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Tuscania dal Sentiero del Sasso Pinzuto

Dal Sentiero del Sasso Pinzuto, nei pressi di Tuscania e del Fiume Marta, si apre un bellissimo panorama su questa cittadina d’arte medievale e rinascimentale. Nonostante lo sfondo sia stato rovinato in modo scellerato da decine di pale eoliche, la veduta (che prima di ciò era davvero magnifica) rimane del massimo interesse per apprezzare la perfetta armonia fra l’edificato storico e il paesaggio agreste e naturale – in attesa di un futuro smantellamento di questa vergogna nazionale.


Visioni d’eternità

Il panorama sul Foro Romano dal Campidoglio è uno dei più spettacolari e romantici al mondo. Oltre alla sublime bellezza estetica – architettonica e paesaggistica – colpisce profondamente l’animo, di chi lo ammiri, l’intreccio di storie, leggende e miti racchiusi in questo spazio che ben sintetizza lo spirito della “Città Eterna”. Soprattutto al tramonto, le incomparabili luci di Roma rendono questa veduta simile ad un vero e proprio dipinto.


Colle di Tora

Con lo sviluppo, negli ultimi anni, del cosiddetto “turismo di prossimità”, alcune località del Lazio hanno goduto di una sorta di “boom turistico”, divenendo molto più conosciute rispetto al passato. Una di esse è il Lago del Turano, uno dei più bei laghi artificiali d’Italia, esempio straordinario di come possa essere coniugata la produzione di energia pulita e rinnovabile (idroelettrica) e la creazione di paesaggi di straordinario valore turistico, estetico ed ambientale (zona umida) – malgrado i costi sociali pagati da questi territori (e quelli ci sono sempre) con la “sommersione” dei terreni più fertili o di interi paesi (come accaduto nel vicinissimo Lago del Salto). Però erano altri tempi… In ogni caso, oggi ammiriamo uno scenario dai toni fiabeschi, un lago dai colori cangianti – smeraldino, turchese, azzurro – a seconda delle stagioni e delle condizioni meteo, che i turisti – anche stranieri – stanno scoprendo e apprezzando, e su cui si affacciano borghi incantevoli: nella foto Colle di Tora, il più piccolino, che si erge lungo un’esigua penisola circondato dalle acque.


Tarquinia medievale dalla Roccaccia

L’impressionante skyline turrita della Tarquinia medievale, vista dalle suggestive colline della Roccaccia e immersa nell’intatto paesaggio della Valle del Marta.


La Torre di Stracciacappe

Solitaria ed romantica, la medievale Torre di Stracciacappe (XI sec.) è una delle più suggestive ed iconiche della Campagna Romana e della Bassa Tuscia per la particolare bellezza del contesto paesaggistico. Dal terrazzo naturale su cui essa sorge (nei pressi della località di Settevene) si ammira infatti un magnifico panorama sulla vulcanica Conca di Stracciacappe (o Stracciacappa): si tratta del bacino di un antico lago, prosciugato nell’Ottocento con la costruzione di un canale, che oggi appare con il fondo coltivato e con i fianchi lasciati al pascolo semi-brado di cavalli, mentre tutt’intorno sono le “classiche” greggi di ovini a caratterizzare lo scenario. Un “quadro d’altri tempi”, al margine del Parco Regionale dei laghi di Bracciano e Martignano.


Civitella d’Agliano sotto un cielo plumbeo d’aprile

Il compatto borgo di Civitella d’Agliano, uno dei più suggestivi eppure meno conosciuti “balconi” panoramici sulla magnifica Valle dei Calanchi. Siamo nella nostra amata Teverina Viterbese, terra di “paesi fantasma” e “città morenti” che tuttavia si stanno riscoprendo all’insegna di un turismo curioso. Per chi volesse saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Rocca Respampani: visione d’epoca

Situata nel Comune di Monte Romana ma raggiungibile più facilmente da Tuscania, la seicentesca Rocca Respampani domina un paesaggio solitario e solenne, apparentemente fuori dal tempo e dal mondo. Il fortilizio, che ha più l’aspetto del palazzo rurale che del castello, venne costruito in una zona di antichi insediamenti, ove passava l’etrusco-romana Via Clodia e appartenne a lungo all’Ospedale del Santo Spirito in Sassia. E’ uno dei nostri soggetti preferiti a livello fotografico e ci affascina il suo riproporre praticamente inalterata l’atmosfera poetica del Lazio papalino di un tempo, quello immortalato da innumerevoli dipinti del Grand Tour e in tempi recenti dal cinema, come nell’indimenticabile “Marchese del Grillo” con Alberto Sordi. Nei pressi della fattoria fortificata di Respampani si trova un borgo medievale abbandonato, conosciuto come la “Rocca Vecchia” che si consiglia vivamente di raggiungere. Per saperne di più su questo e sugli altri luoghi circostanti cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Latera, come un presepe…

Con le sue umili e compatte abitazioni, Latera appare al visitatore come un vero e proprio “paese-presepe”. Particolarmente eloquente, a tal proposito, è il momento che segue al crepuscolo, allorquando il piccolo borgo, avvolto da una flebile luce naturale, viene “acceso” da tante lucette. Tutt’intorno il silenzio e l’atmosfera di una campagna ancora integra.


Pian Fasciano: Tuscia “senza tempo né confini”

Il panorama “senza tempo” e dai “grandi spazi” che si apre nel cuore dell’ancora sconosciuta Valle del Marta, a metà strada fra Tuscania e Tarquinia, sulle rovine del Castello di Pian Fasciano. Sullo sfondo, a guardare bene, si notano i pochi resti del dirimpettaio Castello dell’Ancarano mentre sono le prossime colline di Monte Romano e i più lontani Cimini a chiudere l’orizzonte. Un “quadro” paesaggistico strepitoso e segreto, che meriterebbe di essere studiato e apprezzato da fotografi vedutisti e pittori en plein air. Per saperne di più sugli itinerari possibili nella zona: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


La “Grande muraglia volsca”

La “Grande muraglia volsca”: così potremmo definire la monumentale opera di fortificazione che dal pianoro dell’antichissima città di Circeii scende arditamente lungo un declivio della mitica “Isola Eea” – così come veniva definito in tempi remoti il Promontorio del Circeo. In realtà la fondazione di Circeii – così come l’edificazione delle sue poderose mura ciclopiche – rimane avvolta nell’incertezza di fonti storiche contrastanti. Di certo fu contesa da Romani e Volsci, prima di finire stabilmente sotto l’influenza e poi il dominio dell’Urbe. Questo straordinario colpo d’occhio è visibile dalla strada che conduce alle “Batterie”, località ben nota ai bagnanti per le sue splendide calette rocciose. Un luogo, il Circeo, che non smette di stupire ed affascinare, con il suo mix irresistibile di natura, archeologia, miti e leggende (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”).


Scorcio di Onano

Tra Acquapendente e Sorano – al confine tra Lazio e Toscana – si staglia il pittoresco borgo “segreto” di Onano, con il suo poderoso castello quasi “mimetizzato” tra le vecchie case di tufo. Appartenuto alla famiglia feudale dei Monaldeschi è ora sede del Comune.


Veduta di Celleno Vecchio

L’incantevole veduta del borgo di Celleno Vecchio, da noi denominato, anni fa, “l’altra Civita” (soprannome ormai “scopiazzato” sul web), sottolineando come, pur nella somiglianza paesaggistico-architettonica, la dimensione di Celleno fosse rimasta più intima, lontana dal turismo di massa. Oggi il turismo nel “borgo fantasma” è decisamente aumentato ma naturalmente senza i “numeri” da over tourism di Bagnoregio. Se la godono i veri amatori, gli appassionati del “bello”, come nei giorni infrasettimanali d’autunno quando si può avere il privilegio di visitare questo gioiello spesso da soli. 


I colori di Roma dal Pincio

Il Pincio è uno dei luoghi più romantici della Capitale, soprattutto al tramonto, e quello culminante della visita alla famosa Villa Borghese. Non è enumerato fra i “sette colli” di Roma poiché originariamente non era compreso nell’urbe, in cui fu inglobato solo dopo la costruzione delle mura aureliane (intorno al 270-273 d. C.). Questa altura nel sottosuolo riserva molte sorprese e misteri, com’è facile immaginare, ma qui vogliamo soffermarci sulla vista che spazia su tutto il centro storico, in particolare sulla città barocca e sullo sviluppo post-unitario. Spiccano nell’ordito dell’edificato i “colori di Roma”: dai coppi marroni alle terrazze verdi e fiorite e ornate da piante rampicanti, dai colori degli intonaci – ora smunti ora vivaci – al bianco travertino di molti monumenti, i quali a loro volta si caratterizzano per la loro grande varietà architettonica, anche se spadroneggiano le cupole cinque-seicentesche. Sullo sfondo la barriera verde del Gianicolo, altro colle storico della “città eterna”, da cui pure si gode una vista straordinaria. Sarebbe tuttavia finalmente il caso di intervenire sull’ornato anche a livello di dettagli, cercando di limitare ad esempio l’impatto delle paraboliche o di superfetazioni costituite da materiali alieni al contesto. Interventi non solo auspicabili ma doverosi per tutelare e riportare al suo splendore una vista che rimane unica al mondo.


Roccalvecce, il sogno romantico…

Come sanno bene i nostri lettori, abbiamo un debole per questo solitario villaggio della Teverina Viterbese. Roccalvecce infatti conserva un’intatta urbanistica medievale, perfettamente integrata con il paesaggio circostante, sul quale offre ampi e indimenticabili panorami. Negli ultimi tempi questo borgo sembra vivere una timida riscoperta, dopo decenni di oblio, anche grazie ai suoi pochi abitanti che si impegnano a renderlo accogliente malgrado attualmente non vi siano attività commerciali o di ristorazione ma esclusivamente la possibilità di pernottare in un sistema di “albergo diffuso” simboleggiato dal bel Castello Costaguti (visitabile su prenotazione). In ogni caso crediamo sia solo questione di tempo poiché, sulla scia del grande successo delle dirimpettaie Sant’Angelo e Celleno, il turismo non tarderà ad innamorarsi di Roccalvecce e della sua atmosfera misteriosa e romantica.


Le case di Castel di Tora

Il pittoresco borgo di Castel di Tora, uno dei più belli del Lazio e senza dubbio il più visitato della Valle del Turano. Domina l’abitato una rocca dell’XI secolo, di origine longobarda e appartenuta all’Abbazia di Farfa.


Veduta di Salisano

Uno scorcio del piccolo borgo di Salisano immerso nel suo aspro paesaggio, a balcone sulla Valle del Farfa.


Scorcio di Alvito

Le case di Alvito, splendido borgo della Val di Comino caratterizzato dalla successione di agglomerati posti a diverse altitudini: nella parte più alta la frazione di Castello, che ospita l’antica fortezza dei Cantelmo. Per saperne di più. “I castelli perduti del Lazio… e i loro segreti”.


Montefiascone al crepuscolo, da Monte Orsone

Una romantica veduta crepuscolare di Montefiascone dai verdi e incontaminati pascoli di Monte Orsone, affascinante località situata su Via Capobianco, nei pressi della cittadina, ad oltre 500 metri s.l.m..


Rocca dei Prefetti di Vico a Vetralla

Un’inedita visione della trecentesca Rocca dei Prefetti di Vico a Vetralla.


Montalto di Castro dalle sue campagne

Una deliziosa vista di Montalto di Castro dalle sue fertili campagne, sulla frequentata strada per Vulci, in un’uggiosa giornata di inizio maggio.