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La Torre di Stracciacappe

Solitaria ed romantica, la medievale Torre di Stracciacappe (XI sec.) è una delle più suggestive ed iconiche della Campagna Romana e della Bassa Tuscia per la particolare bellezza del contesto paesaggistico. Dal terrazzo naturale su cui essa sorge (nei pressi della località di Settevene) si ammira infatti un magnifico panorama sulla vulcanica Conca di Stracciacappe (o Stracciacappa): si tratta del bacino di un antico lago, prosciugato nell’Ottocento con la costruzione di un canale, che oggi appare con il fondo coltivato e con i fianchi lasciati al pascolo semi-brado di cavalli, mentre tutt’intorno sono le “classiche” greggi di ovini a caratterizzare lo scenario. Un “quadro d’altri tempi”, al margine del Parco Regionale dei laghi di Bracciano e Martignano.


Rovine de La Prugna

Sulle solitarie alture in località Prataglia, sui Monti Simbruini, si trovano i pochi resti di una rocca medievale, detta de La Prugna, circondati dalla vegetazione. Posto a controllo di antiche strade commerciali fra Lazio e Abruzzo, il fortilizio è avvolto da un alone di mistero. Nei dintorni si apre uno straordinario panorama sulla Valle dell’Aniene.


Il campanile di Bocchignano

Microcosmo medievale, perso nel verde della Valle del Farfa, il piccolo borgo di Bocchignano (un tempo conosciuto come Bucciniano) è qualificato dal campanile romanico-gotico di San Giovanni Battista. Ci troviamo in una delle zone più misteriose e suggestive del Lazio, fortemente segnata dalla storia dell’Alto-Medioevo, soprattutto da quell’oscuro passaggio fra Longobardi e Franchi, di cui seppe favorire la potente Abbazia di Farfa, che sarebbe divenuta – e poi rimasta a lungo – signora incontrastata di queste terre. Il toponimo dell’antica Buccinianum risalirebbe al termine buccina – una sorta di “olifante” o “corno da guerra” – oppure alla presenza di un tempio dedicato alla dea Vacuna, da cui Vacunianum, evidentemente – per “betacismo” – poi alterato dalla lingua volgare nel corso del tempo in Bacunianum. L’impianto originario del castrum longobardo è costituito da una triplice cinta, il cui simbolo curiosamente appare anche ai piedi della suddetta chiesa del paese, di origine duecentesca. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Paesaggio medievale in Sabina

Quest’immagine eloquente del “paesaggio medievale” dell’incastellamento sabino si apre improvvisamente lungo il sentiero per l’Eremo di San Leonardo, perso nel verde dei fitti boschi di leccio: borghi, castelli e luoghi di profonda spiritualità da un lato, natura selvaggia e colli ameni dall’altro, si intrecciano magicamente in questo territorio, uno dei più emozionanti del Lazio e non solo. Nella fotografia appare l’intatto disegno urbanistico di Roccantica – famosa per la leggenda del Revotano – mentre sullo sfondo si vede l’altrettanto splendido borgo di Casperia, nel cuore della Sabina Tiberina. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


Scorcio di Alvito

Le case di Alvito, splendido borgo della Val di Comino caratterizzato dalla successione di agglomerati posti a diverse altitudini: nella parte più alta la frazione di Castello, che ospita l’antica fortezza dei Cantelmo. Per saperne di più. “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”.


La Torre di Presciano

Pressoché sconosciuta sia a livello turistico che storico, la medievale Torre di Presciano si erge nel cuore di un’azienda vinicola, sulle dolci colline che da Velletri digradano verso la Pianura Pontina.


Rocchettine a novembre

Uno dei nostri soggetti preferiti, il borgo-castello “perduto” di Rocchettine, in una tipica veste novembrina. Per saperne di più: “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”.


Il Casale di Malborghetto

Posto al diciannovesimo chilometro della Via Flaminia, sulle dolci colline alla destra orografica della Valle del Tevere, lo stupendo Casale di Malborghetto è il risultato di svariate sovrapposizioni storiche e architettoniche. Edificato nel Medioevo sui ruderi di un arco quadrifronte d’epoca tardo-romana, suggella un angolo incantato della campagna a nord di Roma. Passeggiando lungo i resti dell’antico basolato e ammirando il prezioso contesto paesaggistico, ci si può immergere in un’atmosfera che rievoca con decisione la memoria del passaggio di illustri personaggi come di più modesti pellegrini e viaggiatori. Si rivive così uno di quei deliziosi “quadretti” del Grand Tour che dipingevano un Lazio bucolico e allo stesso tempo romantico.


Corviano-Tombe a sagoma umana

Nel sito archeologico di Corviano, noto per le sue abitazioni rupestri d’epoca villanoviana (e riutilizzate in epoche successive), si trova una piccola necropoli longobarda, con i ruderi di una chiesetta romanica e tombe a sagoma umana (o “antropomorfe”): nell’immagine appare, in modo struggente e tragico, un’intera famiglia. In questo luogo, perso nella natura selvaggia, si respira un’atmosfera pregna di mistero, che rimanda all’oscura epoca del cosiddetto “Corridoio bizantino” (VI-VIII sec.), quando codeste vallate costituivano vere e proprie frontiere fra il dominio greco e quello germanico su un’Italia ormai lontana dallo splendore imperiale.


Serrone-Rocca Colonna

Serrone-Rocca Colonna, scorcio panoramico 1 RCRLB

Simbolo del paese, la Rocca Colonna domina Serrone, all’estremo nord della Ciociaria. Il fortilizio, di cui rimane poco oltre alla torre, si sviluppa alle pendici del Monte Scalambra e offre un bellissimo panorama sull’Alta Valle del Sacco.


Lugnola-Chiesa di San Cassiano

Lugnola-Chiesa di S. Cassiano 1 RCRLB.JPG

Uno scorcio del delizioso borgo medievale di Lugnola, nell’estremo angolo nord della Sabina Tiberina, al confine con la Sabina Narnense, qualificato dall’antica Chiesa di San Cassiano (X sec.).


Acquapendente, sulla Via Francigena

Acquapendente-Scorcio con Torre del Barbarossa 1 RCRLB.JPG

L’eleganza formale di Acquapendente, cittadina sviluppatasi nel Medioevo sulla Via Francigena. Famosa per la Basilica del Santo Sepolcro, con la sua magnifica cripta romanica, è il primo centro del Lazio che si incontra provando da nord sulla Via Cassia.


Anagni-Palazzo di Bonifacio VIII

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Il Palazzo di Bonifacio VIII ad Anagni (XIII sec.), uno dei simboli della storia del Lazio e dell’Italia medievale. Qui avvenne il famoso “Schiaffo”, o meglio l’oltraggio, commesso da Guglielmo da Nogaret, cancelliere del re di Francia, e da Sciarra Colonna, acerrimo avversario dei Caetani, ai danni del Papa, che fu imprigionato nella sua stessa abitazione (ma poi liberato dal popolo anagnino).


Veduta dell’Abbazia di Vulci e del Ponte del Diavolo

Vulci-Veduta 1 RCRLB

Uno degli scorci “proverbiali” del Lazio: l’Abbazia di Vulci e il Ponte del Diavolo dominano la selvaggia Valle del Fiora creando uno scenario dai toni “fantastici”.


Palazzo del Governatore a Vico nel Lazio

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Il bel Palazzo del Governatore, nel cuore del delizioso borgo medievale di Vico nel Lazio, alle pendici dei Monti Ernici. Edificato dai Colonna nel Basso Medioevo, fra il XIII e il XIV secolo, è oggi sede del Comune ed ospita il Museo della Pace, dedicato a Galileo Galilei. 


Veduta del Castello di Chia

Castello di Chia-Veduta 1 RCRLB

Una romantica veduta invernale della Torre (o Castello) di Chia, presso l’omonima frazione di Soriano nel Cimino ma a poca distanza da Bomarzo. Il fortilizio appare immerso in uno scenario boscoso, dando forma ad un vero e proprio “paesaggio medievale”.


Eremo di San Salvatore ad Antuni

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Nelle immediate vicinanze del borgo abbandonato di Antuni (Castel di Tora) si trovano i resti del medievale Eremo di San Salvatore, affacciato a balcone sul “paesaggio fantastico” del Lago del Turano.


Bassano in Teverina-Scorcio del borgo

Bassano in Teverina-Scorcio del borgo 1 RCRLB.JPG

Uno scenografico scorcio del borgo di Bassano in Teverina, posto a balcone sulla Valle del Tevere, poco a nord di Orte. Il centro storico è stato completamente ristrutturato negli ultimi decenni, dopo che nella Seconda Guerra Mondiale un’esplosione lo aveva gravemente danneggiato. Il suo territorio – che conserva cospicui resti archeologici d’epoca etrusca, romana e medievale – è legato all’antico ricordo della famosa Battaglia del Lago Vadimone (309 a. C.), laddove gli Etruschi furono definitivamente sconfitti dai Romani.


Castello di Poggio Poponesco

Fiamignano-Castello di Poggio Poponesco 1 RCRLB.JPG

Il Cicolano, “terra di mezzo” fra Sabina ed Abruzzo, possiede uno dei “paesaggi medievali” più suggestivi e meglio conservati del Lazio. Innumerevoli piccoli borghi arroccati come presepi punteggiano le fitte foreste di querce, faggi e castagni, donando spesso panorami superbi sul Lago del Salto. Molti anche i castelli, quasi sempre in rovina, come quello di Poggio Poponesco, dall’aspetto epico, posto a dominio della Valle del Salto e del paese di Fiamignano: per saperne di più si faccia riferimento alla nostra guida “I castelli perduti del Lazio e i loro segreti”.


Riflessi nel laghetto di Ninfa

Ninfa-Riflessi nel laghetto RCRLB

La primavera è senza dubbio la stagione della vita en plein air. E quindi ville, parchi e giardini storici diventano luoghi speciali da visitare in questo periodo, sperando nella clemenza del meteo. Qui siamo a Ninfa, la “Pompei del Medioevo” come la definì il Gregorovius nell’Ottocento, oggi considerata uno dei giardini “all’inglese” più belli del mondo: le torri merlate alla ghibellina del Castello Caetani si specchiano nel rigoglioso laghetto sorgivo sul quale sorgono le rovine di questa affascinante “città morta”. Si consiglia vivamente la visita di questo straordinario luogo fra aprile e maggio.