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Il Castello di Bracciano in notturna

Celebre per le sue opere d’arte, gli arredi, le armi, i trabocchetti e le leggende, il magnifico Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano domina l’omonimo lago. Di notte, reso assai suggestivo da un’ottima illuminazione, emana ancor più un fascino misterioso reso già forte dalle storie di presenze spettrali.


Un vicolo a Castel San Pietro Romano

Dominato dai ruderi della Rocca Colonna e affacciato sulla Valle Latina e sulla Capitale, Castel San Pietro Romano è un grazioso paesino dei Monti Prenestini, noto per alcuni film che ebbero come protagonisti attori del calibro di Totò e Vittorio De Sica. Fa parte del club de “I Borghi più belli d’Italia” e si fa apprezzare per la cura del suo centro storico. E’ il primo paese che si incontra salendo da Palestrina, e introduce alla sequela di incantevoli borghi che si susseguono lungo il tortuoso crinale prenestino, come Rocca di Cave, Capranica Prenestina e Guadagnolo, in un itinerario fra i più rappresentativi del Lazio.


Vicoli ed archetti nel borgo di Rocchette

Un vicolo del suggestivo borgo di Rocchette, nel cuore della Sabina Tiberina, luogo dal fascino antico che incanta il visitatore, in una zona ricchissima di itinerari densi di mistero e magia.


Nel borgo medievale di Blera

Attraversato dall’antica Via Clodia, Blera è un borgo assai interessante, ricco di dettagli architettonici relativi all’epoca medievale e rinascimentale. Seppur meno curato e celebrato di quello della vicina Barbarano Romano, questo bellissimo centro storico sorprende per i numerosi scorci pittoreschi e merita di essere “gustato” con calma.


Colle di Tora

Con lo sviluppo, negli ultimi anni, del cosiddetto “turismo di prossimità”, alcune località del Lazio hanno goduto di una sorta di “boom turistico”, divenendo molto più conosciute rispetto al passato. Una di esse è il Lago del Turano, uno dei più bei laghi artificiali d’Italia, esempio straordinario di come possa essere coniugata la produzione di energia pulita e rinnovabile (idroelettrica) e la creazione di paesaggi di straordinario valore turistico, estetico ed ambientale (zona umida) – malgrado i costi sociali pagati da questi territori (e quelli ci sono sempre) con la “sommersione” dei terreni più fertili o di interi paesi (come accaduto nel vicinissimo Lago del Salto). Però erano altri tempi… In ogni caso, oggi ammiriamo uno scenario dai toni fiabeschi, un lago dai colori cangianti – smeraldino, turchese, azzurro – a seconda delle stagioni e delle condizioni meteo, che i turisti – anche stranieri – stanno scoprendo e apprezzando, e su cui si affacciano borghi incantevoli: nella foto Colle di Tora, il più piccolino, che si erge lungo un’esigua penisola circondato dalle acque.


Ronciglione, Via Borgo di Sopra

Il bell’allestimento di Via Borgo di Sopra a Ronciglione – uno dei “borghi più belli d’Italia – per il presepe vivente 2023-24. In realtà si tratta già della via più suggestiva e curata del borgo medievale e a nostro parere andrebbe lasciata libera da queste installazioni, in modo da renderla ammirabile dai turisti nella sua piena integrità: allestimenti che andrebbero viceversa concentrati in Via Borgo di Sotto – che appare invece piuttosto trasandata – o ancora meglio lungo un itinerario inedito fra i vicoli meno visitati del paese, allo scopo di valorizzarli.


Tuscania crepuscolare

Toni crepuscolari accentuano la suggestione di Tuscania in una sera di dicembre.


Il Moai di Vitorchiano

Il Moai è una presenza insolita che sorprende i visitatori di Vitorchiano: la leggenda dei Maori dice che porti fortuna toccare il suo ombelico!


Civita di Bagnoregio alle ultime luci del tramonto

La straordinaria suggestione di Civita di Bagnoregio con le ultime luci del tramonto.


Arco nel borgo di Corchiano

Un caratteristico arco nel pittoresco borgo medievale di Corchiano, noto per il suo frequentato “Parco delle forre”.


Vallerano nei boschi

Il bel borgo di Vallerano, visto da Vignanello, appare immerso nei boschi di castagno dei Monti Cimini che in questo periodo si tingono delle magnifiche sfumature del foliage autunnale.


Casa rinascimentale a Vallerano

Il centro storico di Vallerano è uno dei più interessanti dell’area cimina e si presenta piuttosto articolato dal punto di vista sia urbanistico sia edilizio, con notevoli esempi di case ed elementi architettonici d’epoca medievale e rinascimentale. Noto per la “Notte delle candele”, che si svolge a fine agosto, questo paese merita di essere riscoperto da un turismo attento.


Civita: come un masso scolpito

Zoomando dal Belvedere di San Bonaventura sul borgo di Civita di Bagnoregio si ottiene questo “pattern” che mette in risalto l’omogeneità del tessuto architettonico-edilizio fondato sulla bruna pietra tufacea, qui nella foto illuminata e resa “dorata” dalla potente luce di un tramonto autunnale. Il borgo appare quasi come un vero e proprio masso scolpito, alla stregua dell’altrettanto celebre Matera. In realtà per lo più non si tratta di case rupestri bensì di abitazioni costruite con il materiale estratto dalla rupe stessa, che presenta infatti numerose cavità ipogee risalenti sino all’epoca etrusca (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”).


La “fiaba” di Civita dalle Balze di Seppie

Una magnifica veduta al tramonto di Civita di Bagnoregio dal Monumento Naturale Balze di Seppie, piccola area protetta nei pressi di Lubriano. Uno scorcio straordinario, che include l’intera Valle dei Calanchi e che pian piano sta diventando conosciuto fra i turisti. Un vero e proprio “terrazzo naturale”, comodo e liberamente accessibile all’interno di un’accogliente azienda agricola di prodotti latto-caseari.


Marzio e la “fidelitas” di Vitorchiano

A pochi passi della Porta d’ingresso al borgo medievale di Vitorchiano, e al cospetto delle sue mura merlate, si erge una bella quanto curiosa statua di un ragazzo “che si guarda un piede”. Realizzata da Luigi Fondi nel 1979 con il peperino locale, essa ritrae il leggendario personaggio noto come Marzio, in cui affondano le radici dell’antico legame fra Roma e Vitorchiano, sintetizzato dal motto “fidelitas” che si legge più volte inciso sugli edifici del paese. Si narra infatti che nel periodo repubblicano – all’epoca in cui Roma aveva invaso l’Etruria – un giorno un giovane pastore di nome Marzio corse a piedi nudi verso l’Urbe per avvisarla che un esercito etrusco-gallico marciava minaccioso da nord. Nel tragitto si trafisse un piede con una grossa spina ma, nonostante il dolore, continuò la sua missione portando il messaggio ai senatori, i quali avrebbero poi organizzato efficacemente la difesa: appena proferitolo – racconta la leggenda – egli cadde esanime ai loro piedi e così il governo romano gli dedicò una statua bronzea nel Campidoglio (in effetti una statua simile esiste davvero ed è custodita nei Musei Vaticani). Se in ogni caso il mito di Marzio può legittimamente essere relegato nel campo del mito (e della propaganda politico-culturale da entrambe le parti, che parimenti favorirono dell’alleanza), questo connubio fra le due città è ben documentato nel Medioevo, a partire dal quale non s’interruppe mai. Durante la guerra fra Viterbo e Vitorchiano, avvenuta nell’XII secolo, quest’ultima era assediata dall’attuale capoluogo, allora città potentissima e pronta a sfidare la stessa (decadente) Roma, la quale sarebbe corsa più volte in difesa della cittadina che stava lottando per la propria autonomia civica, a patto che essa gli pagasse delle tasse e mantenesse la propria fedeltà. Nel tempo il patto divenne amicizia e Vitorchiano ebbe l’onore di avere alcuni suoi cittadini nella guardia del Senato di Roma, e tutt’oggi alcuni vitorchianesi partecipano ad eventi solenni del Comune capitolino.


Cottanello tra le foreste sabine

Antico castrum longobardo, il sito di Cottanello si sviluppò nel Basso Medioevo dotandosi di una cerchia muraria, che appare in parte inglobata dalle abitazioni. Fu dominio dell’Abbazia di Farfa e feudo degli Orsini. Oggi il giro delle mura è stato restaurato e reso fruibile, offrendo una bellissima passeggiata con notevoli panorami sul verde dei Monti Sabini e delle sottostanti colline, che pigramente digradano verso il Tevere. Nei pressi del paese si annoverano altre meraviglie, come l’Eremo di San Cataldo, i Prati delle Casette (“paesaggio storico” della Regione Lazio) e un’insolita cava romana abbandonata.


Veduta di Rocca Canterano

Abbarbicata in posizione ardita su di uno sperone dei Monti Ruffi, Rocca Canterano è una delle icone della Media Valle dell’Aniene e affascina per i suoi panorami incontaminati a 360°. Dal paese partono diverse bellissime escursioni sia nei boschi sottostanti sia verso le cime maggiori di questo poco conosciuto massiccio pre-appenninico.


Capodimonte e la Rocca Farnese

Uno scorcio del delizioso borgo medievale-rinascimentale di Capodimonte, affacciato sul Lago di Bolsena.


I tetti di Tolfa

Il fitto tessuto urbano del centro storico di Tolfa visto dalla Rocca Frangipane.


La “Terrazza della Sabina”

Il piccolo borgo di Vacone è definito la “Terrazza della Sabina” per il suo splendido e vasto panorama, che abbraccia non soltanto la Sabina Tiberina, appunto, ma anche l’Alta Campagna Romana sino – nelle giornate terse – ai primi quartieri della Capitale. Un quadro indimenticabile, che si offre incantevolmente in queste serene giornate di primo autunno.