Archivi tag: sermugnano

Gregge presso Sermugnano

Una delle scene tipiche della campagna di Sermugnano, ai margini della Valle dei Calanchi di Bagnoregio.


Vicolo con palazzo padronale a Sermugnano

Sermugnano-Vicolo 1 RCRLB

Sermugnano, microcosmo al confine tra Tuscia Viterbese ed Orvietana, è il cuore del cosiddetto “piccolo Chianti del Lazio”: una zona agricola di altissimo pregio, caratterizzata da un paesaggio tradizionale con colture promiscue, ove spiccano gli splendidi vigneti da cui si ricavano Grechetto, Orvieto e altre qualità di vini. Siamo nella parte più a nord della Teverina, zona nota per la presenza della magnifica Civita di Bagnoregio, ma che vale la pena esplorare con calma, magari in un week end, scoprendo i molti altri borghi disseminati su queste pittoresche colline vulcaniche. Ottobre è uno dei momenti migliori per visitare la Teverina Viterbese, complici il clima mite, il foliage delle viti, gli eventi legati ai prodotti tipici. Per approfondimenti si consiglia il nostro itinerario sui Borghi e paesaggi segreti della Tuscia: https://illaziodeimisteri.wordpress.com/2013/03/18/464/ e https://illaziodeimisteri.wordpress.com/2015/02/22/castiglione-in-teverina-piccola-capitale-del-vino-del-lazio/ .


All’inizio della primavera sulla Strada dei vini e dei sapori della Teverina Viterbese

Anche se l’exploit dei vigneti (che ad ottobre si tingono di arancio e rubino) è ancora lontano, nel periodo primaverile è comunque assai piacevole percorrere la cosiddetta “Strada del Vino e dei Sapori della Teverina Viterbese”, che, snodandosi lungo la Valle del Tevere, collega la zona di Bomarzo a quella di Castiglione e ad Orvieto. La strada, che in parte ricalca il tracciato della SP Teverina (ossia il suo tratto pianeggiante), offre un piacevole e rilassante paesaggio agreste, prima prevalentemente a pascolo e seminativo, poi caratterizzato da estesi vigneti. Interessanti le varie deviazioni possibili che, al di là della celebre Bomarzo, portano a conoscere numerosi altri borghi di un certo interesse (Mugnano, Montecalvello, Roccalvecce, Civitella d’Agliano, Sermugnano, ecc.) e soprattutto paesaggi straordinari, come la Valle dei Calanchi che si può raggiungere deviando per Vaiano all’altezza della località Pian della Breccia (Civitella d’Agliano), per terminare infine ad Orvieto passando per le magnifiche colline di Tordimonte.

Teverina-Tenuta di Castelvecchio di Bomarzo 1 RCRLB

Teverina-Casale fra Mugnano e Sipicciano RCRLB

Teverina-Campagna presso Sipicciano 1 RCRLB

Teverina-Casale presso Sipicciano 1 RCRLB

Teverina-Campagna presso Monte Pimpia 2 RCRLB

Teverina-Strada del vino, campagna presso Civitella d'Agliano 1 RCRLB

Teverina-Casale presso Civitella d'Agliano RCRLB

Civitella d'Agliano-Veduta da lontano RCRLB

Teverina-Stradina ai piedi di Civitella d'Agliano RCRLB

Teverina-Campagna presso Case Nuove 1a RCRLB

Castiglione in Teverina-Veduta da lontano 3 RCRLB

Teverina-Chiesetta rurale presso Castiglione 1 RCRLB

Castiglione in Teverina-Veduta 1 RCRLB

Teverina-Strada del vino, campagna presso Castiglione 1a RCRLB

Castiglione in Teverina-Chiesa della Madonna delle Macche 1 RCRLB

Valle dei Calanchi-Strada della Lega, paesaggio 15 RCRLB

Valle dei Calanchi-Strada della Lega, paesaggio 1 RCRLB

Teverina-Strada del vino, campagna presso Castiglione 2 RCRLB

Teverina-Strada del vino, paesaggio fra Castiglione e Tordimonte 1 RCRLB

Teverina-Campagna presso Tordimonte 2 RCRLB

Teverina-Paesaggio presso Tordimonte RCRLB


Pictures of Teverina Viterbese: from Viterbo to Orvieto

Some images of Teverina Viterbese, along the way from Viterbo to Orvieto.

VITERBO

Viterbo-Piazza S. Pellegrino 2 RCRLB

Viterbo-Palazzo dei Papi 1 RCRLB

Viterbo-Piazza del Gesù, scorcio con fontana RCRLB

Viterbo-Vicolo con torre 1 RCRLB

Viterbo-Scorcio dalla salita per Piano Scarano RCRLB

Viterbo-Scorcio con torri

VITORCHIANO

Vitorchiano-Veduta 2 RCRLB (2)

Vitorchiano-Fontana a fuso

Vitorchiano-Piazza 1 RCRLB

Vitorchiano-Mura medievali 2 RCRLB

Vitorchiano-Casa con profferlo 1 RCRLB

Vitorchiano-Panorama 7 RCRLB

Vitorchiano-Veduta 3 RCRLB

Vitorchiano-Moai 1 RCRLB

Vitorchiano-Centro Moutan 2 RCRLB

Centro Moutan-Peonie 5 RCRLB

Centro Moutan-Pergolato di glicini RCRLB

BOMARZO

Bomarzo-Veduta 6 RCRLB

Bomarzo-Palazzo Orsini, panorama 1 RCRLB

Bomarzo-Casa con loggetta 1 RCRLB

Valle del Fosso Castello-Piramide RCRLB

Bomarzo-Scorcio con rupi RCRLB

Bomarzo-Veduta 6 RCRLB (2)

Valle del Vezza-Paesaggio

Bomarzo-Panorama al tramonto sul Parco dei Mostri RCRLB

Bomarzo-Mte Casoli, insediamento rupestre RCRLB

Castelvecchio di Bomarzo-Veduta 2 RCRLB

Valle del Vezza-Primo Sasso del Predicatore

Teverina-Paesaggio fra Bomarzo e Vitorchiano RCRLB

MUGNANO IN TEVERINA

Mugnano-Veduta con gregge 2 RCRLB

Mugnano-Veduta al tramonto 1 RCRLB

Mugnano in Teverina-Piazzetta RCRLB

CHIA

Castello di Chia 1 RCRLB

Castello di Chia-Scorcio dal basso RCRLB

Chia-Veduta RCRLB

BASSANO IN TEVERINA

Bassano in Teverina-Veduta 1 RCRLB

Bassano in Teverina-Scorcio 1 RCRLB

Bassano in Teverina-Campanili RCRLB

Bassano in Teverina-Chiesa della Madonna della Quercia RCRLB

Bassano in Teverina-Scorcio del borgo 1 RCRLB.JPG

Bassano in Teverina-Scorcio di case RCRLB

Bassano in Teverina-Vicolo 1 RCRLB

Bassano in Teverina-Casa 1 RCRLB

Bassano in Teverina-Torre semicircolare RCRLB

ORTE

Orte-Ponte rinascimentale RCRLB

Orte-Via Garibaldi 2 RCRLB

Orte-Vicolo con bandiere 3 RCRLB

Orte-Vicolo presso S. Biagio b RCRLB

Orte-Corso principale 1 RCRLB

Orte-Chiesa di S. Silvestro, particolare 1 RCRLB

Teverina-Paesaggio fra Orte e Penna 1a RCRLB

Orte-Panorama 5 RCRLB

GROTTE SANTO STEFANO

Teverina-Panorama presso Piantorena con S. Angelo 2 RCRLB

Teverina-Pietra dell'Anello RCRLB

Valle dell'Infernaccio-Cascata 1 RCRLB

Teverina-Campagna fra Roccalvecce e Grotte S. Stefano 1 RCRLB

FERENTO

Ferento-Campagna panorama presso le rovine RCRLB

Ferento-Panorama 3 RCRLB

Ferento-Panorama 1 RCRLB

Ferento-Campagna 1 RCRLB

Ferento-Paesaggio 1 5 RCRLB

Ferento-Rudere 1 RCRLB

Ferento-Scorcio 2 RCRLB

Ferento-Teatro romano 2 RCRLB

Ferento-Teatro romano 3 RCRLB

MONTECALVELLO

Montecalvello-Ingresso al borgo RCRLB

Montecalvello-Veduta da lontano al tramonto

Montecalvello-Veduta da Vallebona RCRLB

ROCCALVECCE

Roccalvecce-Veduta 3 RCRLB

Roccalvecce-Veduta 1 RCRLB

Roccalvecce-Palazzo Costaguti RCRLB

Roccalvecce-Fontana del Lavatoio RCRLB

Roccalvecce-Scorcio 1 RCRLB

Roccalvecce-Panorama 4 RCRLB

Roccalvecce-Veduta da lontano da Celleno RCRLB

CELLENO

Celleno-Convento di S. Giovanni RCRLB

Celleno-Panorama 1 RCRLB

Celleno-Scorcio del borgo RCRLB

Celleno-Salita al borgo 1 RCRLB

Celleno-Paesaggio ai piedi del borgo RCRLB

Teverina-Ciliegi in fiore presso Roccalvecce 3 RCRLB.JPG

CASTEL CELLESI

Teverina-Paesaggio con lo sfondo di Castel Cellesi RCRLB

Teverina-Panorama in loc. La Fossa (Celleno) verso Castel Cellesi RCRLB

Castel Cellesi-Orologio RCRLB.JPG

Castel Cellesi-Scorcio RCRLB

GRAFFIGNANO

Graffignano-Castello Baglioni 3 RCRLB

Graffignano-Veduta RCRLB

Teverina-Campagna presso Graffinano 1 RCRLB

CIVITELLA D’AGLIANO

Civitella d'Agliano-Vigneto 1 RCRLB

Mti Volsini-Vigneto presso Civitella d'Agliano 2 RCRLB

Civitella d'Agliano-Porta del borgo 1 RCRLB

Civitella d'Agliano-Scorcio di case RCRLB

Civitella d'Agliano-Gatto 3b RCRLB.JPG

Civitella d'Agliano-Lampione e campanile 1 RCRLB.JPG

Civitella d'Agliano-Piazza, scorcio RCRLB

Civitella d'Agliano-Veduta 3 RCRLB

Civitella d'Agliano-Panorama 1 RCRLB

Civitella d'Agliano-Campagna ai piedi del borgo RCRLB

Valle del Tevere-Campagna presso Civitella d'Agliano RCRLB

SAN MICHELE IN TEVERINA

S. Michele in Teverina-Scorcio 1 RCRLB

VAIANO

Vaiano-Palazzetto RCRLB

Vaiano-Vigneto 2 RCRLB

Vaiano-Vigneto 1 RCRLB

Vaiano-Chiesa della SS Annunziata ARLB

Vaiano-Veduta da lontano 2 RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio con lo sfondo di Civitella RCRLB

CIVITA DI BAGNOREGIO

Civita di Bagnoregio-Veduta 7 RCRLB

Civita di Bagnoregio-Veduta 18 RCRLB

Civita di Bagnoregio-Veduta 10 RCRLB

Civita di Bagnoregio-Porta S. Maria 1 RCRLB

Civita di Bagnoregio-Piazza S. Donato 1 RCRLB

Civita di Bagnoregio-Panorama 6 RCRLB.JPG

VALLEY OF “CALANCHI”

Valle dei Calanchi-Paesaggio 6 RCRLB

Valle dei Calanchi-Castello di Seppie da lontano RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio del fondovalle 3 RCRLB

Valle dei Calanchi-Scorcio con Cattedrale 5 RCRLB

Valle dei Calanchi-Pianale, panorama verso Civita 1 RCRLB

Valle dei Calanchi-Pianale, pinnacolo 1 RCRLB

Valle dei Calanchi-Cattedrale da lontano 1 RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio 1 RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio presso Sociano RCRLB

Valle dei Calanchi-Gregge 1 RCRLB

LUBRIANO

Lubriano-Veduta da Civita 1 RCRLB.JPG

Lubriano-Scorcio sulla Valle dei Calanchi 1 RCRLB

Lubriano-Scorcio 1 RCRLB

Castello di Seppie-Veduta da lontano RCRLB

Castello di Seppie-Veduta 4 RCRLB

Valle dei Calanchi-Castello di S. Caterina, veduta 3 RCRLB

Valle dei Calanchi-Chiesa di S. Caterina RCRLB

Valle dei Calanchi-Campagna con torre del Castello di Seppie RCRLB

SERMUGNANO

Valle dei Calanchi-Paesaggio ai piedi di Sermugnano

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, paesaggio 1 RCRLB

Sermugnano-Scorcio fra le vigne RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio ai piedi di Sermugnano 2 RCRLB

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, vigneto 1 RCRLB

Sermugnano-Campagna ai piedi del borgo 5 RCRLB

Sermugnano-Fontanile RCRLB

Sermugnano-Veduta 1 RCRLB

CASTIGLIONE IN TEVERINA

Valle dei Calanchi-Casale con chiesa presso Case Nuove RCRLB

Castiglione in Teverina-Campagna sulla Strada del Vino

Castiglione in Teverina-Chiesa della Madonna delle Macchie

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, cartello RCRLB

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, filare di cipressi RCRLB

Castiglione in Teverina-Centro visite RCRLB

Castiglione in Teverina-Museo del Vino RCRLB

Castiglione in Teverina-Vicolo 1 RCRLB

Castiglione in Teverina-Rocca Monaldeschi RCRLB.JPG

Castiglione in Teverina-Vigneto verso Sermugnano 1 RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio umbro-laziale da Sermugnano RCRLB

Valle dei Calanchi-Castello presso Sociano 2 RCRLB

TORDIMONTE

Castello di Tordimonte-Torre d'accesso 2 RCRLB

Castello di Tordimonte 6 RCRLB

Castello di Tordimonte-Vivaio 1 RCRLB

ORVIETO

Orvieto-Duomo, facciata RCRLB

Orvieto-Facciate e finestre nel centro storico RCRLB

Orvieto-Torre del Moro RCRLB

Orvieto-Scorcio della rupe 1 RCRLB

Orvieto-Chiesa di S. Domenico, facciata 1 RCRLB

Orvieto-Scorcio sui tetti 1 RCRLB.JPG

Orvieto-Abbazia dei SS Severo e Martirio RCRLB

Orvieto-Scorcio 1 RCRLB

Orvieto-Veduta 1 RCRLB


Vigneto presso Sermugnano

Valle dei Calanchi-Vigneto presso Sermugnano 1 RCRLB

Un vigneto presso Sermugnano (frazione di Castiglione in Teverina), sulla splendida “Strada del Vino della Teverina Viterbese”: a novembre la campagna della Tuscia regala lo spettacolo superbo dei suoi colori.


Castiglione in Teverina, piccola “capitale del vino” del Lazio

Situato al margine della Valle dei Calanchi di Bagnoregio e al confine con l’Orvietano, Castiglione in Teverina è uno dei principali centri vitivinicoli del Lazio. Seppur meno nota di Frascati e Marino, di Piglio e Olevano o della vicina Montefiascone, solo queste località possono contenderle il titolo di “capitale del vino del Lazio”. Un primato letteralmente guadagnato “sul campo”, poiché da qualsiasi parte vi si giunga sono i vigneti –  alternati a coltivi, pascoli, uliveti e boschi – a dominare lo splendido paesaggio agreste, punteggiato da casali in pietra ornati da cipressi. Siamo infatti sulla “Strada del vino della Teverina” e qui a differenza di altre “strade del vino” (a cominciare da quella dei Castelli Romani) le vigne si vedono davvero: periodo perfetto per ammirarle è ovviamente quello successivo alla vendemmia, quando i filari si colorano di giallo oro, arancio e rosso carminio.

Castiglione in Teverina-Vigneto sulla Strada del Vino

Castiglione in Teverina-Campagna sulla Strada del Vino

Erede di una pluri-millenaria tradizione vinicola risalente agli Etruschi, Castiglione, assieme ai Comuni limitrofi (Civitella d’Agliano in primis), contribuisce sensibilmente alla produzione dell’Orvieto doc (da non confondere con l’Orvieto “classico”, che si produce soltanto nei diretti dintorni della rupe), un bianco pregiato di vetuste origini caduto nel dimenticatoio negli ultimi anni ma capace di indiscutibili eccellenze; altra perla è il Grechetto, vino anch’esso di origine umbro-laziale, mentre meritano una menzione il Colli Etruschi Viterbesi (o Tuscia) doc e il Lazio igt; se ci si informa bene prima di partire si possono acquistare delle autentiche chicche enologiche dalle aziende situate sul percorso. Evento sovrano di Castiglione è la “Festa del vino dei colli del Tevere”, che ormai da decenni rallegra alcune serate estive.

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, vigneto 1 RCRLB

Castiglione in Teverina-Strada della Lega-Vigneto ai piedi di Sermugnano RCRLB

Appena entrati nel paese colpiscono l’ordine, la pulizia e la dignità dell’abitato moderno, che ospita un interessante Museo del Vino (MUVIS), a quanto pare uno fra i più grandi d’Italia; annesso vi si trova un centro-informazioni turistiche sempre aperto, che conferma lo sforzo delle amministrazioni locali di accogliere i visitatori nel migliore dei modi.

Castiglione in Teverina-Museo del Vino RCRLB

Castiglione in Teverina-Centro visite RCRLB

Poco dopo si apre la piazza principale di Castiglione, in fondo a cui troneggia il turrito Castello dei Monaldeschi, edificato a cavallo fra XIII e XIV secolo: questo dà accesso al piccolo borgo medievale, attualmente un po’ malandato ma che sta favorendo di numerosi lavori di ristrutturazione finalizzati a riportarlo all’antico splendore. Stupendi gli affacci panoramici sulla Valle del Tevere, oltre la quale si innalzano i Monti Amerini, con le macchie bianche dei “paesi cugini” della Teverina umbra.

Castiglione in Teverina-Vicolo 1 RCRLB

Castiglione in Teverina-Vicolo 3 RCRLB

Castiglione in Teverina-Vicolo 4 RCRLB

Visitata Castiglione, ecco però che è ancora la sua campagna a regalarci le sorprese più belle. Procedendo in direzione di Orvieto si giunge ad un punto particolarmente pittoresco della Strada del Vino della Teverina, ove spicca l’elegante chiesetta rurale della Madonna delle Macchie con annesso casolare.

Castiglione in Teverina-Chiesa della Madonna delle Macchie

Proprio di fronte inizia una sterrata in discesa dal fondo ottimamente percorribile (segnalata da un cartello in legno come la “Strada della Lega”) che permette di inoltrarsi inaspettatamente in una sorta valle “segreta”: dinnanzi ai nostri occhi il paesaggio finora dolce e rassicurante muta all’improvviso nel deciso contrasto fra le onnipresenti vigne e i caratteristici ventagli ocra dei calanchi, mentre candide greggi fanno capolino fra i verdi prati. Se percorsa tutta, inoltre, la Strada della Lega conduce con una piacevolissima passeggiata direttamente alla parte antica di Castiglione, che da qui si offre alla vista nella sua perfetta forma di incastellamento. Anche in questo caso occorre ammettere che il Comune di Castiglione ha un altro pregio raro, quello cioè di aver reso fruibile quasi per intero il suo ambiente agricolo e di avergli così dato la giusta importanza.

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, cartello RCRLB

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, paesaggio 1 RCRLB

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, filare di cipressi RCRLB

Dal lato opposto della valle, all’apice di una collina, appare come una visione il minuscolo villaggio di Sermugnano, frazione di Castiglione. Lo si può raggiungere in pochi minuti tramite una strada che attraversa uno dei paesaggi agrari più nobili ed intatti del Lazio, impreziosito da un ricco patrimonio di edilizia rurale. Il piccolo borgo non presenta edifici di pregio architettonico e le case hanno un tono piuttosto dimesso: anche qui però i panorami valgono di per sé la deviazione; nella zona, peraltro, sono rilevanti le tracce del passato etrusco.

Sermugnano-Scorcio fra le vigne RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio ai piedi di Sermugnano 2 RCRLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio ai piedi di Sermugnano

Sermugnano e Castiglione fanno parte del nostro itinerario “Borghi e paesaggi segreti della Tuscia, parte 2”, che disegna una vera e propria vacanza di più giorni nella Teverina laziale, stupenda plaga ricca di luoghi “fuori dal tempo” nonché di veri e propri tesori archeologici, storici e ambientali: una zona insomma che può rivelarsi come una sorta di “terra delle  meraviglie” per chi ami il viaggio lento e “di scoperta”.


Borghi e paesaggi “segreti” della Tuscia (parte 3: da Bolsena a Centeno, con ritorno in Maremma)

Alla fine della seconda parte dell’itinerario alla scoperta dei borghi e dei paesaggi segreti della Tuscia ci trovavamo a Sermugnano, villaggio sospeso fra le romantiche campagne al confine fra Lazio ed Umbria. La terza ed ultima parte di questo emozionante itinerario parte da Bolsena, sulla Via Cassia: da Sermugnano si torna indietro per Lubriano e poi in direzione di Bolsena, attraversando uno dei paesaggi più particolari dell’Italia Centrale, fra ampie e ondulate praterie e antichi casali in pietra vulcanica costruiti spesso su siti etruschi.

Mti Volsini-Campagna bagnorese 15 MINLB

Nell’ultimo tratto appare improvvisamente il grande Lago di Bolsena, il cui stupendo scenario è stato purtroppo recentemente deturpato dalla delirante installazione, sul versante opposto, di numerose, gigantesche pale eoliche, a riprova di come siano ormai del tutto assenti le politiche di tutela del nostro patrimonio ambientale e culturale.

Bolsena-Veduta 4 MINLB

Ad ogni modo, soprassedendo questo ennesimo esempio dell’attuale degrado civile italiano e dell’ignoranza delle nostre amministrazioni, ci concentriamo su quanto di bello ci sia ancora sul lago che fu sacro agli Etruschi e che vanta fra l’altro il primato di essere il più grande bacino vulcanico d’Europa.

Tramonto sul Lago di Bolsena

Bolsena, città dei “miracoli di Santa Cristina”, non è certamente un “borgo segreto” e merita di certo una visita attenta, e per la sua particolare suggestione invita ad una passeggiata anche chi già lo conosce. Tutto il paese, dominato dalla Rocca Monaldeschi della Cervara, è molto grazioso (negozi e botteghe, trattorie e ristoranti, bar ed enoteche, case ben ristrutturate, ecc…) e tenuto in modo quasi impeccabile ma il borgo medievale alto, con le sue case in pietra ingentilite da fiori e stendardi, è davvero pittoresco.

Bolsena-Rocca Monaldeschi della Cervara

Bolsena-Vicolo con arco MINLB

Dopo Bolsena si prosegue verso nord  incrociando più volte il tracciato della medievale Via Francigena, frequentata un tempo da commercianti, pellegrini, soldati e avventurieri da Canterbury a Roma, e oggi da turisti-escursionisti di ogni parte del mondo. Immersi in una verde campagna e oltrepassato il “borgo ideale” di San Lorenzo Nuovo, si arriva (poco dopo un demenziale impianto fotovoltaico a terra proprio sulla Via Francigena!) alle prime case di Acquapendente, importante tappa del cammino romeo, dove si devia a destra verso Torre Alfina attraversando la porzione laziale dell’omonimo verde altopiano (Piano dell’Alfina) in condominio fra le province di Viterbo e Terni, in un paesaggio bellissimo di prati e boschi.

Torre Alfina-Arco nel borgo

Si tratta di un borgo dall’aspetto fiabesco per via di un maestoso castello rimaneggiato nell’Ottocento secondo il gusto romantico dell’eccentrico Conte Cohen-Tomei, il quale nel sottostante Bosco del Sasseto si fece costruire una tomba in stile neogotico.

Torre Alfina-Castello Cohen

Nei pressi è la Riserva Naturale del Monte Rufeno, un’importante area boschiva in cui poter percorrere rilassanti sentieri. Purtroppo nel 2017 è venuto a mancare il sig. Alessandro Fani, uno degli ultimi carbonai d’Italia, che era solito concedere una visita guidata alla scoperta di quest’antico mestiere ormai scomparso: lo ricordiamo con immensa stima ed affetto. Da Torre Alfina si torna ad Acquapendente e sulla Cassia, quindi si continua verso nord oltrepassando il Fiume Paglia ed entrando nel pieno del cosiddetto “Lazio Toscano”.

Valle del Paglia-Fiume Paglia 1 MINLB

Valle del Paglia-Fondovalle presso Acquapendente MINLB

Tramite una deviazione sulla destra, ormai in vista delle colline del Senese, si raggiunge Trevinano, il paese più settentrionale del Lazio: disteso su una possente rupe, ospita l’elegante Castello Boncompagni-Ludovisi ed offre indimenticabili panorami sull’Amiata, la Valle del Paglia, Radicofani e le prime ondulazioni della Valdorcia.

Trevinano-Scorcio con casale

Trevinano-Scorcio nel borgo

A valle di Trevinano sono i casali di Centeno, antica dogana che costituiva il confine fra lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana, e oggi punto di partenza del tratto laziale della Via Francigena per chi proviene da nord.

centeno-dogana-1-minlb

centeno-scorcio-1-minlb

centeno-targa-1-minlb

Centeno è frazione di Proceno, borgo dallo “skyline” già spiccatamente toscano, benché il suo monumento-simbolo, vale a dire il castello (oggi divenuto un prestigioso albergo), sia caratterizzato dalla tipica pietra tufacea rossastra della Tuscia: anche qui le vedute sulla splendida campagna circostante sono una delizia per gli occhi e per lo spirito.

Proceno-Panorama

Proceno-Scorcio del borgo

Da Proceno una strada secondaria (attenzione di notte ai cinghiali e agli istrici!) che passa proprio lungo il confine tosco-laziale (in alternativa si va per Acquapendente) porta ad Onano altro paesino praticamente sconosciuto ai più fatta eccezione per gli intenditori di prodotti agricoli di pregio, in quanto patria di un’eccellente produzione di lenticchie.

Mti Volsini-Campagna fra Onano ed Acquapendente 2 MINLB

Pure Onano possiede un maniero medievale, del Quattrocento, appartenuto ai Monaldeschi della Cervara. Da qui una deviazione conduce a Grotte di Castro e a Gradoli con il cinquecentesco Palazzo Farnese, sede del Museo del costume farnesiano: i due paesi hanno ottime produzioni rispettivamente di patate e fagioli.

Grotte di Castro-Veduta 1 MINLB

Grotte di Castro-Chiesetta di campagna MINLB

Siamo in qui nel fulcro di quella che fu fra i secoli XVI e XVII la Signoria dei Farnese. Si continua verso mare, ora a poca distanza dalla magnifica triade delle “città del tufo” – Sovana, Sorano e Pitigliano – appena al di là del confine regionale, poi si oltrepassano Latera o Ischia di Castro (entrambi le soluzioni sono possibili e raccomandabili), Farnese (che fece da set cinematografico all’indimenticabile “Pinocchio” di Comencini) e si inizia a bordare la selvaggia e solitaria Selva del Lamone, antica terra di briganti, superando poco avanti il bivio per la “città fantasma” di Castro.

Farnese-Scorcio

ischia-di-castro-veduta-1-minlb

Fu questa terra di santi e briganti: una zona che sembra quasi voler attrarre scelte di vita radicali, oggi come ieri. “Regno” di Tiburzi, il celebre brigante maremmano, ma anche dei monaci di Poggio Conte, uno degli eremi più suggestivi e misteriosi del Lazio, sul Fiume Fiora, a poca distanza dal Ponte San Pietro e dalla vecchia frontiera con il Granducato di Toscana.

Eremo di Poggio Conte-Chiesa rupestre 1 MINLB

Valle del Fiora-Ponte S. Pietro 2 MINLB

Siamo ormai sperduti in piena Maremma, e ai lati dei finestrini sfilano soltanto boschi e campi che riposano lo sguardo ed elevano lo spirito della persona sensibile ed intelligente: un patrimonio ambientale e culturale inestimabile, questo, che tuttavia negli ultimi anni sta subendo l’assalto ingordo ed arrogante di una speculazione energetica senza più limiti, drogata da incentivi statali altissimi (pagati con le tasche di noi ignari cittadini), che nulla ha a che fare con la tutela della natura.

Castro-Campagna 1 MINLB

E dei danni gravissimi, e forse irreparabili, che eolico industriale e fotovoltaico a terra – sviluppati praticamente a caso e senza alcuna pianificazione! – stanno arrecando al delicatissimo territorio dell’Etruria, ce ne siamo accorti più volte lungo il nostro viaggio; del resto, come si può pensare di beneficiare l’ambiente se si vanno a deturpare gli ecosistemi più intatti e preziosi? Ma lasciamo da parte per un attimo queste tristi considerazioni e da Ischia di Castro, seguendo le indicazioni per Canino e attraversando una zona solitaria e verdissima – la Valle del Timone -, giungiamo a Pianiano, minuscolo borgo (frazione di Cellere) rimasto immutato nel tempo e avvolto dal silenzio delle distese maremmane.

Veduta di Pianiano

Anche questo villaggio, senz’altro una delle più belle sorprese del nostro itinerario, appartenne ai Farnese e, dopo la sconfitta di questa famiglia nella guerra con lo Stato Pontificio (che portò alla distruzione completa della già citata Castro nel 1649), andò ben presto svuotandosi, anche a causa del proliferare della malaria; nel Settecento il paese fu ripopolato curiosamente da una piccola colonia albanese che, proveniente da Ancona e profuga dalle persecuzioni turche, ottenne dal papa il permesso di rifugiarvisi.

Pianiano-Porta d'ingresso

Varcata la porta in tufo, Pianiano ci accoglie con le sue casette piacevolmente ornate da fiori e piante: non a caso, ai primi di giugno qui si tiene “Al di là del giardino”, una mostra-mercato florovivaistica che sta riscuotendo un certo successo.

Pianiano-Scorcio 1 MINLB

Dopo Pianiano la discesa verso mare continua rapida, e presto appaiono le gobbette boscose dei cosiddetti “Monti di Canino”, che si innalzano dolcemente dai campi.

I Monti di Canino

Poco più in là è appunto Canino, paesone noto per un’eccezionale produzione d’olio extravergine, fra le migliori d’Italia, insignita già da anni dal marchio dop.

canino-portico-1-minlb

Ce ne accorgiamo per le grandi distese di oliveti che ammantano quella che ormai è diventata quasi una pianura e che introduce alla vicinissima Vulci, luogo famoso per la storia e l’archeologia etrusca, ove spicca peraltro l’omonima suggestiva abbazia fortificata, che si erge a strapiombo sulla gola del Fiume Fiora, scavalcata dall’arditissimo Ponte del Diavolo d’epoca romana.

Valle del Fiora-Campagna fiorita presso Vulci 1 MINLB

Vulci-Ponte del Diavolo MINLB

Da Canino una strada tutte curve porta prima a Tessennano e poi ad Arlena di Castro: si tratta di due romiti e panoramici paesi della Maremma interna, privi di spunti artistici importanti ma che, per l’ubicazione estremamente tranquilla, potrebbero entrambi svilupparsi – se ben ristrutturati e valorizzati – come “albergo diffuso” dedicato al turismo ambientale e culturale.

tuscania-belvedere-panorama-al-tramonto-1-minlb

Tuttavia, anche qui la reale gestione da parte delle amministrazioni è molto lontana dalle vocazioni del territorio: si notano purtroppo qua e là impianti fotovoltaici a terra che compromettono l’integrità (per il resto eccezionale) del paesaggio agrario, mentre, scendendo da Arlena a Tuscania, le numerose pale eoliche spezzano brutalmente un orizzonte altrimenti “vuoto”. Fino a pochissimi anni fa, prima di tali improvvise quanto improvvide aggressioni, vagare per queste plaghe intatte e solitarie era un’esperienza che davvero faceva dimenticare, almeno per un attimo, le brutture della vita metropolitana e dell’epoca contemporanea donando un senso di libertà immensa.

Tuscania-Belvedere di Torre Lavello, panorama 8 MINLB

Nella zona peraltro si stanno sviluppando estese coltivazioni di lavanda che in estate regalano scorci “provenzali”: iniziative coraggiose e lungimiranti in netto contrasto con l’anarchia concessa alla speculazione energetica. Continuando verso sud si giunge a Tuscania, stupenda cittadina medievale e rinascimentale, nota per le sue testimonianze etrusche, che da sola vale il viaggio (per un approfondimento dei suoi aspetti più misteriosi si faccia riferimento alla nostra guida “Lazio, i luoghi del mistero e dell’insolito”).

Veduta delle rovine del Rivellino

Tuscania-Basilica di S. Maria Maggiore MINLB

Tuscania-Basilica di S. Pietro, rosone MINLB

Tuscania-Mura medievali 3 MINLB

E’ anche possibile raggiungere in breve Tarquinia, altro scrigno architettonico e archeologico (toccando eventualmente la località Montebello, ove si trova una pinacoteca del pittore Giuseppe Cesetti), attraverso un paesaggio dolce e bucolico, punteggiato da tipici casolari in pietra, che già preannuncia quello toscano.

Valle del Marta-Paesaggio presso Montebello MINLB

Da Montebello è raccomandato esplorare la Valle del Marta, che raggiunge il suo massimo pathos paesaggistico all’altezza del Castello di Pian Fasciano (a monte della diga sul Marta), zona che offre scorci “senza tempo”. Un territorio assolutamente meraviglioso, a metà strada fra due delle più belle cittadine d’arte del Lazio (Tuscania e Tarquinia, appunto).

Valle del Marta-Castello di Pian Fasciano, veduta6 MINLB

Valle del Marta-Castello di Pian Fasciano, panorama 3 MINLB

Valle del Marta-Paesaggio presso il Castello di Pian Fasciano 4 MINLB

Giunti a Tarquinia è poi ovviamente possibile tornare a Roma tramite la Via Aurelia e l’A12. Ma il nostro itinerario vuole regalare un’ultima chicca. Da Tuscania, seguendo le indicazioni per Vetralla, ci si dirige verso la consolare Cassia su una strada che procede a saliscendi nella bellissima campagna, fra prati, coltivi e boscaglie, fino trovarsi, sulla destra, i casali di Borgo Rio Secco, minuscolo insediamento rurale con annessa chiesetta moderna; da qui una polverosa sterrata fra mandrie di bovini allo stato brado conduce all’isolato ed elegante Castello di Respampani, sede di un’estesa azienda zootecnica.

respampani-campagna-nella-tenuta-1-minlb

Castello di Respampani

Siamo in uno degli angoli più incantevoli del Lazio, apparentemente “fuori dal mondo”, in un paesaggio dagli spazi infiniti. Poco a valle della seicentesca fattoria fortificata, appartenuta all’Ospedale del Santo Spirito in Sassia, sono una diruta rocca medievale e il cosiddetto “Ponte di Fra’ Cirillo”, sul Torrente Traponzo, che la leggenda vuole costruito in una sola notte, nel 1661, al termine della sfida fra il Demonio e un frate: probabilmente però il ponte, su cui transitava la Via Clodia, ha origini anteriori al XVII secolo.

Ponte di Fra Cirillo, panorama

Visitato il complesso di Respampani, si torna alla Cassia o all’Aurelia e dunque a Roma, chiudendo questo lungo ed affascinante viaggio ad anello fra i borghi, le frazioni e i villaggi della Tuscia più segreta: consapevoli di conoscere meglio una terra assolutamente meravigliosa, che merita di essere esplorata ed amata.

APPUNTI DI VIAGGIO

Tempo stimato:

4-5 giorni, se ci si limita ai borghi e non si visitano le aree archeologiche e naturalistiche (altrimenti circa 10 giorni)

Periodo migliore:

ottobre-novembre-dicembre e marzo-aprile-maggio-giugno per i colori della campagna

Strutture consigliate:

Acquapendente – Agriturismo “Le Roghete”


Borghi e paesaggi “segreti” della Tuscia (parte 2: da Viterbo a Sermugnano)

Siamo giunti alla seconda parte del nostro viaggio alla scoperta dei borghi più sconosciuti dell’Etruria laziale (come sempre, per distinguerli da quelli già “turistici”, li evidenzieremo in grassetto). Dopo l’esplorazione della Maremma tolfetana e della Valle del Mignone (vedi “Parte 1: da Roma alla Farnesiana”) eravamo arrivati al capoluogo della Tuscia, Viterbo. Il nostro itinerario si svolgerà stavolta nella sub-regione denominata “Teverina”: prima di partire, però, un passo indietro nelle foreste dei Monti Cimini ci consente di visitare un’autentica perla: San Martino al Cimino, borgo d’impianto prettamente cinquecentesco, con caratteristiche case a schiera, dominato da un’imponente abbazia gotico-cistercense: fu feudo di Donna Olimpia Maidalchini, controverso personaggio di spicco della Roma papalina del XVII secolo.

Abbazia di S. Martino al Cimino

Ridiscesi a Viterbo ci dirigiamo in direzione di Vitorchiano, nel cui centro storico medievale possono essere rintracciati, seppure in scala minore, tutti gli elementi propri del severo stile architettonico dei duecenteschi quartieri viterbesi di San Pellegrino e Piano Scarano. Segnaliamo Vitorchiano fra i nostri “borghi segreti” sebbene negli ultimi anni stia accrescendo il numero di visitatori, anche grazie al vicino Centro Moutan, con il suo famoso giardino di peonie.

Vitorchiano-Palazzo rinascimentale 14 MINLB

A Vitorchiano sorprende inoltre la presenza di un Moai in peperino (situato sullo slargo-belvedere in direzione di Grotte di Santo Stefano, dove peraltro è splendido il colpo d’occhio sulla cittadina), l’unica di queste mitiche sculture al di fuori dell’Isola di Pasqua (per saperne di più, si faccia riferimento alla nostra guida “Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito”).

Vitorchiano-Veduta

Da qui l’itinerario si suddivide in due percorsi divergenti: uno prosegue a nord per Grotte di Santo Stefano ed è quello che seguiremo dopo; ora invece percorriamo l’altro, breve ma intenso, che ci svelerà diverse sorprese. Da Vitorchiano, imbocchiamo la superstrada Viterbo-Orte in direzione di quest’ultima: il paesaggio è contrassegnato dalla tormentata silhouette dei Monti Cimini, di cui si scorgono perfettamente le forme vulcaniche, che troneggiano su praterie lievemente ondulate.

Teverina-Campagna fra Bomarzo e Vitorchiano MINLB

Si esce a Bomarzo e, dopo un querceto, si attraversa in tutta la sua lunghezza l’abitato, la cui suggestiva parte antica (il medievale “borgo di dentro”) sovrasta la strada col suo aspetto pittoresco.

Bomarzo-Querceto 1 MINLB

Bomarzo-Veduta 8 MINLB

Il nome del paese è noto per lo straordinario Parco dei Mostri, o “Sacro Bosco”, che merita da solo il viaggio, ma anche le testimonianze archeologiche nei diretti dintorni (il sito rupestre di Montecasoli e i “sassi dei predicatori”, l’incredibile “piramide etrusca” e i ruderi di Santa Cecilia, ecc..) sono di grande rilievo e ricche di fascino e mistero.

Bomarzo-Sacro Bosco, Tempietto 1 MINLB

Si scende poi nella Valle del Tevere, ove sulla destra compare il grazioso paese di Mugnano, disteso su una rupe tufacea e circondato da fertili campi, e che ospita il bel Palazzo Orsini. Di fronte è Attigliano che fa da porta d’ingresso all’Umbria.

Mugnano-Scorcio al tramonto MINLB

Mugnano in Teverina-Veduta

Tornati sulla superstrada, si continua per Orte uscendo presto a Chia, minuscolo borgo semidiruto e in via di restauro, affacciato sulla selvaggia Valle del Fosso Castello con lo sfondo del Tevere e dei variopinti colli umbri.

Chia-Veduta RIDLB

Valle del Fosso Castello-Cascate 4 MINLB

A metà strada con Bomarzo si erge l’alta torre in peperino del solitario Castello di Pasolini (o di Colle Casale), che il celebre regista comprò negli ultimi tempi della sua vita per rifugiarsi in quello ch’egli definì “il paesaggio più bello del mondo” e dove nel 1964 girò alcune scene del film “Il Vangelo secondo Matteo”.

Castello di Chia-Veduta 1 MINLB

Castello di Colle Casale 1 MINLB

Infine, proseguendo sulla superstrada, si esce a Bassano in Teverina, ultima meta della deviazione intrapresa da Vitorchiano: si tratta di un borgo completamente ristrutturato nei decenni passati dopo che una terrificante esplosione di un convoglio di munizioni, durante la Seconda Guerra Mondiale, lo aveva gravemente danneggiato.

Bassano in Teverina-Archetto

I lavori di recupero di Bassano sono stati intrapresi in modo molto accurato: forse fin troppo, tant’è che nella sua artefatta “perfezione” il paese ha acquisito un’atmosfera un po’ “fredda”, anche perché gli abitanti sono pochissimi; purtroppo, nonostante il pregio architettonico e ambientale del complesso urbano e l’installazione dei servizi essenziali, il paese stenta a ripopolarsi per la mancanza di un reale progetto di valorizzazione e promozione da parte delle istituzioni preposte.

Bassano in Teverina-Vicolo

Bassano in Teverina-Torre con orologio

Torniamo ora a Vitorchiano per poi proseguire verso Grotte Santo Stefano: siamo già in piena Teverina, un territorio in cui il forte frazionamento di radice già medievale ha plasmato uno dei “paesaggi dell’incastellamento” più interessanti della regione, sul quale si sovrappone la posteriore strutturazione mezzadrile, coi numerosi casali, spesso di fattura pregiata, che punteggiano il contado. 

Roccalvecce-Castello Costaguti, panorama dalla terrazza 5 MINLB

Numerosi borghi, oggi in via di deciso spopolamento, si alternano in uno scenario eminentemente rurale, ove le tipiche macchie di caducifogli del Lazio etrusco lasciano spesso spazio a pascoli, seminativi, frutteti, oliveti e, nell’area più settentrionale del comprensorio, a pregiati vigneti (prevale la produzione della doc “Orvieto”).

Mti Volsini-Vigneto presso Civitella d'Agliano 2 MINLB

Peculiare è il contrasto fra la dolcezza e la solarità della tipica campagna del Centro-Italia e le improvvise asperità morfologiche create da balze e falesie improvvise e, più avanti, da veri e propri calanchi: il tutto coronato da una miriade di piccoli centri che per lo più conservano intatta la fisionomia urbanistica medievale. Natura e storia qui convivono in un rapporto stretto ed indissolubile: ricordiamo che, provenendo da Viterbo, uno degli “accessi” più solenni alla Teverina dalla SP5 è uno straordinario gioiello archeologico-paesaggistico, ossia le rovine di Ferento, con lo scenografico teatro romano (mentre a poca distanza sono i resti dell’abitato etrusco di Acquarossa).

Ferento-Teatro romano 1 MINLB

Una zona insomma di grande potenziale turistico, ma rimasta incredibilmente negletta al turismo odierno e che tuttavia si spera potrà, quanto prima, beneficiare di adeguate politiche di tutela-valorizzazione-promozione (magari tramite l’istituzione di un Parco Agricolo, Archeologico e Paesaggistico della Teverina Viterbese) prima che aggressioni indiscriminate come quella del fotovoltaico a terra e l’abbandono definitivo di molti paesi possano far “decadere” un patrimonio culturale e ambientale inestimabile per il Lazio.

Valle dei Calanchi-Paesaggio presso Bagnoregio MINLB

Ad ogni modo, da Grotte di Santo Stefano l’itinerario prosegue con una deviazione (sulla SP18) che permette di raggiungere Montecalvello, sorta di borgo-castello perfettamente conservatosi nel tempo ma quasi del tutto disabitato, situato a strapiombo sulla Forra di Piantorena: al di sopra di quest’ultima è il Parco archeologico del Santissimo Salvatore (con l’omonima chiesetta e grotte etrusche), da cui si ha un ottimo colpo d’occhio su Montecalvello, che fu dimora del pittore Balthus.

Montecalvello-Accesso 1 MINLB

Montecalvello-Panorama MINLB

Da Montecalvello si risale a Grotte Santo Stefano e si torna sulla SP5 Teverina, proseguendo verso nord (Bagnoregio) in una campagna sempre più bella. Dopo alcuni chilometri si svolta a destra per Celleno, superando la lunga parte moderna e raggiungendo Celleno Vecchio, “paese fantasma” attualmente in via di recupero, che vale senza dubbio una passeggiata.

Mti Volsini-Paesaggio lungo la SP Teverina MINLB

Celleno-Salita al borgo 1 MINLB

Celleno Vecchio-Scorcio

Il territorio è noto per la produzione di ciliegie, i cui alberi, al momento della fioritura nei primi giorni di aprile, rendono incantevoli gli scenari agresti.

Celleno-Campagna ai piedi del borgo 2 MINLB

Teverina-Ciliegi in fiore presso Roccalvecce 1 MINLB

Si torna poi sulla SP5, che dopo qualche centinaio di metri devia in discesa a destra. Se si prosegue sulla SP6 si può invece raggiungere Castel Cellesi, una specie di borgo-fattoria dalle case coloratissime e da qualche anno adibito ad “albergo diffuso”. Frazione di Bagnoregio, è riconoscibile per l’alto campanile cuspidato in cotto molto simile curiosamente a quelli dell’Italia del Nord.  

Castel Cellesi-Scorcio MINLB

Continuiamo quindi sulla SP5 che si fa improvvisamente sinuosa e panoramica: notevole il colpo d’occhio sul borgo di Celleno Vecchio e sull’Appennino. Più avanti, sulla sinistra in alto, si intravede Castel Cellesi.

Celleno-Veduta 1 MINLB

Incontriamo quindi la svolta per Roccalvecce, solitaria frazione di Viterbo, che offre vedute da cartolina sulla romantica campagna dell’Alto Lazio, e – se lo si trova aperto – uno sguardo al possente Palazzo-Castello Costaguti (adibito a raffinato b&b). Da Roccalvecce è ben visibile, dirimpetto, Celleno Vecchio, su una verde collina. Un punto di osservazione eccezionale di Roccalvecce e delle vallate circostanti è dal piazzale del cimitero di Sant’Angelo, altro villaggio che merita una menzione, chiamato il “paese delle fiabe” per via dei murales che lo rendono unico.

Roccalvecce-Scorcio della piazzetta

Celleno Vecchia da Roccalvecce

Paesaggio della Teverina da Roccalvecce

Roccalvecce-Veduta

Da Roccalvecce si prende per Castiglione in Teverina-Civitella d’Agliano: siamo sulla “Strada dei vini della Teverina” e la campagna si fa sempre più splendida, con le vigne e i campi di grano che si alternano ai boschi di querce laddove cipressi e pini ornano poggi e stradine bianche, mentre inaspettati burroni danno un aspetto fantastico al territorio. In breve si arriva alla svolta (a destra) per Graffignano, borgo un po’ malmesso che ospita il Castello Baglioni-Santacroce (chiuso per un interminabile restauro): nei dintorni sono il Santuario della Madonna del Castellonchio, in amena posizione, e il borgo di Sipicciano con l’interessante Cappella Baglioni (affreschi del XIII secolo).

Graffignano-Castello Baglioni 3 MINLB

Oltre il bivio per Graffignano, la SP5 scende in una valletta (si nota purtroppo una collina ricoperta di pannelli fotovoltaici): a sinistra si scorge, disteso su un crinale, San Michele in Teverina, piccolo mondo a sé stante; insolita la situazione urbanistica, con il palazzo nobiliare collegato al resto del borgo da un bel ponte.

S. Michele in Teverina-Scorcio 1 MINLB

Si giunge finalmente a Civitella d’Agliano, non una frazione come quasi tutti i paesi finora visitati, bensì Comune vero e proprio, sebbene la popolazione superi di poco i 1000 abitanti appena. Il borgo, tutto arroccato su uno sprone di tufo, conserva il fascino d’un tempo e colpisce per il panorama mozzafiato verso i calanchi di Bagnoregio, la Valle del Tevere e le montagne umbre.

Civitella d'Agliano-Veduta 3 MINLB

Domina il tutto un castello in rovina con un poderoso mastio, in tempi recenti sottoposto a lavori di restauro e fruibilità (anche se difficile da trovare aperto). Il paese è stato interessato negli anni scorsi dall’arrivo di artisti e artigiani attratti dall’indiscutibile bellezza del luogo, ma pare che il trend si sia fermato e attualmente in esso prevalgono le seconde case (la popolazione originaria si è spostata nella piccola parte moderna) che, ben ristrutturate, affiancano le ancora troppe abitazioni rimaste abbandonate.

Civitella d'Agliano-Scorcio della piazza

Auspichiamo che un tale tesoro urbanistico e paesaggistico non vada perduto e che Provincia e Regione sappiano quanto prima attivarsi per creare le condizioni di un effettivo recupero di questo stupendo centro storico. Intanto ci godiamo uno dei più suggestivi paesaggi d’Italia, la Valle dei Calanchi: una strada spettacolare, talvolta disagevole, attraversa per intero questo magnifico nonché inquietante scenario naturale, in incessante e rapidissimo mutamento a causa della particolare conformazione geo-morfologica dei terreni, che – per la sovrapposizione di strati rocciosi ignei (più pesanti) a strati argillosi (instabili) su cui agiscono numerosi corsi d’acqua a carattere torrentizio – sono soggetti a continui crolli.

Valle dei Calanchi-Scorcio con Cattedrale 5 MINLB

Valle dei Calanchi-Paesaggio presso Bagnoregio 3 MINLB

Civitella d'Agliano-Campagna ai piedi del borgo

Valle dei Calanchi-Scorcio da Civita 1 MINLB

Si tocca la romita località di Vaiano, circondata dai calanchi (da qui partono alcuni fra i percorsi più avventurosi della zona), e quindi si risale a Bagnoregio, dove la celeberrima Civita, conosciuta in tutto il mondo come “la città che muore”, non ha bisogno certo di presentazioni (per saperne di più, si faccia riferimento alla nostra guida Lazio. I luoghi del mistero e dell’insolito).

Vaiano-Chiesa della SS Annunziata MINLB

Vaiano-Vigneto 1 MINLB

Si prosegue verso Lubriano (stupenda vista sulla Valle dei Calanchi) e poi si raggiunge, attraverso una solitaria campagna, Sermugnano, piccolo borgo situato al confine fra il Viterbese e l’Orvietano.

Castiglione in Teverina-Strada della Lega, paesaggio 6 MINLB

Valle dei Calanchi-Vigneto presso Sermugnano 1 MINLB

Valle dei Calanchi-Castello di S. Caterina, veduta 3 MINLB

Conteso prima fra diversi feudatari, quindi sottomesso alla città d’Orvieto e infine appartenuto all’Ospedale romano del Santo Spirito in Sassia (il cui stemma è posto sulla porta d’ingresso), Sermugnano è l’ennesimo paesino di poche anime (una novantina) rimasto intatto nei secoli ed oggi avvolto da una quiete assoluta: notevoli i panorami sulle bucoliche e radiose colline d’intorno, che spiccano per l’integrità del paesaggio agrario sia a livello colturale che edilizio, con diverse antiche case coloniche in pietra vulcanica.

Sermugnano-Stemma del S. Spirito

A questo punto si può continuare il percorso con Castiglione in Teverina, paese rinomato per i suoi pregiati vini (“Orvieto” in primis) e sede di un interessante Museo del Vino (il Muvis): tutt’intorno diverse stradine di campagna (fra cui la Strada del vino della Teverina Viterbese e la deviazione sulla “Strada della Lega”) conducono il turista alla scoperta di paesaggi agricoli e naturali di raro splendore. Non dimentichiamoci infine che Orvieto con i suoi monumenti è ormai ad un passo.

Castiglione in Teverina-Rocca Monaldeschi 1 MINLB

Da Castiglione per una strada incantevole si torna a Sermugnano, dove finisce la seconda parte ed inizierà la terza del nostro tour nella Tuscia più segreta (parte 3: da Bolsena a Respampani). Per vedere altre immagini del territorio compreso fra Viterbo ed Orvieto clicca qui.

APPUNTI DI VIAGGIO

Tempo stimato:

4-5 giorni, se ci si limita ai borghi e non si visitano le aree archeologiche e naturalistiche (altrimenti circa 10 giorni)

Periodo migliore:

ottobre-novembre-dicembre e aprile-maggio-giugno per i colori della campagna

Strutture consigliate:

Roccalvecce – Residenza d’epoca “Castello Costaguti”

Vitorchiano – Casa vacanze/b&b “Villa Lavinia”

Lubriano – Agriturismo “Locanda Settimo Cielo”