Uno degli scorci più celebri del Lazio: il mitico profilo del Circeo che svetta sull’ameno Lago di Paola, ai bordi di Sabaudia, fulgido esempio di “città razionalista”.
Antica città perduta dei Monti Lepini, distrutta dai suoi stessi abitanti durante il conflitto fra Mario e Silla (I sec. a. C.) con un tragico suicidio collettivo, Norba sorveglia dall’alto l’intera Pianura Pontina e offre uno spettacolo desolante quanto fascinoso per il suggestivo rapporto di simbiosi fra natura e rovine storiche, oggi valorizzato da un parco archeologico.
Uno straordinario panorama dai crinali che si aprono dalla suggestiva piana carsica di Campo Catino: in primo piano le nevi degli Ernici, in secondo piano il profilo inconfondibile del Monte Cacume, sui Lepini, e sullo sfondo una visione inedita e sfumata del promontorio del Circeo.
Ai piedi di Artena e dei Monti Lepini, nel cuore del Lazio, si apre inaspettatamente un’ampia e splendida valle dal carattere bucolico: la si può raggiungere (in discesa) anche da Rocca Massima. Uno dei pochi spazi agresti “aperti” dei Lepini e per questo di grande valore culturale-paesaggistico.
Compresa nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e nota per un venerato santuario di origini antichissime, la Val di Canneto, nel Comune di Settefrati, offre un paesaggio alpestre ed è stata recentemente sottoposta ad un riuscito intervento di valorizzazione ambientale. Assai frequentato è il sentiero che sale alla magnifica località di Tre Confini, ove in questo periodo si può ascoltare il bramito dei cervi in amore ed avvistare interni branchi di questi animali selvatici. Altro motivo di interesse è il foliage delle faggete che sta per raggiungere il suo massimo.
Una delle infinite sculture della natura nella Selva di Cori, interessante bosco con esemplari secolari di castagno e faggio, nel versante occidentale dei Monti Lepini.
E ‘fatto poco noto, ma ai piedi del versante occidentale dei Monti Lepini, precisamente nella campagna di Cori, si apre una zona vinicole più belle, pregiate ed interessanti del Lazio. Re di queste coltivazioni è il Bellone, vitigno autoctono che dà vita a produzioni limitatissime ma di alta qualità, sempre più aperte verso il biologico: qui siamo fra gli splendidi vigneti delle cantine bio di Carpineti.
Vicalvi in lontananza, visto dalla Piana del Fibreno. E’ dominato dall’imperiosa mole del Castello detto “Longobardo” (cfr. “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”), su cui aleggiano fosche leggende, come quella della cortigiana Aleandra Maddaloni – vissuta nel Settecento – il cui spettro si aggirerebbe nel maniero…
Una veduta classica di Cori da Via Stoza, nei pressi delle Cantine Cincinnato. Un borgo strabordante di storia, al cui apice si svetta il Tempio di Ercole, d’epoca romana (I sec.), E circondato dalla natura. Un luogo unico, insomma, ma che meriterebbe maggiore cura ed attenzione da parte delle amministrazioni.
Uno dei “quadri” più spettacolari della Ciociaria e dell’intero Lazio: la Certosa di Trisulti, vista dal vicino Convento di San Nicola, spicca come una gemma preziosa fra le sacre selve dei Monti Ernici, sorvegliata dalle ardite vette della Monna e della Rotonaria. Uno scorcio di perfetta e sublime integrazione fra architettura, storia e natura, che meraviglia ed entusiasma i sempre più numerosi pellegrini del Cammino di San Benedetto.
Il Palazzo di Bonifacio VIII ad Anagni (XIII sec.), uno dei simboli della storia del Lazio e dell’Italia medievale. Qui avvenne il famoso “Schiaffo”, o meglio l’oltraggio, commesso da Guglielmo da Nogaret, cancelliere del re di Francia, e da Sciarra Colonna, acerrimo avversario dei Caetani, ai danni del Papa, che fu imprigionato nella sua stessa abitazione (ma poi liberato dal popolo anagnino).
La misteriosa Isola di Santo Stefano con il suo poderoso carcere borbonico – costruito, si dice, con criteri esoterici – vista da Ventotene. Settembre con le sue temperature più miti è perfetto per visitare le isole pontine, non rinunciando al bagno nelle acque cristalline ma potendone apprezzare meglio le bellezze naturalistiche.
Uno degli angoli più meravigliosi della Ciociaria e dell’intero Lazio: il Lago di Posta Fibreno. Questa magnifica e limpidissima risorgenza ai piedi dei Monti Marsicani – nota fin dall’antichità per un’isola galleggiante di torba (la “Rota”) citata anche da Cicerone e da Plinio il Vecchio – ammalia i visitatori sempre più numerosi e gli escursionisti che percorrono i rilassanti sentieri della riserva naturale.
Il panorama da Anagni verso est: oltre le selve e gli oliveti che scendono dalla cittadina, si innalzano le aspre e assolate alture di Acuto. In questo paesaggio pittoresco si celano numerosi ruderi romani e medievali.
Le coste del Monte Circeo si gettano nel Mar Tirreno, rivestite di profumata macchia mediterranea. Con quest’immagine dal sapore estivo “Itinerari Laziali” va in vacanza e vi augura Buon Ferragosto!
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