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Il Castello di Bracciano in notturna

Celebre per le sue opere d’arte, gli arredi, le armi, i trabocchetti e le leggende, il magnifico Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano domina l’omonimo lago. Di notte, reso assai suggestivo da un’ottima illuminazione, emana ancor più un fascino misterioso reso già forte dalle storie di presenze spettrali.


La ceramica della Tuscia

Ospitato nello storico Palazzo Brugiotti (XVI sec.), sede della Fondazione Carivit, il Museo della ceramica della Tuscia è una delle “perle segrete” di Viterbo. Vi sono custoditi reperti dal Medioevo al Rinascimento, sapientemente restaurati e conservati in una collezione davvero bellissima. Colpiscono soprattutto il “bestiario medievale” e i volti delle dame quattro-cinquecentesche raffigurati su vasi, piatti, ecc… Da sottolineare che si è accolti con gentilezza e professionalità e che l’ingresso è libero: un valore aggiunto per un museo (fondato nel 1996) da assolutamente da visitare e da promuovere meglio, che permette di conoscere un aspetto poco conosciuto eppure assai importante, quello dell’arte della ceramica, che ha interessato la “capitale” della Tuscia ed il suo territorio con un notevole livello qualitativo.


La “Fontana del Facchino” a Roma

Una fra le più iconiche fontanelle rionali di Roma è la cosiddetta “Fontana del Facchino”, posta su Via Lata, a pochi passi da Via del Corso, che per il suo particolare aspetto non sfugge certo allo sguardo dei turisti. Realizzata nella seconda metà del Cinquecento, prima si trovava proprio su Via del Corso ma, in seguito alle mutazioni urbanistiche che interessarono la zona dopo l’Unità d’Italia, venne spostata nel sito attuale, ossia di fianco a Palazzo De Carolis, sede della Banca di Roma. Una leggenda popolare attribuirebbe il volto della statua a Martin Lutero, il quale soggiornò a Roma nel 1511, ma in realtà essa rimanda al misero mestiere medievale dell'”acquarolo”, che, previo modesto compenso, portava a piccole botti d’acqua a domicilio, evitando così ai suoi clienti di recarsi alle grandi fontane pubbliche. L’opera – probabilmente di Jacopo del Conte – appare dunque un omaggio a questa particolare figura di facchino, proprio nel momento in cui, alla fine del XVI secolo, venne riportata l’acqua corrente in molte strade della città, compresa appunto Via del Corso.


La Cappella Carafa a Santa Maria sopra Minerva

La Basilica di Santa Maria sopra Minerva, a Roma, custodisce la Cappella Carafa, voluta dal cardinale e grande mecenate Oliviero Carafa alla fine del Quattrocento e nota per il magnifico affresco di Filippino Lippi che lo eseguì fra il 1488 e il 1493 (fu la prima opera romana del pittore toscano).


Crepuscolo da Grand Tour a Gallese

Le colline che circondano Gallese offrono scorci assai romantici, soprattutto nell’autunno inoltrato. In più punti emerge il piccolo e compatto borgo medievale, culminante nel Palazzo-Castello Altemps, d’origine medievale ma ristrutturato nel Rinascimento. Certe viste sembrano uscire dai dipinti sette-ottocenteschi e ci rimandano a celebri letterati come Stendhal, il quale fu affascinato da queste terre.


Casa rinascimentale a Vallerano

Il centro storico di Vallerano è uno dei più interessanti dell’area cimina e si presenta piuttosto articolato dal punto di vista sia urbanistico sia edilizio, con notevoli esempi di case ed elementi architettonici d’epoca medievale e rinascimentale. Noto per la “Notte delle candele”, che si svolge a fine agosto, questo paese merita di essere riscoperto da un turismo attento.


La Giostra del Velluto

Un momento della Giostra del Velluto all’interno dell’omonimo Palio, evento di origine rinascimentale molto sentito dalla popolazione di Leonessa.


Vasanello-Gli unicorni di Castello Orsini

L’unicorno è un simbolo ricorrente nell’iconologia del casato dei Farnese, di cui si vede bene l’immancabile giglio al centro dell’immagine. Qui siamo nel suggestivo Castello Orsini a Vasanello (in cui visse Giulia Farnese, “la bella”, sposa di Orsino Orsini), che custodisce diversi esempi di unicorni, nelle varie sfaccettature stilistiche che quest’animale fantastico presenta rispetto alle sue molteplici raffigurazioni.


Scorcio nel borgo di Carbognano

Carbognano offre svariati scorci interessanti e pittoreschi, esprimendo bene quel carattere di “vecchia nobiltà decadente” e assieme di “rusticità” caratteristico dell’area cimina e falisca. Stupiscono le belle architetture religiose – nella foto si vede l’originario laterale gotico della successiva Chiesa dell’Immacolata Concezione (XVI sec.) – e i molti eleganti palazzetti che indicano la presenza nel passato di una ricca borghesia. Domina il borgo il cinquecentesco Castello Farnese, che fu ultima dimora della celebre Giulia “la Bella”, uno dei personaggi più noti del Rinascimento italiano, giovane amante di papa Alessandro VI e sorella del futuro Paolo III.


Nepi-Scorcio presso Porta Nica

Nepi è uno dei centri più pittoreschi e caratteristici della regione di Roma. Come la più celebre Tivoli, anche Nepi può essere considerata una delle “città dell’acqua” del Lazio, non soltanto per le rinomate fonti minerali ma più semplicemente perché l’acqua è ovunque, sia in basso nelle selvagge forre sia in alto, fra i bastioni e le antiche porte, un tempo unici accessi a questo ricco borgo, fortificato alla fine del Quattrocento dall’architetto Antonio Sangallo il Vecchio su commissione di papa Borgia. Nei pressi di Porta Nica questa fusione magistrale fra acqua, architettura e paesaggio giunge al culmine, con la visione della poderosa Cascata dei Cavaterra (il Lazio non è nuovo a cascate nei centri storici – oltre alla già citata Tivoli, ricordiamo Isola del Liri) e l’altrettanto possente complesso di torri e bastioni formato dalle mura e dalla Rocca Borgiana. Una zona, l’Agro Falisco (nel cui cuore si situa Nepi), ricca di fascino e mistero, che vi consigliamo di scoprire nelle pagine della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Il Dio Pan della Fontana Papacqua

Il Dio Pan: un volto rievocatore di quel mondo fiabesco e pregno di mitologia classica che ispirò l’arte manierista nella Tuscia. Siamo a Soriano nel Cimino, un luogo ricco di storia e leggende avvolto dalla magia dei Monti Cimini (cfr. “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”), e questo dettaglio appartiene alla famosa Fontana Papacqua del Palazzo Chigi-Albani (XVI sec.).


Palazzo Sforza a Proceno

Costruito a metà del Cinquecento forse su progetto dell’architetto fiorentino Giovanni Lippi (ma si ipotizza un intervento del Sangallo il Giovane sul portale), Palazzo Sforza fu voluto dal cardinale Guido Ascanio Sforza, al tempo governatore di Proceno per la Santa Sede. Domina la piazzetta principale del paese e all’interno custodisce affreschi e decorazioni, nonché un vasto Museo della civiltà contadina; splendido il panorama dalla terrazza e dalle finestre verso la Valle del Paglia e il borgo stesso di Proceno nella sua parte medievale.


Proceno: fra Medioevo e Rinascimento

Nel borgo di Proceno si mescolano il linguaggio medievale – esemplificato dal Castello, oggi Bisoni Cecchini – e quello rinascimentale – simboleggiato da Palazzo Sforza. Ma anche nelle campagne l’atmosfera austera della Via Francigena si sovrappone a quella emanata dall’ordine e dall’armonia “umanistica” del paesaggio procenese, in un mix fra storia e natura di elevatissimo valore storico, culturale ed estetico. Qui nella foto, una vista suggestiva di Proceno dal magnifico tracciato della “variante” della Francigena, sempre più frequentato ed apprezzato dai pellegrini.


Tivoli-Villa D’Este, Fontana delle cento cannelle

La celebre Fontana delle cento cannelle di Villa d’Este a Tivoli, opera, come le altre nel giardino, del grande artista Pirro Ligorio, ideatore anche del Parco dei Mostri a Bomarzo.


Tuscania con il naso all’insù…

La bellezza di Tuscania va apprezzata da ogni prospettiva, guardando spesso “all’insù” per godere degli scorci tipici delle nostre cittadine d’arte comunali in cui le torri svettano fra i palazzi medievali e rinascimentali.


Rocca Farnese a Cellere

La massiccia Rocca Farnese a Cellere, recentemente sottoposta a restauro. Venne edificata nel Rinascimento dalla nobile famiglia laziale a mo’ di palazzo intorno ad una preesistente torre medievale, la quale a sua volta era stata innalzata su un sito protostorico.


Cellere-Chiesa di Sant’Egidio

Una vera “chicca” della Maremma Viterbese: la Chiesa di Sant’Egidio a Cellere, suggestiva per la sua raffinata architettura e per la posizione solitaria in una valletta ai piedi del borgo. L’opera fu realizzata nel 1512-1520 su iniziativa del cardinale Alessandro Farnese, che la commissionò a Sangallo il Giovane. L’interno, a croce greca, custodisce pregevoli affreschi cinquecenteschi.


La fiaba di Capodimonte

Il titolo non è riferito all’immagine in sé bensì alla famosa fiaba che pare sia stata ispirata proprio dagli incredibili personaggi vissuti nel XVI secolo nella Rocca Farnese: per saperne di più “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”.


La “galleria degli orrori” della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo a Roma

Nel cuore di Roma, a Caracalla, la piccola Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, di origine paleocristiana (IV sec.), custodisce uno straordinario ciclo di affreschi ad opera del Pomarancio (XVI sec.), che descrive, con un malcelato gusto orrorifico, alcune scene di martiri (nella foto vediamo il supplizio di San Simone). Fa un certo effetto oggi – in un’epoca di ipocondrie e deliri collettivi – immaginare personaggi che accettarono di morire in maniera così atroce pur di non rinnegare l’ideale della propria fede…


Bastioni del Castello d’Alviano

Il poderoso Castello dei D’Alviano – d’epoca rinascimentale – nell’omonimo borgo della Teverina Umbra, appena fuori dai confini laziali: da qui si può ammirare uno splendido panorama sulla Teverina Viterbese e i Monti Cimini.