Archivi tag: architettura civile

Tarquinia medievale

Le spettacolari architetture medievali del centro storico di Tarquinia, luogo splendido da visitare soprattutto in primavera. Qui è lo slargo in cui diverse torri si innalzano intorno alla romanica Chiesa di San Pancrazio.


Tarquina: vista da Campo Cialdi

Il cosiddetto “Campo Cialdi” è un ampio prato che si apre a sinistra della splendida stradina che conduce alla chiesetta di San Giacomo a Tarquinia. Offre forse il panorama più iconico della città medievale, con le sue torri e la Chiesa di Santa Maria di Castello e con lo sfondo del Tirreno – l’antico mare degli Etruschi.


Tuscania crepuscolare

Toni crepuscolari accentuano la suggestione di Tuscania in una sera di dicembre.


Rocca Farnese di Ischia di Castro: visione inedita

L’Alta Tuscia Viterbese offre spesso scorci e suggestioni che rimandano ai dipinti ottocenteschi, ovviamente spostandosi a nord del delirio “green” lungo l’asse Piansano-Arlena-Tessennano. In questo caso la Rocca Farnese – qualche anno fa restaurata in modo pregevole da un privato – emerge dai campi quasi fosse un casale mentre la collina nasconde in modo curioso il resto del borgo medievale di Ischia di Castro. Strano che per decenni queste poetiche terre non abbiano attirato i fotografi vedutisti (fatta eccezione per l’autore della foto e per l’amico grande paesaggista Adrian Moss)!


Nepi-Scorcio presso Porta Nica

Nepi è uno dei centri più pittoreschi e caratteristici della regione di Roma. Come la più celebre Tivoli, anche Nepi può essere considerata una delle “città dell’acqua” del Lazio, non soltanto per le rinomate fonti minerali ma più semplicemente perché l’acqua è ovunque, sia in basso nelle selvagge forre sia in alto, fra i bastioni e le antiche porte, un tempo unici accessi a questo ricco borgo, fortificato alla fine del Quattrocento dall’architetto Antonio Sangallo il Vecchio su commissione di papa Borgia. Nei pressi di Porta Nica questa fusione magistrale fra acqua, architettura e paesaggio giunge al culmine, con la visione della poderosa Cascata dei Cavaterra (il Lazio non è nuovo a cascate nei centri storici – oltre alla già citata Tivoli, ricordiamo Isola del Liri) e l’altrettanto possente complesso di torri e bastioni formato dalle mura e dalla Rocca Borgiana. Una zona, l’Agro Falisco (nel cui cuore si situa Nepi), ricca di fascino e mistero, che vi consigliamo di scoprire nelle pagine della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 1”.


Nel cuore di Canterano, il “salotto” dei Monti Ruffi

Ubicato su un crinale dei selvaggi e solitari Monti Ruffi, ma a poca distanza da Subiaco, Canterano è una vera sorpresa per gli appassionati – come noi – di luoghi “segreti” eppure bellissimi. Il paesino fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia” ed è stato definito un “salotto all’aria aperta”: in effetti la sua piazza – da cui si dipanano pittoreschi vicoletti – dà proprio questa impressione. Di sicuro possiamo affermare che si tratta di uno dei tanti centri fin troppo sottovalutati dell’entroterra laziale. L’aria buona, i panorami incantevoli su distese di boschi e un pane delizioso (e non mancano funghi e tartufi) sono gli elementi più apprezzati di Canterano, che però non esauriscono le sue numerose valenze, date anche dal fatto di essere un borgo così intatto e accogliente, in fondo a due passi da Roma, oltre che una delle tappe storiche del Grand Tour sette-ottocentesco. Insomma Canterano conferma come il Lazio potrebbe essere una vera “potenza turistica” se la politica regionale – che raramente è stata all’altezza del valore del territorio – investisse risorse (e soprattutto volontà) nella tutela e nella valorizzazione dei valori paesaggistici e culturali.


Intrecci nel borgo di Civitella d’Agliano

Un interessante intreccio architettonico e cromatico nel borgo di Civitella d’Agliano, uno dei borghi più suggestivi della Teverina Viterbese.


Porta San Francesco ad Alatri

L’intero perimetro delle mura urbiche di Alatri – tutt’oggi in gran parte ben conservato – mostra questa eloquente successione di epoche, a partire da quella più antica, attribuita alla misteriosa civiltà italica e pre-romana degli Ernici. Per saperne di più: “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Palazzo Sforza a Proceno

Costruito a metà del Cinquecento forse su progetto dell’architetto fiorentino Giovanni Lippi (ma si ipotizza un intervento del Sangallo il Giovane sul portale), Palazzo Sforza fu voluto dal cardinale Guido Ascanio Sforza, al tempo governatore di Proceno per la Santa Sede. Domina la piazzetta principale del paese e all’interno custodisce affreschi e decorazioni, nonché un vasto Museo della civiltà contadina; splendido il panorama dalla terrazza e dalle finestre verso la Valle del Paglia e il borgo stesso di Proceno nella sua parte medievale.


Il cortile del Palazzo di Giacomo Mattei a Roma

Situata nel nel Rione Sant’Angelo a Roma, la splendida Piazza Mattei è famosa per la tardo-cinquecentesca “Fontana delle Tartarughe” progettata dal Della Porta e realizzata dal Landini verso la fine del Cinquecento. Vi prospettano alcuni dei palazzi che compongono il complesso architettonico dell’Isola Mattei (nota anche come “Insula Matthaeiorum” o “Insula Mattei”): nella foto, un cortile quattrocentesco con un’elegante loggia di rado è ammirato dai turisti, che o trovano chiuso il portone o non vanno ad affacciarvisi quando esso è aperto.  Il palazzo è inoltre caratterizzato da una finestra murata che ricorda una vecchia leggenda popolare legata proprio al Casato dei Mattei: pare che nel corso del Seicento un giovane rampollo della famiglia, ritenuto uno scapestrato, non riuscisse per tal motivo ad ottenere la mano di una bellissima fanciulla da parte del severo padre. Si narra che il giovane Duca Mattei invitò allora il suocero ad un ricevimento e a pernottare nel suo palazzo e che nel corso di quella stessa notte fece costruire la sottostante fontana. Al mattino fece affacciare il suocero dalla finestra esclamando: <<Ecco cosa è capace di fare in poche ore uno squattrinato Mattei!>>. Poi, ottenuto il permesso di sposare la ragazza, fece murare la finestra a ricordo dell’evento…


Il Casale di Roma Vecchia

Nel cuore del frequentatissimo Parco degli Acquedotti si staglia uno splendido edificio storico, il cosiddetto Casale di Roma Vecchia. Si tratta di un sito archeologico le cui origini si perdono nella leggenda. Sappiamo con certezza che è situato su di un antico latifondo appartenente agli imperatori romani, fra cui Commodo e Costantino, e sorse sui resti di una villa imperiale. Il casale venne costruito nel Medioevo (XII-XIII secolo) allorquando era sorvegliato da una torre poco distante: posto alle dipendenze della Chiesa, fungeva da controllo dei due adiacenti acquedotti e della Via Latina. Nel corso dei secoli il caseggiato entrò nelle proprietà di diverse famiglie dell’aristocrazia romana, come i Torlonia, ai quali si deve probabilmente il suo nome, in quanto essi – fra Sette e Ottocento – avviarono una campagna di scavi da cui emersero innumerevoli reperti, che alcuni studiosi attribuirono ad una città più vetusta della stessa Roma. Il suo aspetto attuale è frutto di numerosi rimaneggiamenti intercorsi nelle varie epoche. Pochi monumenti come questi, se potessero parlare, racconterebbero di mutazioni epocali ma anche di piccole grandi storie di uomini. Un monumento di eccezionale valore culturale, insomma, ma anche ricco di romantica e struggente poesia.


Le “tre porte” di Labro

Il suggestivo accesso alla cosiddetta “Piazzetta delle tre porte” a Labro, crocevia ove convergono le principali vie di questo magnifico borgo, uno dei più pregiati del Lazio.


Bifora a Sermoneta

Uno dei tanti preziosi elementi decorativi, artistici ed architettonici che si incontrano nel centro storico di Sermoneta, una delle “protagoniste” della nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito – vol. 2”.


Elementi artistici a Genazzano

Uno dei tanti elementi artistici ed architettonici che impreziosiscono il centro storico di Genazzano, autentica perla medievale-rinascimentale dell’Alta Valle del Sacco, purtroppo tuttora sconosciuta e scarsamente valorizzata. Questo è lo splendido Palazzo Apolloni, che anticipa l’arrivo alla poderosa Fortezza dei Colonna. Edificato nel XIV secolo in un raro (per il Lazio) stile gotico-aragonese – al tempo molto in voga nel Regno di Napoli -, la tradizione vuole sia stato il luogo di nascita del papa Martino V, della famiglia Colonna. Sappiamo comunque che vi soggiornarono Papa Pio II Piccolomini e il feroce condottiero-duca Cesare Borgia, detto il “Valentino”, figlio illegittimo di papa Alessandro VI.


Il profilo medievale di San Pellegrino

Uno splendido scorcio turrito del quartiere medievale di San Pellegrino a Viterbo, visto dalla suggestiva salita a Pianoscarano dal Ponte del Paradosso.


Casa dipinta a Petrella Salto

Nel Cicolano – terra appenninica sottratta amministrativamente all’Abruzzo nel 1927 – sono diffuse tipologie architettoniche altrove rare nel Lazio. Una di esse è costituita da edifici con facciata dipinta, sia chiese che abitazioni private: qui siamo a Petrella Salto ove un antico palazzetto mostra i segni consunti di questa particolarità e che andrebbe decisamente restaurato per il suo valore artistico.


Palazzo Comunale a Priverno

L’elegante Palazzo Comunale di Priverno, di origini medievali, spicca nella graziosa piazza centrale della cittadina. In questo centro storico si celano numerosi simboli di oscura origine: per saperne di più si consiglia la nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”, vol. 2.


Da qualche parte nel centro di Roma

Un arco dà accesso al cortile di un antico palazzo a Roma. Piante, fiori e rampicanti ornano i vecchi intonaci dai colori al contempo vivaci e smunti mentre un gatto viene a salutarci. Una loggia o una balaustra o un comignolo ci regala una chicca architettonica che non conoscevamo. E’ una situazione che si ripete spesso nel centro storico della Capitale, dov’è bellissimo “vagabondare” senza una meta precisa, soprattutto nei quartieri più caratteristici come Trastevere.


Tivoli-Villa D’Este, Fontana delle cento cannelle

La celebre Fontana delle cento cannelle di Villa d’Este a Tivoli, opera, come le altre nel giardino, del grande artista Pirro Ligorio, ideatore anche del Parco dei Mostri a Bomarzo.


Tuscania con il naso all’insù…

La bellezza di Tuscania va apprezzata da ogni prospettiva, guardando spesso “all’insù” per godere degli scorci tipici delle nostre cittadine d’arte comunali in cui le torri svettano fra i palazzi medievali e rinascimentali.