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La Chiesa di San Tommaso a Roccasecca Vecchia

Il “borgo fantasma” di Roccasecca Vecchia spicca sin da lontano per la mole imponente del diroccato Castello dei Conti d’Aquino e sorveglia le belle valli del Melfa e del Liri. Qui tutto parla della figura di San Tommaso, teologo e filosofo di somma importanza per la dottrina cattolica, cui è dedicata una chiesa trecentesca di semplici forme romaniche. Salendo qui, dopo numerosi scalini, si ha la netta sensazione di un luogo “sacro”, che induce alla riflessione.


Arnara: dalla roccia alle mura

Arnara deve il suo nome alla roccia arenacea e al terreno sabbioso che circonda l’antico borgo medievale, visibile sin da lontano per il suo castello – nella sua veste attuale in parte posticcio – edificato dai Colonna. In questa foto è evidente lo stretto rapporto fra l’architettura storica e l’ambiente naturale, caratterizzato dalla pietra tufacea, scaturita da un’antichissima, seppur modesta, attività vulcanica che – in modo relativamente simile a quanto visto per Civita di Bagnoregio – profuse materiale igneo sopra uno strato argilloso creato da fiumi e torrenti. Ma al di là delle curiosità geo-morfologiche, Arnara è oggi un borgo ancora “segreto”, che merita di essere riscoperto, con i suoi vicoli pittoreschi e i suoi panorami su uno dei paesaggi collinari più belli ed integri della Ciociaria.


Rifugio Canai sui Monti Lepini

Situato in un angolo solitario dei Monti Lepini, fra boschi secolari di faggio, all’interno del Comune di Gorga, il Rifugio Canai è uno dei migliori bivacchi del Lazio: sempre aperto, dotato di tutto l’essenziale e affiancato da una comoda veranda con tavolo e panche, è al centro di una rete di rifugi piuttosto fitta, gestita da enti e associazioni locali. Poco a valle è l’omonimo fontanile d’acqua potabile, raggiungibile tramite una lunga e malmessa carrareccia. Il piccolo rifugio sta diventando pian piano un punto di riferimento per chi effettua trekking e traversate sui Lepini Orientali ma è tuttora sconosciuto all’escursionismo romano, che quando percorre i Lepini si indirizza per lo più verso il Monte Semprevisa e le cime maggiori del gruppo. Ed è un peccato perché il Rifugio Canai, con la sua insolita e graziosa architettura che richiama le baite trentine e alto-atesine, è un luogo di eccezionale poesia, dove ci si sente immersi completamente nella natura selvaggia e quasi fuori dal mondo. Eppure si è in Provincia di Roma, a poche decine di chilometri dalla Capitale! Dal Rifugio Canai si possono raggiungere località suggestive come gli altopiani del Lontro e il Monte Sprone Maraoni oppure il Monte Semprevina e i Prati di Santa Susanna. Speriamo che questo nostro post possa essere un contributo a divulgare le bellezze ambientali e paesaggistiche del Comune di Gorga.


Il Castello di Alvito

Il poderoso Castello Cantelmo ad Alvito domina la verde Val di Comino, offrendo uno scorcio di epica bellezza con lo sfondo dei Monti della Meta. Per saperne di più su questo e gli altri manieri della Ciociaria: “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”. Per creare un itinerario nella zona alla ricerca di luoghi misteriosi si consiglia invece: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


La torre di San Donato

La torre di San Donato Val di Comino si erge all’apice dell’abitato – antico castrum longobardo – dominandone i tetti e il paesaggio circostante. Fu costruita ai primi del Duecento dai Conti d’Aquino, signori di queste terre, come struttura di avvistamento: vi si accedeva tramite un’apertura in alto, raggiungibile con una scala. Una leggenda medievale riporta che sotto di essa si aprisse un cunicolo sorvegliato da un drago… Per saperne di più di luoghi e leggende della Val di Comino: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Panorama dalla “Strada del Diavolo”

Chiamata la “Strada del Diavolo” per via della sua curiosa ed inquietante numerazione, la Strada Statale 666 è uno degli accessi più spettacolari alla Val di Comino per chi provenga da Sora. Oltre ad uno sfuggente panorama sul Lago di Posta Fibreno, accompagnano il viaggio scorci indimenticabili sulle selvagge alture carsiche marsicane e sulla verde conca cominense.


Camminando per Veroli

E’ assai piacevole camminare per le tranquille strade dei quartieri medievali di Veroli, cittadina d’arte nel cuore della Ciociaria. Facendo attenzione, si scoprono inoltre numerosi simboli scolpiti sulle pietre calcaree delle abitazioni che ci fanno capire come questo centro abbia molti segreti da svelare… Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Lungo le mura di Castro dei Volsci

Castro dei Volsci è un pittoresco paesino medievale arroccato alle pendici dei Monti Ausoni, nel cuore della Ciociaria. Inserito fra i “Borghi più belli d’Italia”, offre vie acciottolate, resti di mura turrite, case in pietra e ampi panorami, oltre che aria pulita e un’ottima enogastronomia. Ancora vive sono inoltre le tradizioni, esaltate dagli eventi che animano il centro nel corso dell’anno, fra cui spicca il Presepe Vivente, uno dei più coinvolgenti di tutto il Lazio per il suo carattere spontaneo ed autentico di “festa paesana di altri tempi”. La musica e i costumi ciociari sono protagonisti di queste goliardiche serate, assieme al simpatico dialetto e alla calorosa accoglienza della gente del posto.


Fredda atmosfera al Castello dei Conti d’Aquino

La severa atmosfera autunnale avvolge le rovine del Castello dei Conti d’Aquino a Roccasecca: per saperne di più di questo affascinante monumento si faccia riferimento alla nostra guida “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”.


Scorcio epico nella Valle del Melfa

La Ciociaria offre numerosi “paesaggi epici”, forse i più potenti a livello iconico di tutto il Lazio. Rocche e castelli, spesso diruti si affacciano da orridi vertiginosi o su ampie vallate, sormontati da maestose montagne appenniniche. Tutto racconta di tragiche storie e memorie d’armi di famiglie aristocratiche, di feudatari, di invasioni, di papi e imperatori. Uno dei complessi più spettacolari è quello di Roccasecca Vecchia, legata alla figura di San Tommaso d’Aquino e oggi interessata dal “cammino” in suo onore. Dalla strada per Colle San Magno si gode questo scorcio meraviglioso, che lascia senza fiato soprattutto al tramonto. Paesaggi pregni di spiritualità e mistero assolutamente da riscoprire. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2” e “I castelli perduti del Lazio”.


Una via di Santopadre

Perso su un solitario costone della Valle del Melfa, laddove essa si restringe creando una forra, Santopadre sorprende il visitatore con i suoi intatti vicoli in pietra. Il borgo è toccato dal Cammino di San Benedetto, ed è annoverabile a diritto fra i “borghi segreti” del Lazio che meritano assolutamente di essere riscoperti. La zona del resto – una delle più belle di tutto il Lazio meridionale – custodisce innumerevoli valenze architettoniche, spirituali, paesaggistiche, letterarie ed archeologiche, il tutto immerso in un alone di leggenda: per saperne di più consigliamo la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Porta San Francesco ad Alatri

L’intero perimetro delle mura urbiche di Alatri – tutt’oggi in gran parte ben conservato – mostra questa eloquente successione di epoche, a partire da quella più antica, attribuita alla misteriosa civiltà italica e pre-romana degli Ernici. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Una chiesa nel borgo di Alvito

Disposto a più livelli e dominato da una fortezza, il centro storico di Alvito cela numerose chiesette e palazzetti storici, con architetture barocche e neoclassiche in cui si ravvisano gli influssi “borbonici”, peculiari dell’antica appartenenza al Regno delle Due Sicilie.


Triplice Cinta a Villa Santo Stefano

Una “triplice cinta” campeggia su un gradino nel borgo di Villa Santo Stefano: un segno che accomuna questi paesino ai tanti centri ciociari che vedono la presenza massiccia di tale misterioso simbolo (per saperne di più cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”).


Una tranquilla stradina nella misteriosa Veroli

La Veroli medievale conserva un’atmosfera tranquilla e paesana ed è piacevole passeggiare fra i suoi vicoli in pietra anche nelle giornate estive. La cittadina esprime però anche spunti misteriosi, che lasciano trapelare il passaggio nel Medioevo di ordini monacali e sapienziali di grande importanza: per saperne di più si faccia riferimento al vol. 2 della riedizione della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


La Roccaguglielma ad Esperia

Situata alle pendici del Monte Cecubo, sul versante orientale dei Monti Aurunci, a circa 500 m. slm, l’arcigna Roccaguglielma domina il borgo di Esperia e un panorama vastissimo sulla Bassa Ciociaria. Per sapere di più di questo castello e degli itinerari della zona: “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”.


Fumone-Vicolo con la Chiesa di San Gaugerico

La stradina principale che attraversa il borgo di Fumone, con il suo intatto fascino medievale; chiude lo sguardo la trecentesca Chiesa di San Gaugerico. Sulla sinistra è invece il muro di contenimento dei giardini pensili del Castello Longhi-De Paolis, depositario della macabra storia del “marchesino”. Fumone nei suoi molteplici aspetti è protagonista della nuova edizione di “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


Palazzo Comunale a Priverno

L’elegante Palazzo Comunale di Priverno, di origini medievali, spicca nella graziosa piazza centrale della cittadina. In questo centro storico si celano numerosi simboli di oscura origine: per saperne di più si consiglia la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”, vol. 2.


Montattico, una gemma nel verde

Come una gemma segreta incastonata nel verde: Montattico è un remoto borgo della Val di Comino occidentale, che la tradizione vuole sorto sul sito di una villa appartenuta a Tito Pomponio Attico, amico (nonché editore) di Cicerone. L’area del paese è caratterizzata da numerosi pozzi per la raccolta dell’acqua piovana. Posto alle pendici del Monte Cairo, questo piccolo villaggio dà accesso al mondo di wilderness di Campo del Popolo e degli altri aspri altopiani carsici, solcati da antichissimi tratturi.


Vicolo con arco ad Ausonia

Luci ed ombre si contendono la scena tra i vicoli in pietra di Ausonia, borgo appartenente al Parco Regionale dei Monti Aurunci, fra la Ciociaria e il Golfo di Gaeta. Luoghi di misteri legati alle antichissime civiltà preromane e di leggende di streghe e briganti.