Auguriamo ai nostri amici lettori Buon Natale con un’immagine suggestiva della Valle Santa di San Benedetto, ossia quella dei monasteri sublacensi. Qui si conserva la memoria dei nostri valori più antichi, profondi ed autentici. Un messaggio, quello dell’ora et labora, assai attuale in un momento storico in cui un tecno-scientismo frivolo e corrotto – “braccio armato” di tirannici poteri globalisti – pretende di avere la verità in mano, condizionando ogni dettaglio della nostra vita e cancellando – insieme alla democrazia e ai diritti fondamentali dell’uomo – ogni barlume di spiritualità, ogni spinta verso la trascendenza.
I Lepini offrono sentieri suggestivi, a volte poco battuti, sempre avvolti da una certa atmosfera misteriosa. Qui siamo sull’altopiano carsico dell’Erdigheta, dove si trova un profondo inghiottitoio. I cavalli al pascolo nella bruma creano uno scenario affascinante, quasi “britannico”.
Una veduta crepuscolare di Carpineto Romano, borgo posto nel cuore dei Monti Lepini e ricco di testimonianze dell’antica presenza dei Cavalieri Templari.
Le antiche case di Sermoneta spuntano dalla macchia mediterranea, viste dall’area della Fiera di San Michele. Spicca il maschio del Castello Caetani, simbolo del paese. Sermoneta sarà una delle protagoniste del vol. 2 della nuova edizione di “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”, che uscirà fra non molto, dopo il grande lavoro effettuato in quest’ultimo anno di studi, ricerche, perlustrazioni e reportage fotografici. Stay tuned!
Arroccato sulle pendici meridionali dei Lepini, il borgo di Maenza è una piacevole sorpresa per i visitatori, con il suo poderoso castello (fondato nel XIII secolo dai misteriosi Conti di Ceccano) e con i suoi vicoli pittoreschi. Uno dei punti più caratteristici è senz’altro la Loggia dei Mercanti, una vera e propria “piazzetta coperta” che offre un bel panorama sulla Piana dell’Amaseno. Dall’arco-belvedere, inoltre, volgendo lo sguardo in basso a sinistra sul muretto, si può notare uno degli svariati esemplari di “Triplice Cinta” presenti sulle antiche pietre del paese, simbolo dalle valenze esoteriche diffusissimo nel Lazio meridionale.
I selvaggi crinali del poderoso massiccio del Cairo, che domina l’Abbazia di Montecassino. Qui siamo nei pressi del solitario Campo del Popolo, altopiano carsico fra i più suggestivi della Ciociaria, a cavallo fra Val di Comino e Valle del Liri.
Lo spettacolare panorama sul Lago di Posta Fibreno, visto dall’omonimo borgo, alle porte della Val di Comino. In basso sulla sinistra spicca la cosiddetta “Rota”, l’isola “galleggiante” di torba e radici citata sin nell’antichità da Marco Terenzio Varrone e da Plinio il Vecchio.
Fra le romantiche rovine del Castello Longobardo di Vicalvi, che le leggende popolari del posto raccontano sede di oscure presenze: per maggiori informazioni sulla storia e i misteri di questo maniero si faccia riferimento alla nostra guida “I castelli perduti del Lazio”.
Oggi consideriamo la svastica un emblema nazista ma in realtà si tratta di un simbolo antichissimo con un significato del tutto positivo, attinente al bene e al sole, mantenutosi nella cultura cristiana. Eccolo campeggiare sul soffitto del Duomo dei Santi Giovanni e Paolo a Ferentino.
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