuscia centrale tuscia viterbese urbanistica val di comino valle del marta valle del paglia valle del sacco valle del tevere vedute vedute di borghi e città vedutismo viterbo wildernessCerca nel sito…
Immagini casuali
Link
Visitatori
- 542.257
- Follow Itinerari nel Lazio dei misteri on WordPress.com
-
Commenti recenti