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La Chiesa di San Tommaso a Roccasecca Vecchia

Il “borgo fantasma” di Roccasecca Vecchia spicca sin da lontano per la mole imponente del diroccato Castello dei Conti d’Aquino e sorveglia le belle valli del Melfa e del Liri. Qui tutto parla della figura di San Tommaso, teologo e filosofo di somma importanza per la dottrina cattolica, cui è dedicata una chiesa trecentesca di semplici forme romaniche. Salendo qui, dopo numerosi scalini, si ha la netta sensazione di un luogo “sacro”, che induce alla riflessione.


Ninfa al crepuscolo

Un romantico scorcio crepuscolare di Ninfa, con il diruto Castello Caetani, luogo di leggende medievali. “Città morta” avvolta in un giardino (“all’inglese”) fra i più belli al mondo è un luogo che fa sempre sognare, invitando alla riflessione.


L’ultimo rifugio dei Templari

Una piccola “croce patente” testimonia il passaggio/soggiorno dei Cavalieri del Tempio in questo romitorio perso fra i Monti Lepini, a poca distanza dal borgo medievale di Bassiano. Il Santuario del SS. Crocifisso – risalente al XII secolo – noto per la spettacolare “Grotta dei Templari” – fu, secondo la leggenda (o meglio, la tradizione), l'”ultimo rifugio” dei celebri monaci-cavalieri, in fuga dalla feroce ed improvvisa persecuzione che venne scatenata contro di loro dal re di Francia Filippo il Bello agli inizi del XIV secolo. Rimasto per molti anni chiuso, il santuario (che peraltro custodisce uno degli impressionanti crocifissi del frate seicentesco Vincenzo Pietrosanti) è oggi regolarmente visitabile grazie all’impegno e alla devozione dell’eremita Pietro, il quale accoglie con grande gentilezza i visitatori e li guida alla scoperta di questo vero e proprio “tesoro nascosto” del Lazio.


Le Isole Pontine dal Circeo

In un pomeriggio di fine autunno, ecco il magnifico panorama sul Tirreno con lo sfondo del profilo delle Isole Pontine, dalla località Batterie del mitico Monte Circeo, posta sul suo versante più assolato (Quarto Caldo).


Arnara: dalla roccia alle mura

Arnara deve il suo nome alla roccia arenacea e al terreno sabbioso che circonda l’antico borgo medievale, visibile sin da lontano per il suo castello – nella sua veste attuale in parte posticcio – edificato dai Colonna. In questa foto è evidente lo stretto rapporto fra l’architettura storica e l’ambiente naturale, caratterizzato dalla pietra tufacea, scaturita da un’antichissima, seppur modesta, attività vulcanica che – in modo relativamente simile a quanto visto per Civita di Bagnoregio – profuse materiale igneo sopra uno strato argilloso creato da fiumi e torrenti. Ma al di là delle curiosità geo-morfologiche, Arnara è oggi un borgo ancora “segreto”, che merita di essere riscoperto, con i suoi vicoli pittoreschi e i suoi panorami su uno dei paesaggi collinari più belli ed integri della Ciociaria.


Nel cuore di Terracina

La bellissima Piazza del Municipio, cuore di Terracina, ricalca il luogo dell’antico Foro Emiliano: vi si sommano rovine e reperti d’epoca romana ad architetture medievali in un mix assai affascinante. Per la sua importanza storico-archeologica e per la sua oggettiva piacevolezza, questa piazza può essere considerata come il vero “salotto all’aria aperta della Riviera di Ulisse”.


Profili nella Riviera d’Ulisse

Uno scorcio fra monti e mare nella Riviera di Ulisse, caratteristica di questa estrema landa meridionale del Lazio, intrisa di mito e memorie letterarie: si scorgono bene i promontori di Terracina e del Circeo.


Gaeta medievale, incanto mediterraneo

Il promontorio della “Gaeta medievale” visto dal Monte Orlando e immerso nell’azzurro del Tirreno: una “cartolina” che sta diventando “classica” per questa splendida cittadina ricca di fascino e mistero.


La Grotta dei Templari

L’impressionante e misteriosa Grotta di Selvascura, presso Bassiano, è da alcuni studiosi ritenuta come legata alla presenza di un ultimo nucleo di Cavalieri del Tempio, che qui avrebbero trovato rifugio nell’epoca delle persecuzioni contro l’ordine, nei primi decenni del Trecento: per saperne di più cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Alle falde del Monte Orlando

Affacciata sul Tirreno, la base del Monte Orlando, oltre alla celebre “Montagna spaccata” e alla “Grotta del Turco”, è costellata di grotte, faglie e fenditure, che incidono le pareti spesso altissime. Molto suggestivo è navigare costeggiando le falesie e avvicinandosi ai numerosi – e talvolta inquietanti – antri, bagnati da un mare limpido e smeraldino.


Rifugio Canai sui Monti Lepini

Situato in un angolo solitario dei Monti Lepini, fra boschi secolari di faggio, all’interno del Comune di Gorga, il Rifugio Canai è uno dei migliori bivacchi del Lazio: sempre aperto, dotato di tutto l’essenziale e affiancato da una comoda veranda con tavolo e panche, è al centro di una rete di rifugi piuttosto fitta, gestita da enti e associazioni locali. Poco a valle è l’omonimo fontanile d’acqua potabile, raggiungibile tramite una lunga e malmessa carrareccia. Il piccolo rifugio sta diventando pian piano un punto di riferimento per chi effettua trekking e traversate sui Lepini Orientali ma è tuttora sconosciuto all’escursionismo romano, che quando percorre i Lepini si indirizza per lo più verso il Monte Semprevisa e le cime maggiori del gruppo. Ed è un peccato perché il Rifugio Canai, con la sua insolita e graziosa architettura che richiama le baite trentine e alto-atesine, è un luogo di eccezionale poesia, dove ci si sente immersi completamente nella natura selvaggia e quasi fuori dal mondo. Eppure si è in Provincia di Roma, a poche decine di chilometri dalla Capitale! Dal Rifugio Canai si possono raggiungere località suggestive come gli altopiani del Lontro e il Monte Sprone Maraoni oppure il Monte Semprevina e i Prati di Santa Susanna. Speriamo che questo nostro post possa essere un contributo a divulgare le bellezze ambientali e paesaggistiche del Comune di Gorga.


Il Castello di Alvito

Il poderoso Castello Cantelmo ad Alvito domina la verde Val di Comino, offrendo uno scorcio di epica bellezza con lo sfondo dei Monti della Meta. Per saperne di più su questo e gli altri manieri della Ciociaria: “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”. Per creare un itinerario nella zona alla ricerca di luoghi misteriosi si consiglia invece: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


La torre di San Donato

La torre di San Donato Val di Comino si erge all’apice dell’abitato – antico castrum longobardo – dominandone i tetti e il paesaggio circostante. Fu costruita ai primi del Duecento dai Conti d’Aquino, signori di queste terre, come struttura di avvistamento: vi si accedeva tramite un’apertura in alto, raggiungibile con una scala. Una leggenda medievale riporta che sotto di essa si aprisse un cunicolo sorvegliato da un drago… Per saperne di più di luoghi e leggende della Val di Comino: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Panorama dalla “Strada del Diavolo”

Chiamata la “Strada del Diavolo” per via della sua curiosa ed inquietante numerazione, la Strada Statale 666 è uno degli accessi più spettacolari alla Val di Comino per chi provenga da Sora. Oltre ad uno sfuggente panorama sul Lago di Posta Fibreno, accompagnano il viaggio scorci indimenticabili sulle selvagge alture carsiche marsicane e sulla verde conca cominense.


Palude nella Selva del Circeo

Grande serbatoio di biodiversità, il Parco Nazionale del Circeo è noto per la sua vasta “selva”, ultimo lembo della foresta planiziaria che occupava quasi interamente le antiche Paludi Pontine. Gli ambienti umidi continuano a caratterizzare il folto del bosco, almeno nel periodo invernale, dando forma ad angoli suggestivi e sognanti.


Rovine de La Prugna

Sulle solitarie alture in località Prataglia, sui Monti Simbruini, si trovano i pochi resti di una rocca medievale, detta de La Prugna, circondati dalla vegetazione. Posto a controllo di antiche strade commerciali fra Lazio e Abruzzo, il fortilizio è avvolto da un alone di mistero. Nei dintorni si apre uno straordinario panorama sulla Valle dell’Aniene.


Mura megalitiche in Val di Comino

Resti di mura megalitiche nella campagna di San Donato Val di Comino. Una presenza costante in Ciociaria, questa tipologia muraria: per saperne di più e crearsi eventualmente un itinerario “a tema”, si consiglia la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Camminando per Veroli

E’ assai piacevole camminare per le tranquille strade dei quartieri medievali di Veroli, cittadina d’arte nel cuore della Ciociaria. Facendo attenzione, si scoprono inoltre numerosi simboli scolpiti sulle pietre calcaree delle abitazioni che ci fanno capire come questo centro abbia molti segreti da svelare… Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


La magia dei boschi lepini

La suggestione dei boschi dei Lepini in inverno: qui siamo nei pressi di Pian della Faggeta (Carpineto Romano) e lo scenario è così magico da sembrare abitato da elfi, gnomi e folletti…


Lungo le mura di Castro dei Volsci

Castro dei Volsci è un pittoresco paesino medievale arroccato alle pendici dei Monti Ausoni, nel cuore della Ciociaria. Inserito fra i “Borghi più belli d’Italia”, offre vie acciottolate, resti di mura turrite, case in pietra e ampi panorami, oltre che aria pulita e un’ottima enogastronomia. Ancora vive sono inoltre le tradizioni, esaltate dagli eventi che animano il centro nel corso dell’anno, fra cui spicca il Presepe Vivente, uno dei più coinvolgenti di tutto il Lazio per il suo carattere spontaneo ed autentico di “festa paesana di altri tempi”. La musica e i costumi ciociari sono protagonisti di queste goliardiche serate, assieme al simpatico dialetto e alla calorosa accoglienza della gente del posto.