Un’atmosfera drammatica per questo tramonto tipicamente etrusco: la foto è scattata dalla Rotonda di Monte Romano, cuore della Maremma Laziale e spettacolare belvedere sulla Valle del Mignone.
Chi segue questo blog conosce la nostra passione per i “paesaggi segreti”, quei territori – spesso di straordinaria bellezza – che tuttavia sono completamente sconosciuti al turismo e non raramente agli stessi abitanti locali. Si tratta a volte di “luoghi di frontiera”, ai margini amministrativi della regione: è il caso delle colline bolsenesi al confine con i Comuni di Orvieto e Castel Giorgio, e dunque con l’Umbria. Una zona – quella dei Monti Volsini – tuttavia assolutamente omogenea e per secoli unita nel circondario di Roma, all’interno dello Stato Pontificio. Qui troviamo, tuttora intatta, l’antica Tenuta del Marchese del Grillo. Avete sentito bene! Proprio il marchese reso celebre dall’indimenticabile interpretazione dell’immenso Alberto Sordi nell’omonimo film, sebbene non sappiamo con certezza se il personaggio sia esistito davvero e se abbia mai frequentato questi luoghi. Una passeggiata sulle facili sterrate che collegano vecchie cascine e attraversano gli ampi e ondulati terreni dell’azienda (circa 140 ettari) equivale ad immergersi in un “micromondo” che sembra davvero poco mutato rispetto ai “quadri” ottocenteschi. Al termine di un viale di betulle e di querce si giunge ad un tavolino con panche in pietra che dona una vista mozzafiato sul Lago di Bolsena e sull’omonimo paese. Si può partire grosso modo dallo storico Casale Rossini, facilmente raggiungibile dalla strada che collega Orvieto a Bolsena (indicazioni poco visibili sulla destra, all’altezza del cartello che indica confine amministrativo) Ecco qui una lunga carrellata di immagini scattate fra ottobre e novembre in questa zona, che ne ritraggono la bellezza, senza dubbio arricchita dal panorama magnifico del lago e del suo verde contorno di boschi e coltivi, con lo sfondo iconico della sagoma inconfondibile di Montefiascone.
Settembre: tempo di arature in campagna. La sapiente mano dell’agricoltore tradizionale in questo periodo crea un suggestivo paesaggio di “terra”, contrastante con le aree verdi di pascolo, ricco di sfumature che cambiano a seconda dell’ora.
Con questo bellissimo tramonto sabino da Mompeo e con l’inconfondibile profilo del Soratte, “Itinerari Laziali” vi ringrazia per l’attenzione dedicata al nostro lavoro e vi augura un felice anno nuovo! Il 2017 è stato l’anno di un grande traguardo raggiunto e superato, i 300000 contatti, ed è un risultato straordinario per un blog come il nostro, libero e indipendente, privo di ogni sostegno economico dalle istituzioni o dai privati. Il nostro obiettivo è quello di promuovere un turismo sano e di qualità sul territorio del Lazio e delle aree limitrofe, avendo come base di partenza l’immenso bacino d’utenza di Roma ma anche puntando sul resto dell’Italia e sui Paese esteri, che sempre più paiono affascinati ed attratti dalla riscoperta delle meraviglie storiche, artistiche e paesaggistiche della nostra magnifica regione. E i numeri che noi registriamo, con visite provenienti da ogni parte del mondo, sembrano confermare questo trend positivo. Continuare a seguirci e buon 2018!
Ennesima immagine da questa altura ancora poco conosciuta, che regala atmosfere, scorci e panorami di straordinaria bellezza. Ecco un romantico tramonto autunnale verso il Lago di Bolsena, alle cui spalle si erge il Monte Amiata e altre elevazioni toscane. Poggio Nibbio e i Monti Cimini: davvero uno scrigno da esplorare con attenzione.
Le Grotte di Nerone, ad Anzio, sono uno dei luoghi più amati e fotografati del Litorale Romano. Caratterizzati dal felice connubio fra i ruderi romani della grande Villa di Nerone e una piccola falesia di macco, costituiscono una felice pausa-verde alla forsennata cementificazione della costa di Anzio. Ecco un tramonto su questo angolo magico, nella malinconia di fine agosto, quando ormai l’estate tende al declino.
Veduta di Paliano al tramonto, da Piglio. Colli sovrapposti e paralleli, linee oblique di boschi che si intersecano fino a coronarsi con la grande Fortezza dei Colonna. I rari campanili gareggiano con i cipressi qua e là. Il profilo di questo borgo dalle vecchie case cadenti è semplice ma elegante. Lo sfondo si sfuma al tramonto lasciando intravedere fertili terre coltivate o lasciate al pascolo, spesso antiche tenute nobiliari. Chiude il paesaggio il Vulcano Laziale nel suo versante morfologicamente più tormentato. Un dipinto creato non dalla mano di un artista famoso ma da lavorio della natura, della storia e degli antenati. Una bellezza da godere gratuitamente dalle terrazze dei paesi circostanti, in particolare da Piglio, Serrone ed Olevano.
La luce del tramonto indora le rovine dell’Abbazia di San Martino sul Monte Acuziano, viste da Fara Sabina; sullo sfondo il mistico Monte Soratte. La zona è colma di tesori archeologici ed artistici (basti pensare all’Abbazia di Farfa) ma anche di luoghi curiosi: per saperne di più cfr. “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”.
In questi giorni i Monti Cimini regalano un magnifico spettacolo di “foliage”: particolarmente bella è la zona del Lago di Vico, con la sua faggeta depressa e i suoi castagneti. Questo è uno scorcio dallo straordinario ed ormai classico punto panoramico della pedana per parapendio, nei pressi di San Martino al Cimino.
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